Bologna FC
Bologna e la questione esterni: che caratteristiche cerca Italiano?
Per Vincenzo Italiano l’esterno è un ruolo fondamentale, anche nel suo Bologna: la storia ci suggerisce i suoi esterni ideali
Nicolò Cambiaghi e le sue condizioni fisiche sono l’argomento principale degli ultimi due giorni (e forse anche della settimana) in casa Bologna. Ancor più del calciomercato – anche se a stretto contatto, per ovvi motivi. Se l’infortunio del numero 28 Rossoblù sarà più grave del previsto, la società potrebbe tornare sul mercato.
Ora, fermiamoci un attimo, e facciamo qualche passo indietro. Molti diranno: «Il Bologna lo aveva già un esterno», e cioè Alexis Saelemaekers. Il perché non è stato riscattato è legato a questo argomento: cosa cerca Vincenzo Italiano nelle sue ali?
Bologna, la storia degli esterni di Italiano
Nicolò Cambiaghi è stato voluto fortemente sia dalla dirigenza del Bologna e sia da Vincenzo Italiano. Non siamo noi a dirlo, ma i diretti interessati, i quali lo hanno ribadito più volte. Se lo stop si rivelasse più lungo del previsto, questo rappresenterebbe non un bastone, ma un tronco tra le ruote dei Rossoblù, che dovrebbero quindi tornare sul mercato per cercare un sostituto. Si, ma che tipo di sostituto cercherebbero i Felsinei? L’esempio è in casa, ma ci arriveremo alla fine.
Il motivo del non riscatto di Saelemaekers e dell’acquisto di Cambiaghi sta nella storia del Vincenzo Italiano allenatore e del suo tipo di interpretazione del 4-3-3 o 4-2-3-1. Il tecnico di Karlsruhe, nelle sue esperienze a La Spezia e a Firenze, ha sempre utilizzato ali pure, che potessero giocare a piede invertito all’occorrenza per andare sul fondo e crossare, o per rientrare e provare la conclusione da fuori. Attenzione però: Italiano non disdegna gli “equilibratori”, semplicemente non ne fa un punto cardine del suo credo calcistico.
Nel primo anno di Serie A con lo Spezia, gli esterni titolari dell’attuale mister Rossoblù erano Verde e Gyasi: il primo, ala pura, il secondo, invece, come ha dimostrato la sua carriera, era più un uomo di fascia. Gli altri uomini a disposizione del mister erano Farias, Saponara e Agudelo: tutti giocatori tecnici, alcuni non propriamente ali, ma che svolgevano quanto richiesto dal mister. A Firenze la storia non cambia: nella sua esperienza in Viola ha avuto Nico Gonzalez, Sottil, Ikonè, Callejon, Brekalo e Kouamè. Le loro caratteristiche sono (quasi) tutte le stesse.
Italiano e gli esterni “perfetti” per il suo Bologna
E quindi, perché Italiano ha preferito, insieme alla società, investire i soldi per il riscatto di Saelemaekers su Cambiaghi? Proprio per le caratteristiche diverse, e perché Italiano i suoi “equilibratori” nelle ali li ha già. I nomi? Dan Ndoye e Jens Odgaard. Due, su cinque esterni in rosa, ma diversi da tutti. Ndoye è anch’esso un uomo di fascia, ma è anche un’ala pura per determinati movimenti: andare a vedere la replica di Bologna-Udinese, o la scorsa stagione, per credere. Odgaard è letteralmente un “uomo ovunque” dell’attacco: dove lo metti sta, e ci sta molto bene, oltre che fare un lavoro senza eguali quando schierato in quella posizione.
Gli altri? Sono coloro che hanno le caratteristiche “da Italiano”, e non per niente sono stati cercati anche nelle sue passate esperienze. Tralasciando Cambiaghi, a Bologna lo sanno bene: nella scorsa estate, prima del rinnovo, la Fiorentina, sotto richiesta di Italiano, aveva sondato la possibilità di portare Riccardo Orsolini a Firenze; quest’inverno, invece, visto il poco spazio, è stata fatta la stessa cosa con Jesper Karlsson. Il destino ha voluto che nessuno si muovesse da Bologna, e che fosse proprio il mister a fare il percorso contrario.
Quindi (e ci auguriamo vivamente che non ce ne sia bisogno), se il Bologna dovesse nuovamente sondare il mercato degli esterni, possiamo immaginare che tipo di giocatore i Rossoblù andrebbero a cercare, e quali nomi possano realisticamente interessare, nel caso: ce lo insegna la storia di Vincenzo Italiano.
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