Bologna FC
Tutto sotto controllo (rossoblù): il Bologna conquista anche le statistiche
Possesso, intensità e concretezza: così il Bologna ha superato l’Empoli e si è guadagnato la finale di Coppa Italia. Ecco i dati del match.

Ci sono partite in cui viene fuori tutto il peso del sacrificio. La vittoria del Bologna contro l’Empoli, che ha spalancato le porte della finale di Coppa Italia dopo 51 anni, appartiene a questa categoria. È stata una partita non solo vinta, ma conquistata. Con la lucidità di chi ha saputo aspettare il momento giusto per colpire. Ma quali sono stati i numeri di questa partita? Lo vediamo di seguito.
Bologna-Empoli: il dominio del possesso
Il possesso palla (70% Bologna, 30% Empoli) non è un termometro che misura la capacità dei rossoblù di riprendersi il controllo dopo essere stati messi sotto pressione. L’Empoli, all’inizio, ha aggredito. Ma il Bologna ha letto il gioco, assorbito l’urto, rimodulato i propri movimenti per trovare la chiave giusta e andare a colpire. Ha fatto ciò che fanno le big: ha aspettato, valutato, guardato le sue carte e ha fatto la sua mossa.
I 552 passaggi effettuati (più del doppio di quelli empolesi) non sono stati solo un esercizio di palleggio sterile. Sono stati mattoncini. Uno dopo l’altro, per costruire il risultato finale. Mattoni per difendersi, senza arretrare.
E quando il Bologna ha deciso di attaccare, lo ha fatto con precisione chirurgica. I 25 tocchi in area avversaria a fronte dei 5 dell’Empoli dicono che non è stato solo un dominio territoriale, ma anche un pressing costante nella metà campo avversaria. È in questo dato che si intravede la fame, la convinzione rossoblù.
Quando a fare la differenza è sempre la qualità
La differenza si nota anche nel tipo di tiri: 10 conclusioni del Bologna sono arrivate dall’interno dell’area avveraria. Lì dove il tiro è più pericoloso. Ma la parte più interessante è che la squadra di Italiano non ha semplicemente tirato di più: ha tirato meglio. Non solo 16 volte contro le 7 degli avversari, ma con una qualità complessiva superiore: 5 tiri in porta, 6 respinti e solo 6 fuori. Nessuna fortuna a favore. Solo determinazione.
A questo tipo di pressing, l’Empoli ha risposto con fisicità. I 23 falli fatti, i 3 cartellini gialli, i 35 palloni spazzati via dalla difesa. Una squadra che ha provato a spezzare il ritmo, a non lasciarsi sommergere. Ma alla lunga è stata la continuità del Bologna a fare la differenza. Soprattutto nei duelli: 68% di contrasti vinti, 56% nei duelli aerei, 57% nei dribbling riusciti. Ogni metro è stato conteso, ogni passaggio è diventato una piccola battaglia. E il Bologna, quasi sempre, l’ha vinta.
Bologna-Empoli: rossoblù gelosissimi del pallone
E poi c’è un altro dato che spesso passa inosservato ma dice molto: il numero di palle perse. Solo 3. Un numero che non parla solo di tecnica, ma soprattutto di mentalità. Una squadra che perde così pochi palloni è una squadra concentrata, costantemente connessa all’obiettivo.
Insomma, il Bologna ha vinto con la solidità e la convinzione delle squadre che sanno dove stanno andando. E ora la finale. Un appuntamento che mancava da mezzo secolo. Ma che oggi non sembra più un sogno folle. Perché questa squadra non ha solo talento, ma ha quella cosa che le grandi partite richiedono: il gusto della fatica.
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