La sera dei miracoli: il Bologna vola in finale di Coppa Italia

Il Dall’Ara, ancora una volta, ha fatto da palcoscenico al bellissimo spettacolo del Bologna. In un’atmosfera da brividi, fatta di giochi di luci, cori e una sana dose di Lucio Dalla, ieri sera i rossoblù hanno dato vita a La sera dei miracoli. Il Bologna è volato in finale di Coppa Italia, affermando e riconfermando il dominio sull’Empoli tra andata e ritorno, per un traguardo che mancava da più di mezzo secolo.

L’ultima volta che il Bologna ha alzato la coppa al cielo risale al 1974, quando l’uomo a cui è dedicata la curva più calorosa, Giacomo Bulgarelli, uscì dall’Olimpico con il trofeo tra le braccia. Ora, un’intera città, all’unisono, spera di rivivere un déjà-vu.

Vincenzo Italiano: la cosciente incoscienza di un visionario

A Bologna va in scena il capolavoro firmato Vincenzo Italiano. Un allenatore visionario, con quella cosciente incoscienza che lo scorso anno lo ha portato ad accettare la scomoda panchina lasciata da Thiago Motta. In regia non può che esserci Joey Saputo, il presidente venuto dall’altra parte del mondo per conquistare una città, Bologna, che, seppur piccola, con lui è stata promossa alle grandi. Un traguardo raggiunto grazie allo spiegamento di una rosa di giovani talenti, uniti e motivati verso un unico obiettivo.

Bologna, la squadra dietro la squadra

Dietro alla grande impresa, ci sono altri grandi uomini. Da Giovanni Sartori, il direttore tecnico che ha chirurgicamente composto la rosa, cucendo uno a uno gli abiti dei rossoblù. Accanto a lui Marco Di Vaio, ex capitano e simbolo della città. Poi, dall’alto, Claudio Fenucci, l’amministratore delegato del club. Una squadra dietro squadra, che in dieci anni ha riportato il nome del Bologna tra le big.

51 anni dopo, Roma chiama ancora: il Bologna vola in finale di Coppa Italia

Una finale conquistata dopo due scontri con l’Empoli. Il match d’andata aveva già permesso al Bologna di ipotecare la trasferta a Roma, ma ieri sera le reti di Giovanni Fabbian e Thijs Dallinga hanno trasformato l’ipoteca in una proprietà. Il plauso all’Empoli è necessario: una squadra che ha sempre affrontato le sfide con ottimismo e con la voglia di scrivere una pagina indimenticabile della sua storia. Ma in finale c’è il Bologna, che adesso vuole tentare di scrivere la sua di storia, magari, con la stessa penna di 51 anni fa…

(Fonte: Guido De Carolis – Corriere di Bologna)

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