Bologna FC
Bologna, l’Europa per apprendere: in campionato, ma anche per il futuro
Il percorso europeo del Bologna sta lasciando sul campo meno di questo si pensava, ma in quanto a esperienza per il futuro…
Ultima settimana senza il Bologna, penseranno in molti. Ed effettivamente, da domenica, l’astinenza ai Rossoblù sarà solo un ricordo lontano, perlomeno fino all’anno nuovo. I felsinei, nel posticipo della tredicesima giornata di Serie A saranno di scena, di nuovo, all’Olimpico, stavolta per affrontare la Lazio. Tre giorni dopo sarà, invece, tempo di Europa, di Champions League, per il match contro il Lille.
Proprio la campagna europea, fino a questo momento, ha regalato poche gioie in mezzo il campo: solo un punto, e zero gol segnati. Ma, come confermato anche dagli stessi protagonisti, in Champions cambia tutto. Tra avversari, esperienza e gioco, questa parentesi (seppur non conclusa, anzi) cosa lascerà al Bologna?
Sorteggio poco benevolo: il livello degli avversari conta
Pronti, via e all’esordio in Champions League il Bologna incontra subito una presenza costante della competizione: lo Shakhtar Donetsk. I Rossoblù, non nel loro momento migliore, disputano una partita di tutto rispetto, portando a casa un pareggio che, visto oggi, lascia qualche rimpianto. Un cammino iniziato positivamente, ma tutto in salita. Liverpool e Aston Villa, in patria, alzano notevolmente il livello: i Reds sono “di casa”, i Villans no, ma i cavalli nel motore erano ugualmente maggiori di quelli dei felsinei. Due prestazioni che hanno lasciato insegnamenti, e anche qualche complimento (più ad Anfield che al Villa Park, ma tant’è).
Un’intensità alla quale il Bologna non era abituato, e forse non lo è ancora. Si torna al Dall’Ara ma il livello dell’avversario è sempre alto: il Monaco, terzo in Ligue 1 e tra le sorprese della Champions League. La squadra di Hutter sembra avere una marcia in più da scalare, e alla fine porta – anche con merito – il risultato a casa, con il Bologna che non ha sfruttato le poche occasioni a disposizione. Insomma, c’è chi ha avuto percorsi più “semplici”, anche se non c’è semplicità in questa competizione. Ma, forse, al Bologna va anche bene così: calarsi in una realtà del genere aiuta di più con insegnamenti diretti, sulla propria pelle.
I Rossoblù, proprio dal punto di vista degli avversari, sono tra le squadre con il coefficiente di difficoltà più alto: in percentuale, – prima del match contro il Monaco, e confermato anche dopo – per i risultati acquisti dagli avversari, il Bologna era solo dietro al Club Brugge per la “forza” degli avversari ancora da incontrare. Lille, Benfica, Borussia Dortmund e Sporting Lisbona. Se andiamo a vedere la classifica, capiremo al volo quella percentuale di difficoltà…
Cogliere il meglio: Bologna, è tutta esperienza
«Questa partita è il riassunto del nostro percorso in Champions finora. Ci difendiamo bene, creiamo occasioni, le sfruttiamo e veniamo subito castigati. Ci manca esperienza internazionale. Comunque abbiamo fatto una buona partita anche oggi, ma a questi livelli non basta». Parole di Riccardo Orsolini post Bologna-Monaco. Come detto poco sopra, sono gli stessi protagonisti a essere consci delle situazione, e trarne tutto l’insegnamento possibile. Rientra nella normalità, e nelle aspettative: le eccezioni ci sono (vedi il Brest), ma il Bologna veniva da cambiamenti importanti, e i frutti si stanno iniziando a raccogliere solo ora, probabilmente.
E, questi frutti figli del lavoro, passano anche da questo tipo di partite. Se andiamo ad analizzare le partite post-impegno europeo, l’unica delusione è rappresentata dallo 0-0 al Dall’Ara contro un Parma in dieci. Al di là degli avversari – tra cui compare anche la Roma, per inciso – il Bologna ha trionfato in ben tre impegni su quattro nel doppio impegno. La Champions immette consapevolezza e fiducia in un gruppo che non manca mai della prestazione, e che “impara” un qualcosa in più. L’importanza di giocare certe partite si riflette poi negli altri impegni, dove, magari, esce quel “qualcosa in più” che tanto si richiede in determinate situazioni.
Il Bologna da questa prima parte di stagione ne esce, probabilmente, con un bagaglio totalmente diverso rispetto a qualche mese fa. Passando per le difficoltà, il gruppo è riuscito a rialzare la testa con le proprie forze, e ora tutti si sentono di poter far solo meglio. Ovunque: campionato, Champions e Coppa Italia. Il Bologna non vuole lasciare nulla al caso, perché si sente una squadra forte: la consapevolezza e l’esperienza accumulata in poco tempo grazie alla Champions League ha dato uno spirito diverso, e tutto ciò deve essere sfruttato nel futuro, magari a partire già dalla prossima settimana.
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