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Bologna FC

Bologna, far meglio di così è difficile

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Sono ben 6 le vittorie consecutive in casa dopo il successo sul Parma per 4 a 1, una striscia di vittorie che non si vedeva da ben 17 anni e che potrebbe allungarsi all’ultima giornata, quando al Dall’Ara arriverà un Napoli già secondo e senza stimoli da diverse settimane.

Il Bologna vince e convince; questa volta però convince davvero tanto, con lo stesso Mihajlovic che al termine del match ha dichiarato che: “quella contro il Parma è stata la nostra miglior partita”. Come dar torto a un allenatore che ha saputo rivoluzionare una squadra che dalla caduta libera è passata a un dominio impressionante, anche contro avversari sulla carta più forti.
Ieri sera Sinisa, nonostante le pesanti assenze di Dijks e Sansone su tutti, ha confermato il suo 4-2-3-1, scegliendo Krejci come terzino sinistro e Palacio sull’esterno, optando per Destro punta centrale.
L’intento è chiaro: dare continuità di gioco e di idee, non cambiando assetto tattico nel momento di massima forma.
Il Parma ha risposto con un difensivissimo 5-3-2, votato solo ed esclusivamente alle ripartenze, con il peso dell’attacco tutto sulle spalle di Gervinho.

Il dominio del Bologna si è reso evidente fin da subito, con un pressing e un gegenpressing (riaggressione) costante sul portatore di palla avversario. L’attenzione in fase difensiva e nelle seconde palle, ha portato immediatamente i rossoblù a rendersi pericolosi nella metà campo avversaria, con ben 3 occasionissime in 6 minuti, con Destro, Krejci e Orsolini che hanno trovato solo un grande Sepe nella strada verso la rete del vantaggio.
Dopo lo sprint iniziale, il Bologna ha leggermente abbassato i ritmi, sbagliando anche qualche scivolamento difensivo. L’unico errore infatti del match, come ha sottolineato anche Mihajlovic, è stato quello di lasciare Krejci troppo solo contro Gervinho nella seconda metà del primo tempo, non mettendo in pratica al meglio le marcature preventive decise in settimana. Sull’ivoriano dovevano esserci i 3 difensori rimanenti (Mbaye, Danilo o Lyanco) o Erick Pulgar, che doveva schermare la prima uscita dei crociati, che si appoggiavano subito su Gervinho.
A dire il vero però, questa situazione tattica non ha mai reso problemi al Bologna, che hanno subito il primo tiro in porta proprio in occasione del gol di Inglese, partito guarda caso da un’iniziativa di Gervinho, che ha trovato lo spazio tra le linee.
Questa quindi l’unica sbavatura tattica del Bologna: non male considerando l’importanza di una sfida decisiva in chiave salvezza, che ha dato l’ennesima conferma sulla forza di una squadra che ha saputo amalgamarsi perfettamente nel pensiero e nei principi di gioco del proprio allenatore.

I 4 uomini offensivi hanno portato a 16 tiri, di cui ben 12 verso la porta. Il dato più impressionante però è quello dei passaggi riusciti, che sono stati 445 per la squadra di casa, con i parmensi che hanno finalizzato solamente 198 passaggi.
Il Bologna ha come sempre privilegiato un possesso veloce e con passaggi corti (ben 383 contro 98), ma ripartendo in velocità più volte rispetto alla squadra di D’Aversa (31 contro 17).

Pulgar ha dominato ancora una volta il centrocampo, bloccando tutto quello che passava dalle sue parti e non concedendo linee di passaggio interne al Parma, che non ha saputo bloccarlo neanche in fase di impostazione. Il cileno, infatti, è stato quello che ha giocato più palloni (85), con una percentuale ottima di realizzazione (93%).
Al secondo posto per palle giocate (71) e passaggi riusciti (60) c’è Ladislav Krejci che, ancora una volta, dopo l’ottima prova dal primo minuto contro la Sampdoria, ha giocato una grandissima partita nella posizione di terzino sinistro, dando sempre una grande spinta in fase offensiva, occupando una zona che veniva lasciata libera da un Palacio che svariava su tutto il fronte offensivo senza dare punti di riferimento.

Grandissima prova quindi per il Bologna, che sta sfiorando il concetto di perfezione da diverse settimane. Più passa il tempo e più i rossoblù migliorano trovando certezze nelle giocate e nella proposta di gioco.

Oltre al punticino mancante, sempre che l’Empoli le vinca entrambe contro Torino e Inter, il vero obiettivo del Bologna è quello di riuscire a trattenere Mihajlovic. Lo stadio ieri ha intonato un coro tutto per lui, con Sinisa che ha sentito e apprezzato. Ora la palla passa alla società, che dovrà presentargli un progetto serio e ambizioso, sperando che Mihajlovic lo sposi continuando la sua avventura sotto le Due Torri.

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