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Bologna e la passione rossoblù in quattro mascotte

Con un Bologna che cambia, le sue mascotte fanno lo stesso: ripercorriamo la storia di quelle che hanno segnato le stagioni rossoblù.

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Verso Bologna-Milan, si prevede un Dall'Ara sold-out (©Damiano Fiorentini / 1000 Cuori Rossoblù)

Il Bologna è in corsa per l’Europa, e ha una semifinale di Coppa Italia da giocare. In un momento così importante, viene da chiedersi: se dovessimo dare un volto simbolico a questa squadra, quale mascotte del passato o del presente sarebbe la sua incarnazione perfetta?

Dottor Balanzone: il Bologna del passato

C’è stato un tempo in cui il Bologna era sinonimo di dominio, classe e intelligenza. Era l’epoca degli scudetti, delle sfide leggendarie, e dei rossoblù che “facevano tremare il mondo”. A rappresentare questa squadra non poteva che esserci il Dottor Balanzone.

Maschera della commedia dell’arte, Balanzone è il simbolo della saggezza bolognese, ma anche della furbizia e dell’arguzia. Sempre con la battuta pronta, il suo spirito sarcastico avrebbe potuto incarnare alla perfezione il Bologna di Fulvio Bernardini del 1964.

Ma oggi, in un calcio più veloce e fisico, Balanzone sarebbe troppo riflessivo, troppo legato a un’epoca in cui la strategia contava più della corsa. Il Bologna attuale non può permettersi di restare a fare battute: deve agire.

BalanzONE: tradizione con un tocco moderno

Negli anni 2010, il Bologna decise di modernizzare la sua immagine e nacque “BalanzONE”. Un restyling della maschera classica, con un nome che giocava sulla doppia identità: il legame con la città e l’idea di essere un “grande Balanzone”, una versione potenziata e più vicina ai tifosi.

Questa mascotte rappresentava il Bologna che cercava di ricostruirsi dopo stagioni difficili, tra retrocessioni e risalite, tra speranze e delusioni. Se BalanzONE fosse ancora il simbolo della squadra oggi, probabilmente rispecchierebbe il percorso di crescita degli ultimi anni: una squadra che ha imparato a rialzarsi e che ora vuole imporsi ai piani alti.

Ma siamo sicuri che il Bologna attuale voglia ancora essere visto come una “maschera” divertente e sagace?

Nettuno: il leone che guida il Bologna verso la gloria

Ed eccoci a Nettuno. Un leone fiero, potente, con gli occhi di chi sa di poter arrivare lontano. Quando nel 2020 il Bologna scelse questa mascotte, non lo fece per caso. Il leone è il simbolo dello stemma cittadino, la statua di Nettuno è il cuore pulsante di Bologna. È forza, coraggio, ambizione.

Oggi, il Bologna di Vincenzo Italiano è una squadra che gioca a testa alta, che non ha paura di affrontare le big e che si sta costruendo un futuro luminoso. Sesto posto, zona Europa, una semifinale di Coppa Italia da giocare: se c’è una mascotte che rappresenta al meglio questo momento, è proprio Nettuno.

Perché questa squadra non si accontenta più di essere solo “furba” come Balanzone, né di essere una promessa in crescita come BalanzONE. Questo Bologna è forte, determinato, pronto a ruggire.

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