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Bologna FC – Prima volta tra i professionisti per Raimondo

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Negli ultimi cinque minuti della sfida contro l’Hellas Verona, l’allenatore della prima squadra rossoblù, Sinisa Mihajlovic, ha fatto debuttare con i “grandi” il prodotto del vivaio felsineo Antonio Raimondo. Scopriamo un po’ di più sull’attaccante in forza al settore giovanile rossoblù.

Antonio Raimondo nasce in Romagna, a Ravenna, il 18 marzo 2004; quindi vanta la sua prima esperienza in Serie A a diciassette anni. Nonostante la giovane età, è già fisicamente ben strutturato con i suoi 184 centimetri di altezza.

Arrivato a Bologna ormai tre stagioni fa, nella finestra di mercato estiva della stagione 2018-19, da svincolato, ha iniziato nelle fila dell’Under 15 di mister Morara dove non ha trovato particolare successo visto il poco minutaggio a disposizione e le zero reti messe a segno nel campionato. Fin da subito però, il giocatore è stato considerato un elemento di prospettiva, così la dirigenza del vivaio gli ha permesso di giocare nelle fila rossoblù anche per la stagione successiva, questa volta sotto la guida tecnica di mister Biavati nel campionato Under 16. Qui ha messo a segno 13 marcature su diciassette presenze, di cui sedici da titolare. Dunque, dopo la buona stagione dello scorso anno, la punta ravennate, nel campionato poi annullato per covid, non ha rallentato il suo ruolino mettendo a segno quattro reti in altrettante partite. Poi, alla ripresa post pandemia, nei test match ha realizzato cinque goal in quattro gare, mentre nelle tre partite del nuovo campionato ha già siglato cinque reti in tre sole sfide.

Di seguito, riportate dal sito del Bologna FC, le parole del responsabile del settore giovanile e degli allenatori che lo hanno cresciuto nel vivaio felsineo:

Daniele Corazza (responsabile settore giovanile): “Quando il Cesena ha ricevuto l’istanza di fallimento, molti giocatori del loro Settore Giovanile hanno avuto l’opportunità di andare in altri club professionistici. Tra questi c’era anche Antonio, che conoscevamo e seguivamo da tempo, ritenendolo un giocatore che nel futuro ci avrebbe potuto regalare soddisfazioni. Ricordo che nel suo primo anno a Bologna non riuscì ad esprimere tutto il suo potenziale, soprattutto sotto l’aspetto fisico, ma nonostante questo, lo abbiamo sempre ritenuto un giocatore per cui valeva la pena aspettare. La crescita fisica e mentale arrivò in Under 16, come trasmesso molte volte sia a lui che ai suoi genitori, attesa ripagata con tanti gol e giocate di pregio. In queste categorie è fondamentale avere pazienza e rispettare le fasi di crescita dei ragazzi. Antonio non era come si dice in gergo “un precoce” ma credendo nei suoi mezzi e nel lavoro è riuscito a confermarsi in Under 17, conquistando la convocazione e sognando l’esordio in Prima Squadra”.

Luca Vigiani (Under 17): “Ha avuto una crescita graduale, anche se io l’ho conosciuto già la stagione scorsa, perché ogni tanto veniva ad allenarsi con me in Under 17. Si aveva già la percezione di un giocatore con caratteristiche importanti, come, la rapidità di esecuzione, una tecnica molto pulita, la velocità ed una visione e facilità di gioco. In più è un giocatore che non si risparmia mai durante la partita, qualità che fa intuire una buona personalità. Inoltre, Antonio ha una grande capacità di apprendere i movimenti ed è per questo motivo che sta procedendo con una buona vena realizzativa. Il suo percorso di crescita sta procedendo, ma come tutti dovrà continuare a sviluppare e migliorare le proprie qualità. Si è meritato è meritato l’esordio in serie A con la prima in prima squadra e tutti speriamo che possa continuare a migliorarsi e guadagnarsi tante altre soddisfazioni”.

Denis Biavati (Under 16): “Con me Raimondo è partito in seconda fila perché arrivava da una stagione in cui non era titolare. Poi ha avuto la possibilità di farlo dalle prime partite, segnando e fornendo buone prestazioni: è a quel punto che ha avuto una crescita di autostima, consapevolezza e fiducia, oltre che dal punto di vista caratteriale, mentale e fisico. Nell’Under 15 era molto indietro, ma con il lavoro di tutto lo staff siamo riusciti a “costruirlo”, anche grazie alle doti tecniche che gli erano in possesso. I suoi compagni hanno capito che potevano fidarsi di lui, proprio grazie a quella crescita mentale che l’ha portato a fare sempre buone partite: difatti era riuscito ad aiutarci, con tredici reti, a diventare la squadra con più gol all’attivo, ben 51. Oltretutto, è un ragazzo squisito e sempre disposto al dialogo: sa quali sono le sue potenzialità, ma con grande umiltà”.

Francesco Morara (Under 15): “Antonio ha avuto un vero percorso da Settore Giovanile. In Under 15 era un giocatore molto indietro dal punto di vista fisico; faceva intravedere delle doti, nascoste da uno sviluppo tardivo che lo metteva nelle condizioni di poterle esprimere. È un giocatore che ha avuto bisogno di fare tutto il percorso per arrivare pronto al grande momento, e in effetti è stato così. Nei primi mesi in Under 15, gli consigliai di pazientare perché dal punto di vista fisico poteva soffrire la categoria, e lui lavorando ha superato il momento complicato. Sono contentissimo per il suo esordio e gli auguro il meglio. È un esempio per quei ragazzi che vivono dei momenti “difficili” nel corso del Settore Giovanile per questioni di crescita, e che allenandosi con costanza e impegno alla fine riescono a togliersi delle soddisfazioni”.

Fonte: Bologna FC

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