A parer nostro il proverbio “Non c’è il due senza il tre e il quattro vien da sè” è sbagliato o, quantomeno, non si addice al Bologna Football Club di oggi. E il perchè nasce dal fatto che la squadra, guidata da Mihajlovic, è stata capace di “risistemare” ben cinque partite, in questa prima parte di campionato, spesso e volentieri anche in trasferta. La grinta di Mister Sinisa si è cementata nel Dna dei nostri ragazzi e sono pochissime le partite in cui non si è visto questo “marchio di fabbrica”. Si inizia con Bologna-Cagliari del 31 ottobre: al gol iniziale di Joao Pedro (e successivamente a quello di Simeone”figlio”), rispondono Barrow (con una doppietta di pregevole fattura) e Soriano, con un acuto da solista, ribaltando il risultato a nostro favore. Passano tre settimane e Bologna si inventa corsaro in quel di Marassi, sponda Sampdoria: i blucerchiati vanno in vantaggio con Thorsby, ma il Bologna la inizia a sistemare già nel primo tempo, con un autogol di Regini, per poi concluderla vittoriosamente con una zuccata vincente di Orsolini. Due.
Ma le cose più belle le abbiamo viste nell’ultima settimana prima della sosta natalizia dove, in due trasferte e una partita giocata fra le mura amiche, il Bologna, pur andando sempre in svantaggio, non ha mai perso. Con lo Spezia, grazie ai gol di Dominguez e al capolavoro balistico di Barrow, ha impattato al Picco una gara che sembrava già persa ai più. Tre giorni dopo i nostri ragazzi si sono ripetuti, all’Olimpico “Grande Torino”, pareggiando contro la squadra granata con un’invenzione di Vignato (dopo l’autogol con il quale si era andati “sotto”), un tracciante che chiedeva solo di essere messo in porta. E Soriano non si è fatto pregare: 1 a 1. Quattro e con la gara con il Toro il proverbio avrebbe dovuto concludere la sua proverbiale efficacia. Nulla di più falso: la gara con l’Atalanta, in termini di “remuntada” sfiora l’epiteto di capolavoro, contando che alcuni di quelli che sono scesi sul terreno di gioco del Dall’Ara non potevano risultare in condizione ottimale per affrontare i 90 minuti del match (Orsolini, Schouten e Dijks). Allo 0 – 2 orobico, la squadra si è ricompattata segnando il primo gol con un’azione spettacolare sulla fascia destra del duo Orsolini-Tomiyasu, conclusa dal nipponico con un colpo sotto che ha superato il bolognesissimo Gollini in uscita. Poi, a pareggiare il risultato, ci ha pensato il più “improbabile” fra i goleador rossoblù, quel Nehuen Paz, che spessissimo ha visto le partite dei suoi compagni dalla panchina, rendendo cosa fatta una remuntada, che solo venti minuti prima pareva impossibile. Cinque!!
Aggiungiamo che, in questi ultimi due mesi, Sinisa ha dovuto fare a meno, anche se non contemporaneamente, di circa 10 giocatori della rosa causa infortuni, cosa che ha complicato e non di poco i piani tattici delle partite. Per questo, le ultime tre rimonte risultano maggiormente di valore, per l’intensità che è stata buttata in campo con le forze in organico possibili in quel momento.
Mercoledì 30 dicembre i Ragazzi sono tornati a Casteldebole, con i soli Sansone e Skorupski non disponibili (ma il portiere dovrebbe essere arruolabile dal 16 gennaio contro gli scaligeri), e il lungo degente Santander, che rivedremo, probabilmente, solo a fine febbraio. Ma il resto della squadra adesso c’è.
Per cui, ci sembrava opportuno modificare il proverbio, alla luce di quanto avvenuto in campo:” Non c’è il due senza il tre e il quattro vien da se. Ma il cinque, se c’è, è solo Rossoblù”. Buon anno a Tutti.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook