Bologna FC
We are One: è questa la rivoluzione rossoblù che infiamma il Dall’Ara
Ill Bologna e i suoi tifosi sono capaci di creare uno spettacolo unico, con numeri da record in casa e in trasferta: è la magia del Dall’Ara.

La magia del calcio non si misura solo nei risultati sul campo, ma anche nell’energia che si sprigiona sugli spalti. A Bologna questa sinergia tra squadra e tifosi è diventata un autentico marchio di fabbrica. Il claim “We are One”, nato a Casteldebole, non è solo uno slogan: è la sintesi di un’unione che si è consolidata nel tempo e che quest’anno è esplosa in tutta la sua potenza.
Il merito? il rendimento della squadra e la guida carismatica di Vincenzo Italiano. L’allenatore ha sempre sottolineato quanto il supporto dei tifosi sia fondamentale nel percorso del Bologna, anche nei momenti più difficili. Già ad inizio stagione, quando i risultati tardavano ad arrivare, non ha mai mancato di evidenziare il valore del dodicesimo uomo. Oggi, con un Bologna che emoziona e diverte, l’entusiasmo è alle stelle. Dopo la netta vittoria contro la Lazio, i cori dedicati al tecnico sono stati il segnale definitivo di un amore reciproco.
Il Bologna e il suo pubblico da record
Il Dall’Ara è tornato a vivere le atmosfere delle grandi notti di calcio. Ce lo dicono i numeri: con una media di 27.116 spettatori a partita, lo stadio bolognese si conferma uno dei più caldi d’Italia. Per trovare cifre superiori bisogna tornare alla stagione 1997-98, quando il fascino di Roberto Baggio portava sugli spalti oltre 31.000 persone. Anche con Signori il trend si mantenne elevato, con picchi vicini ai 29.000.
Quest’anno il record di presenze si è registrato contro il Milan (31.784 spettatori), seguito dalle sfide contro Lazio (30.846) e Roma (30.266). E il meglio potrebbe ancora arrivare, con partite come quelle contro Napoli, Inter e Juventus. Il minimo stagionale? 23.381 contro il Monza, un dato comunque importante considerando il periodo e l’avversario.
Il Bologna e i suoi tifosi: lo stadio che si trasforma in spettacolo
Ma non è solo la quantità a fare la differenza. La tifoseria rossoblù è un modello di passione e correttezza, capace di creare un’atmosfera elettrizzante senza mai risultare invadente. L’assenza di tensioni e polemiche ha reso il Dall’Ara un vero e proprio fortino, dove il Bologna raccoglie punti e fiducia. Anche in trasferta il sostegno è straordinario: la presenza di almeno 3.000 tifosi è ormai una costante.
Non solo calcio, ma anche intrattenimento. Il club ha curato nei dettagli l’esperienza partita, trasformando il post-gara in un evento a sé: luci, musica e una scenografia che coinvolge tutti, dai più piccoli ai veterani della curva. Il pubblico non si limita a guardare, partecipa, vive il momento fino all’ultimo istante. Non a caso, Orsolini dopo il gol di Fabbian ha esultato gridando “Siamo fortissimi!”, mentre dalla curva la risposta è stata “Siete al cinema!”.
Uno sguardo al futuro
L’incognita legata alla ristrutturazione del Dall’Ara e il temporaneo trasferimento al Caab per due anni non sembrano preoccupare più di tanto l’ambiente. Con un impianto da 17.000 posti e in attesa dei finanziamenti governativi, la società resta determinata a portare avanti i suoi progetti. Molto dipenderà dalla qualificazione alle coppe europee, un obiettivo che cambierebbe radicalmente le prospettive del club.
L’ultima esperienza in Champions League ha mostrato un dato curioso: la media spettatori era di 26.500, leggermente inferiore a quella del campionato. Il motivo? Avversari non sempre di richiamo e prezzi che forse hanno frenato alcuni tifosi. Ma una cosa è certa: il Bologna sta vivendo una stagione da sogno, e la passione della sua gente è il motore che rende tutto possibile.
Fonte: Corriere di Bologna, Fernando Pellerano
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