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Bologna, Ferguson ottimista: «Non ci siamo indeboliti»

L’intervista allo scozzese, ancora alle prese con il recupero dall’infortunio

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Lewis Ferguson
Lewis Ferguson (© Damiano Fiorentini)

Manca ormai da quattro lunghi mesi, e la sua assenza pesa. Si, perchè Ferguson al Bologna ha dato tantissimo in questi due anni, parallelamente alla sua crescita. Proprio sul più bello è stato privato di ciò che aveva guadagnato sul campo, ma sta lottando per riprendersi la squadra sulle spalle il prima possibile. 

L’infortunio ed i tempi di recupero

Dopo un’intera estate a cercare di recuperare, Ferguson ora non si sente lontano dal rientro, previsto verso la fine di ottobre. Ogni giorno lavora dalle nove alle sei a Casteldebole, poi torna a casa col ghiaccio. Come ha anche detto lui, quando un giocatore si infortuna, ha sempre meno tempo libero. 

Ciò che lo fa soffrire di più, ad ogni modo, è restare fuori dal campo nel momento più importante della sua carriera. Si è perso gli Europei con la sua Scozia, ed ora anche buona parte della prima fase di Champions. Proprio questa frustrazione si è trasformata in un motore, e Lewis sa di dover lavorare ancora più duramente. 

L’inizio di campionato

La sua lontananza dal campo si nota, ed ora può solo osservare le partite. Ma lo fa con soddisfazione. Si, perché nonostante la preoccupazione generale, lo scozzese è convinto del calcio portato da Italiano. Contro l’Udinese si doveva vincere, viste le occasioni create, e contro il Napoli è stata una serata storta. Può succedere, e Lewis è certo che la squadra ripartirà dall’Empoli con convinzione. 

Le differenze tra Motta e Italiano: il parere di Ferguson

Il cambio di allenatore è stato un tema molto caldo in città negli ultimi mesi. Ferguson ha detto di aver conservato un ottimo rapporto con Motta, che gli ha anche scritto per sapere come sta. Ad ogni modo, è molto contento dell’approccio di Italiano, che non ha cambiato la mentalità della squadra, sempre propositiva. Squadra che, è vero, ha perso le sue due più grandi stelle, ma, per Lewis, non è indebolita. Il calcio va così, e il gruppo è comunque molto unito. 

La famiglia di Ferguson

Lewis è molto contento di stare a Bologna, e tutta la sua famiglia si trova molto bene. Ha affermato che il calcio non è solo una questione di soldi, e condivide la scelta di Dybala, che si è confrontato con i parenti prima di partire per l’Arabia, che poi ha rifiutato. 

Proprio la moglie e la figlia per il numero 19 sono ciò che ha di più importante, e la loro felicità è fondamentale. E Lake, di due anni, si sta già impadronendo della casa. 

La Champions League

L’evento più importante per tutti i rossoblu è la Champions, in cui Ferguson ha affermato di volere il Celtic, per tornare a casa, ed il Real Madrid, per saggiare le difficoltà causate dai migliori al mondo. Lewis sogna in grande, e oggi saprà quali saranno le otto avversarie dei rossoblù in Champions.

Fonte: Gianmarco Marchini, Il Resto del Carlino

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