Bologna FC
Bologna – Fiorentina: derby pirotecnico, al Dall’Ara finisce 3-3
Nel giorno del Derby dell’Appennino, Bologna e Fiorentina si presentano con l’umore ben diverso. I felsinei vogliono dimenticare la cinquina subita nello scorso turno contro l’Atalanta, mentre la Viola è uscita indenne dal big match con la Juventus, anzi, si è portata a casa un buon punto in chiave salvezza.
Mihajlovic ha quasi gli uomini contati, in quanto falcidiato dalle innumerevoli assenze, condite con la squalifica di Schouten. Inoltre, spazio dal primo minuto per Vignato al posto di Poli, con Soriano arretrato in mediana. Orsolini invece, vince il ballottaggio con Skov Olsen. Tanti giovani in panchina, perché spiccano ben sei millennial, tra cui il 2005 Amey Wisdom e due classe 99’.
Iachini opta per il miglior undici che dispone, con l’unica novità di Castrovilli, che non partirà dal primo minuto; al suo posto l’ex di giornata Erick Pulgar.
L’inizio gara è abbastanza sterile, privo di grandi emozioni e con poche azioni pericolose create. Un tiro di Soriano al quarto minuto non impegna più di tanto Dragowski, il quale si allunga e para senza problemi. La Fiorentina cerca il guizzo vincente e al minuto 22, sul tentativo di una conclusione da fuori area, Soumaoro tocca il pallone con la mano e per l’arbitro è rigore. Dagli 11 metri si presenta Vlahovic, che con calma glaciale realizza il penalty tirando con forza verso l’angolo, nonostante Skorupski abbia intuito la direzione. La reazione del Bologna però non si fa attendere, perché dieci minuti più tardi Palacio pareggia i conti. Servito da un perfetto filtrante di Vignato in area di rigore, l’argentino sigla il suo secondo gol in campionato. Poco più tardi, la stessa situazione stavolta ripropone Barrow davanti a Dragowski, anche se il gambiano si fa intimidire e sciupa l’occasione del raddoppio calciando addosso all’estremo difensore. Nel finale, un pericoloso tiro di Bonaventura da fuori area termina di poco alto sopra la traversa.
La ripresa, inizia a ritmi di gioco molto bassi. Malgrado ciò, alla prima reale occasione i toscani ritornano in vantaggio. Minuto 64, cross preciso di Venuti al centro dell’area per Bonaventura. Pur non essendo un gigante, l’ex giocatore del Milan riesce ad allungarsi e ad arrivare sul pallone. Anticipa il suo marcatore e batte Skorupski. Ma chi di cross ferisce di gol perisce, perché bastano sette minuti per ripareggiare i conti. Di nuovo Vignato pesca Palacio in area, che stacca più in alto di tutti, colpisce di testa e insacca il pallone del pari. Doppietta dell’argentino e altrettanto quella inerente agli assist del giovane classe 2000. Gli ospiti non demordono e non accusano il contraccolpo psicologico, anzi, bastano appena due giri d’orologio per registrare un’altra doppietta. Ancora Vlahovic, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo si ritrova il pallone fra i piedi e beffa la difesa rossoblù. La partita è una di quelle che non vorresti finisse mai, botta e risposta a più non posso e per la terza volta Palacio trova il gol. Sempre su un’invenzione verticale di Vignato, il numero 24 si fa ritrovare in area di rigore, comportandosi esattamente come fosse una vera punta di razza. Triplice fischio, match incredibile, ma il pareggio è probabilmente il risultato più giusto stando a quanto visto in campo. Bologna e Fiorentina si avvicinano sempre più alla matematica salvezza e con un punto a testa si dividono la posta in palio.
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