Bologna FC
Finalmente il Bologna parla “Italiano”, questa è la strada giusta (Stadio)
Italiano vince il suo personalissimo derby e mette a tacere un po’ di voci, dimostrando a tutti perchè il Bologna lo ha scelto
Prima volta da ex e prima vittoria per Vincenzo Italiano, che in una bellissima gara domina la sua ex squadra. Un Italiano che ha trasmesso al “suo” Bologna tutta la grinta che lo contraddistingue, e che i suoi ragazzi hanno riversato sul campo, domando una Fiorentina sulla carta superiore. In queste situazioni, però, la gara la vince chi ne ha più voglia e, dispiace per Pradé, questa volta i Rossoblù hanno surclassato i Viola.
Un uomo solo al comando
Come per Fausto Coppi a Pinerolo, anche per Vincenzo Italiano a Bologna si potrebbe parlare di “uomo solo al comando”. Per occasioni diverse, ovviamente, ma Italiano ha saputo dimostrare a tutti di che pasta è fatto, mettendo a tacere i suoi tanti detrattori e dimostrando alla piazza perchè il Bologna l’ha scelto.
Dopo il brutto pareggio di Genova, infatti, il tecnico era rimasto praticamente solo, senza alcun tipo di supporto dalla piazza, e sovrastato dalle voci che chiedevano un suo esonero. Il mister ha avuto, però, la grande capacità di fare un passo indietro, capendo che con la rosa a disposizione era forse necessario comportarsi in un altro modo. E allora ecco che Odgaard va a fare il trequartista, De Silvestri torna titolare, ma soprattutto Vincenzo passa da comandante a “padre” di questi ragazzi.
Un padre che ha preso per mano una squadra, composta perlopiù da ragazzini, e le ha trasmesso la sua grinta e la sua voglia di combattere, trasformandola pian piano nella sua creatura. Ora tutti remano nella stessa direzione, e tutti vivono la gara come il proprio mister, come dimostra l’ormai virale esultanza tra Italiano e il team manager Fini, con tanto di lancio della cuffia in tribuna.
Come Italiano ha vinto Bologna-Fiorentina
Per un Bologna guidato dalla grinta imposta dal proprio mister, c’è stata, purtroppo, anche una Fiorentina priva del proprio condottiero, a cui vanno le nostre sentite condoglianze. L’impressione, però, è che neanche con Palladino in panchina la squadra di Firenze sarebbe riuscita a vincere questo Derby.
Una partita preparata perfettamente da Italiano, che ha impedito ai Viola di costruire il loro gioco grazie ad un pressing asfissiante e alla cattiveria di tutti gli 11 Rossoblù in campo. Una difesa che si è mossa perfettamente, non concedendo mai a Gudmundsson di girarsi per puntare la porta, e aggredendo sempre sull’anticipo Moise Kean. Un centrocampo guidato dalla maestria di Freuler e dalla corsa di Pobega, che ha dominato il doppio confronto con Adli e Cataldi.
Davanti, infine, nulla da dire, parlano i 7 recuperi palla di Dominguez e il gol di Odgaard, anche se parla chiaro pure la prestazione di Castro, il giocatore che forse più rappresenta cosa Italiano stia trasmettendo a questi giocatori. La tigna di un mediano e i piedi un trequartista, questo è il Santi che ieri ha colpito un palo, messo in porta Holm e dato il via all’azione del gol, e la sensazione è che con lui in campo il Bologna sia su un altro livello.
Fonte: Alberto Polverosi – Il Corriere dello Sport – Stadio
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