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Bologna, il tallone d’Achille dei secondi tempi

Il Bologna subisce il 75% dei gol nei secondi tempi. Calo fisico, mentale o tattico? Ecco in analisi delle statistiche relative.

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Vincenzo Italiano, in Bologna-Udinese, stagione 24/25 (©Bologna Fc 1909)
Vincenzo Italiano, in Bologna-Udinese, stagione 24/25 (©Bologna Fc 1909)

Il Bologna di Vincenzo Italiano sta procedendo la stagione con una squadra capace di competere su più fronti e una rosa che, pur senza stelle di prima grandezza, riesce a tenere testa a squadre più blasonate. Tuttavia, un’analisi approfondita sui gol subiti rivela un dato preoccupante: il Bologna sembra soffrire maggiormente nei secondi tempi, una vulnerabilità che potrebbe compromettere i suoi obiettivi stagionali.

Gol subiti nei secondi tempi: i numeri parlano chiaro

Con 16 gol subiti complessivamente in campionato, il Bologna ha mostrato una discreta solidità difensiva, soprattutto nei primi tempi. Nel dettaglio:

  • Dal primo minuto al 45’, la squadra rossoblù ha subito solo 3 gol, dimostrando grande concentrazione nelle fasi iniziali delle partite.
  • Nei minuti di recupero della prima frazione (45+), il dato sale di appena 1 gol, segno che il Bologna raramente si disunisce prima dell’intervallo.

Il problema si manifesta però nella ripresa. Dal 46’ al 90’ il Bologna ha incassato ben 10 reti. A questi si aggiungono 2 gol nei minuti di recupero finali, portando il bilancio complessivo dei secondi tempi a 12 gol subiti, pari al 75% del totale.

Bologna, un problema di tenuta fisica o mentale?

La netta differenza tra le due frazioni di gioco solleva interrogativi sulle cause di questa vulnerabilità. Gli indicatori principali sembrano essere due. Prima di tutto il Calo fisico: il pressing alto e il gioco propositivo richiesto da mister Italiano possono portare a un naturale affaticamento nella ripresa, lasciando più spazi agli avversari. La seconda è rappresentata da un Calo di concentrazione: i minuti finali sono spesso quelli in cui le partite si decidono, e il Bologna sembra soffrire nella gestione della pressione, lasciando spiragli decisivi.

Gli avversari sfruttano il momento giusto per il gol

La tendenza del Bologna a subire nella seconda metà delle gare non è casuale. Gli avversari, consapevoli del calo rossoblù, tendono a conservare le energie nei primi tempi, aumentando l’intensità nella ripresa. Un esempio emblematico è rappresentato dalle recenti sfide contro squadre come Lazio e Lille (in Champions), che hanno saputo colpire proprio nei momenti di maggiore vulnerabilità del Bologna.

Come invertire la rotta di questo Bologna?

Vincenzo Italiano dovrà intervenire con alcune contromisure se vuole correggere questa tendenza:

  • Gestione delle risorse: aumentare le rotazioni e distribuire meglio le energie potrebbe essere una chiave per evitare cali nella ripresa.
  • Maggior attenzione difensiva: lavorare su schemi difensivi più solidi negli ultimi 30 minuti, magari con l’introduzione di un centrocampista di copertura o una linea più bassa in situazioni di vantaggio.

Un punto di forza trasformato in debolezza?

Il Bologna ha costruito gran parte del suo gioco sull’aggressività e sull’intensità. Paradossalmente, queste caratteristiche potrebbero essere alla base delle difficoltà nei secondi tempi. Tuttavia, trovare il giusto equilibrio tra propositività e solidità difensiva sarà fondamentale per puntare a una stagione positiva, lontano dalla lotta per la salvezza e con un occhio verso le zone nobili della classifica.

L’abilità di Italiano e del suo staff sarà proprio questa: trasformare il punto debole dei secondi tempi in un’opportunità per crescere e migliorare. Ai tifosi rossoblù, per ora, non resta che sperare in un’inversione di tendenza già dalle prossime partite.

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