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Bologna-Hellas Verona: Risorgimento rossoblù

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Era dal 29 novembre che il Bologna non riusciva a mettere le mani sui 3 punti. Allora fu il Crotone la vittima sacrificale, con i calabresi che si inchinarono al cospetto della Torre di Maratona per 1-0. Da quella vittoria, alla vittoria di ieri, sono passati 48 giorni ed 8 partite, nelle quali i nostri sono riusciti a raccogliere 3 sconfitte e 5 pareggi. 

Il Verona, guidato da Juric, è giunto a Bologna con il fare sicuro di chi viaggia nelle parte alta della classifica, grazie ai 27 punti raccolti nelle precedenti 17 giornate. Nonostante lo sfavore dei pronostici i rossoblù sono stati in grado di affrontare a viso aperto gli scaligeri, mettendo in campo determinazione, orgoglio e spirito combattivo, battendo l’Hellas proprio nell’atteggiamento, vincendo i molteplici uno contro uno nati sul campo.

Juric deve rinunciare alla coppia di centrocampisti titolari, Veloso e Tameze, e schiera Ilic e Lazovic. i due disputano una partita intensa ma alla fine devono arrendersi alla prestazione dei mediani rossoblù, coadiuvati da un onnipresente Soriano. Altro duello vinto è quello tra Kalinic e Tomiyasu, con il giapponese che mostra tutte il suo strapotere difensivo anticipando costantemente l’attaccante croato, costringendo Juric a sostituirlo con Di Carmine nel corso del secondo tempo. Cambia la punta ma non il risultato. Dietro Kalinic, la coppia di trequartisti Zaccagni e Barak, con il compito di inserirsi negli spazi creati dalle sovrapposizioni degli esterni a tutti fascia. Anche in questo caso ottimo il lavoro dei felsinei, in particolare di Soriano, che sotto gli occhi del CT della Nazionale Roberto Mancini, si aggiudica la sfida tra trequartisti azzurri con Zaccagni. 

In attacco egregia la prestazione di Vignato, usato sulla fascia destra. Il giovane italo-brasiliano si impegna in entrambi le fasi, dando man forte a Dijks contro Faraoni. Da segnalare un suo pregevole cross per Orsolini, conclusa con una bella mezza rovesciata. Bene, tutto sommato, Orsolini. L’autore del gol vittoria, aiuta molto in fase difensiva, peccando un po’ di lucidità in fase offensiva. Per quanto riguardo Barrow, come ammesso dallo stesso Mihajlovic, serve ancora tempo per vedere il gambiano a proprio agio nel ruolo di prima punta. Musa ancora deve affinare i propri movimenti, attaccare più la profondità, e tenere il pallone per far salire la squadra. La strada è quella giusta e, con un maestro come Palacio, i miglioramenti ci saranno. Bene i subentrati, in particolare Svanberg e Skov Olsen, che portano qualità e quantità in fase offensiva, facendo respirare il Bologna che stava iniziando a soffrire la pressione portata da un Hellas in spinta.

Quelli raccolti contro il Verona sono tre punti fondamentali, che permettono al Bologna di respirare, preparandosi al meglio per i prossimi due appuntamenti, prima a Torino contro la Juventus, con i bianconeri impegnati in infrasettimanale contro il Napoli per la Supercoppa italiana, e poi in casa contro il Milan, che ha ritrovato Ibrahimovic. 

 

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