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Bologna FC

Bologna – Inter: – 34 e non sentirli

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Al triplice fischio  dell’arbitro Giacomelli, correva il 94simo minuto di un Bologna Inter vivace e bella da vedere, in molti sono corsi a vedere la classifica, per capire quale fosse il reale divario in punti fra Il Bologna e la capolista di Antonio Conte che, proprio al termine del match, abbracciava istericamente Oriali, probabilmente per lo scampato pericolo. Undici piccoli indiani rossoblù avevano assediato il fort Apache nerazzurro, costruendo una delle migliori partite da quando Sinisa Mihajlovic siede sulla panchina rossoblù. Ripartenze efficaci, catena di destra e sinistra che funzionavano (nonostante l’infortunio a Tomiyasu, tolto troppo presto da una partita di cui sarebbe stato, sicuramente, miglior attore protagonista), un centrocampo e una difesa che contro la corrazzata Suning avevano retto la poderosissima onda d’urto, ribattendo colpo su colpo e ripartendo in contropiede, dando vita, a tratti, ad un calcio spettacolare, in cui molti tifosi si sono ritrovati. Una sottolineatura doverosa: solo 3 trentenni in una “kinderhaus” di ragazzini terribili, tutti di proprietà, nessuno escluso. E i cambi della ripresa, compreso Lorenzo De Silvestri, hanno abbassato ulteriormente la media dell’età della squadra in campo, con Vignato e Juwara (un 2000 e un 2001), rendendo chiaro a tutti che il progetto giovani non è una chimera, ma una solidissima realtà, da cui ripartire per la prossima stagione.

Unica pecca, quella mancanza di goal nei momenti topici, carenza che, se ovviata, farebbe della nostra classifica un “contenitore di aspettative” dal sapore di Europa, con prospettive, per i tifosi, di trasferte (quelle importanti) che mancano da oltre 20 anni e albergano solo nei ricordi dei più anziani. Il tecnico serbo, a fine partita e ai microfoni della Tv a pagamento, ha sottolineato come lui stia bene a Bologna, ma vorrebbe coniugare questa sua volontà di rimanere (ha ancora due anni di contratto,ndr) con la sua ambizione, quella di lottare per qualcosa di importante. Perchè il progetto esiste ed è chiaro e ieri sera lo abbiamo visto tutti, rimanendo increduli per quei 34 punti di distanza in classifica, letteralmente scomparsi sul campo. La parola, adesso, passa al Presidente, con un invito chiaro e preciso: non smantellare questa squadra dal futuro interessantissimo e, se possibile, inserire quelle due o tre tessere del puzzle, per completarlo e iniziare a divertirsi sul serio. Bologna e i suoi tosi lo meritano.

 

Buona Pasqua a Tutti

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