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Bologna, meno contropiedi e più recuperi: Italiano ha cambiato le “sue” carte

I dubbi su Vincenzo Italiano, all’inizio, erano tanti: il mister del Bologna, come accennato da Orsolini, li ha diradati tutti

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Vincenzo Italiano durante Hellas Verona-Bologna
Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)

Le voci, ormai, non riecheggiano più. Ed è normale che sia così: a nove giornate dalla fine il Bologna è al quarto posto solitario, con una Champions disputata e una semifinale di Coppa Italia raggiunta. Nessuno, oggi, quasi osa muovere una critica ai Rossoblù e a Vincenzo Italiano, anzi: due settimane (e anche di più) di elogi, più che meritati.

Quelle voci, però, erano le voci di chi, all’inizio di quest’avventura, non era certo di un buon percorso, come poi si è rivelato, da parte dell’attuale mister Rossoblù. Soprattutto per difetti tattici, potremmo dire. Proprio le parole di uno dei suoi leader, Riccardo Orsolini, supportate dai numeri, dicono altro: Vincenzo Italiano, a oggi, a Bologna ha cambiato la sua narrazione.

Bologna, con Italiano difesa alta e…meno contropiedi subiti?

Qual era il pregiudizio massimo sul modo di impostare la squadra da parte di Vincenzo Italiano, sin da prima del suo arrivo a Bologna? La difesa non alta, quasi “di più”. A sostenere questa tesi, davanti agli occhi di tutti, c’erano le famose finali perse dalla Fiorentina negli ultimi anni. E, a ragione: se uno prende in considerazione solo i gol decisivi di quelle partite, nota esattamente quello che sostiene, anche se poi partite del genere, finali di tornei, non si decidono solamente per questo. Ma Vincenzo Italiano ha i suoi dogmi, come tutti gli allenatori, e con quelli è arrivato poi in fondo alle competizioni per le quali si è giocato il trofeo. Detto questo, lo stesso allenatore, appena arrivato a Bologna, non ha voluto stravolgere del tutto e imporsi: ha voluto integrare, come ammesso da lui stesso.

Un gruppo con un’idea precisa di calcio, e oltretutto vincente: solo pochi mesi prima, quel gruppo è arrivato alla qualificazione in Champions League, grazie alle loro qualità e alle idee della precedente guida tecnica. Integrare, riprendendo le parole di Italiano, in quel Bologna d’inizio stagione voleva dire “avere tempo“, che spesso nel calcio non viene concesso. Ecco però che, dopo gli inevitabili sbandamenti iniziali – dove ancora una volta si poteva intravedere forse un esposizione al pericolo maggiore di ciò che si raccoglieva in fase offensiva – il mister ha trovato la chiave giusta, e con lui i giocatori. Oggi, questa “difesa alta” c’è eccome, ancora (ricordate Beukema pressare addirittura Provedel in Bologna-Lazio). Ma questa “difesa alta”, oggi, subisce il 30% in meno di contropiedi del Bologna 2023/2024, lo stesso che, a questo punto della stagione, aveva ben nove gol subiti in meno.

Accorgimenti, uomini giusti, ricetta vincente

Quindi, con più gol subiti e una fase difensiva più aggressiva, se così si può definire, l’esposizione al pericolo maggiore, cioè i contropiedi, è minore? Sembra una contraddizione, ma è così. E questo, dimostra come Vincenzo Italiano abbia fatto un upgrade sul suo stesso lavoro. Si, perché i suoi dogmi sono rimasti gli stessi – e lo ha confermato lui stesso, ancora una volta – ma ora la ricetta sembra essere vincente (quando lo è stata anche in passato, in realtà, come detto ad inizio articolo). Avere difensori come Sam Beukema e Jhon Lucumì, per le loro caratteristiche, sicuramente aiuta. Ma è l’impostazione generale a dare poi la sicurezza a tutta la fase difensiva.

Sam Beukema e Jhon Lucumí durante Bologna-Monaco

Sam Beukema e Jhon Lucumí durante Bologna-Monaco (© Bologna FC 1909)

Nella trasmissione Elastici del canale Cronache di Spogliatoio, Stefano Ferrè, oltre al dato sui contropiedi, ha riportato altri due numeri molto interessanti e, forse, più conosciuti. Sempre rispetto alla scorsa stagione, per confermare la tesi sulla fase difensiva “di squadra”, il Bologna ha il 15% in più sia di duelli vinti e sia di recuperi alti. Tutti fanno tutto, e tutti ne giovano nel risultato. Questo è il Bologna attuale, quello di Vincenzo Italiano. Come citato all’inizio, a dare il benestare di tutto ciò c’è un certo Riccardo Orsolini. Il 7 Rossoblù ha candidamente ammesso la sua opinione e suoi dubbi iniziali, diradati come per tutti con il lavoro e con il tempo. Numeri e parole, risultati e classifica: Vincenzo Italiano, a Bologna, ha – o sta provando – a cambiare le sue carte in tavola.

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