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Bologna, la forza di un gruppo unito in tutto e per tutto

Lorenzo De Silvestri nel post di Genoa-Bologna ha descritto perfettamente quello che è stato e che sarà il Bologna: un gruppo, prima di tutto

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(© Bologna FC 1909)
(© Bologna FC 1909)

È arrivata davvero la fine. Con la sconfitta di ieri sera – in un totale clima di festa, specifichiamo – è terminata una delle stagioni più belle della storia del Bologna, il quale è tornato in Champions League 60 anni dopo l’ultima volta. La sconfitta di ieri non inficia minimamente quanto fatto quest’anno: che sia terzo, quarto o quinto posto, è il risultato finale che conta, e vista la festa di mercoledì, era già stato più che raggiunto.

Ma come si è arrivati a tutto questo? La diapositiva perfetta è l’abbraccio finale pochi secondi dopo la fine del match: un Bologna unito, nessuno escluso.

De Silvestri, la descrizione perfetta di questo Bologna

È evidente da tempo, forse già da inizio stagione: c’era qualcosa, in questo gruppo, di speciale. Sì, è una frase “fatta”, magari, detta adesso e con gli obiettivi raggiunti: ma non siamo i soli a dirlo, fortunatamente. Chi lo dice, anzi, lo ha detto ieri sera, è il “Sindaco”: Lorenzo De Silvestri.

Uno dei simboli di questo Bologna, ha parlato così al termine della gara: «Finisce una stagione che ci ha uniti, ha creato un gruppo incredibile con staff, società e tifosi. Il mister è stato parte integrante, ci ha dato tanti consigli e ci ha fatto crescere. La sua scelta va rispettata, è stato sincero con noi, abbiamo ripercorso assieme la stagione, qualcuno di noi ha parlato e ci siamo abbracciati». Un vero e proprio schiaffo a chi grida ai complotti, in seguito alla decisione di Thiago Motta di non rinnovare il contratto con i Rossoblù: tutti sono stati un’unica “cosa”, dal primo all’ultimo giorno.

L’eredità è da investire

Proseguiamo sempre sulle parole del numero 29 Rossoblù: «È stata una stagione straordinaria e possiamo guardare al futuro con fiducia: il mister ci lascia un’identità di gioco importante, dietro abbiamo una società solida e siamo un gruppo di giocatori maturati e di uomini che hanno legato fuori dal campo».

E poi i post social di Lucumì, Beukema e Calafiori, i quali si giurano bene eterno dopo quello che hanno vissuto. Tutto questo, come detto da De Silvestri, è un’eredità che il prossimo anno sarà vitale: è un punto di partenza, ed è la linfa su cui proseguire il percorso. Anche per questo motivo, non è scontato il “fuggi fuggi” raccontato a più riprese: chi se la sente di lasciare tutto questo? Dalle facce, verrebbe da dire nessuno. Questo è stato il segreto: un gruppo che ha messo da parte tutto, per arrivare in cima.

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