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Bologna, la spada di Damocle di Italiano: gli infortuni

L’infortunio di Martin Erlić si aggiunge a una già lunga lista in casa Bologna, che certamente non ha facilitato l’avvio di Vincenzo Italiano

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Pausa Nazionali Bologna, niente Croazia per Erlić (© Damiano Fiorentini)
Martin Erlić (© Damiano Fiorentini)

È il 15′ minuto. Napoli-Bologna è ancora sullo 0-0, Martin Erlić si accascia al suolo. Faccia “infastidita”, mani sulle gambe. Il nuovo numero 5 Rossoblù però si rialza, ci prova. Niente, dopo 3′ ancora per terra. Si tocca il flessore, con i medici che lo soccorrono. Uscendo dal campo dirà a Vincenzo Italiano: «Ho sentito pizzicare». A lui si unisce Dan Ndoye, uscito malconcio dal Maradona.Non ci voleva per il Bologna, non ci voleva per Vincenzo Italiano: il tecnico del Bologna non ha mai avuto la squadra al completo dal suo arrivo a Casteldebole, soprattutto per gli infortuni.

Bologna e il problema infortuni

Non è stato un inizio facile, da questo punto di vista, per Vincenzo Italiano. Se sul lato del calciomercato, il tecnico nativo di Karlsruhe poteva aspettarsi una qualche “mancanza” nelle prima settimane a Casteldebole – con la società che ha cercato, comunque, di portare sin da subito un paio d’innesti – sicuramente ciò che non si immaginava era una pioggia di infortuni. E lo ha detto lo stesso Italiano nell’ultima conferenza stampa, proprio quella pre-Napoli. Se poi, a questa lista, si aggiunge anche un difensore centrale, argomento più che bollente dalle parti di Casteldebole, apriti cielo.

Ciò che però aveva fatto notare Italiano, con un barlume di positività, era la natura di questi infortuni: per la maggior parte, traumatica. Tranne Lucumì (in Copa America, oltretutto) e Aebischer – ora recuperati – il resto dei infortuni ha avuto tutt’altri motivi al di fuori dei muscoli. Holm e Karlsson hanno subito rispettivamente infortuni al ginocchio e alla caviglia in quel di Valles, oltretutto totalmente da soli (fattore sfortuna attivato al massimo).

Urbanski è tornato dall’Europeo con un problema al ginocchio il quale gli ha fatto saltare tutto il ritiro praticamente: era con la squadra, ma non si è mai visto in campo. Ferguson è fuori da aprile per il ginocchio, mentre El Azzouzi si è infortunato, sempre al ginocchio, alle Olimpiadi. Cambiaghi? Sempre ginocchio.

Aspettiamo una squadra “completa” per giudicare Italiano

L’unico, fino a ora, che avrà avuto a che fare con un infortunio muscolare nell’era Italiano sarà Martin Erlić, quindi (e attendiamo gli esami). Lo scorso anno, alla prima di campionato, Thiago Motta non aveva certo la squadra completa, ma per cause di mercato (arrivarono Calafiori, Saelemaekers, Freuler e Kristiansen l’ultima settimana), non di certo per gli infortuni. Infortuni, che come spiegato, non si possono nemmeno imputare a Vincenzo Italiano, “succube” della situazione. Di certo non è stato un gran Bologna (eufemismo) quello visto al Maradona ieri sera, ma di certo non era nemmeno il Bologna “definitivo”.

Esce Erlić, entra Lucumì. Il colombiano, proprio per il suo infortunio, era tornato in gruppo solo martedì, e si è visto nella sua condizione fisica. Ecco perché la questione difensore centrale è vitale per il Bologna in questi ultimi giorni di calciomercato. Per la partita di ieri, tutti hanno le proprie colpe, anche chi allena questa squadra, ma non è questo il Bologna. Non è questo anche per una pioggia di infortuni che nemmeno nei più nefasti incubi si immaginavano a Casteldebole: non è l’alibi assoluto, soprattutto dopo un 3-0, ma i giudizi vanno tarati anche da questa situazione.

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