Stasera ci sono tante partite nella partita: il confronto fra Sarri (un ex collega di chi Vi scrive) e Motta, la vecchia guardia (Maurizio ne ha 64) contro la nouvelle vague (Thiago ha 41anni, 23 anni in meno), ma è anche la partita di Lollo De Silvestri che proprio nelle giovanili della Lazio è iniziata la sua lunghissima carriera quasi 25 anni fa ed oggi è un punto cardine del “suo” Bologna. Ed è pure la partita calcio contro basket, permetteteci vista la contemporaneità con il match della Virtus contro l’Efes in Eurolega, alla Segafredo Arena (anche qui finirà con una vittoria). Ma nonostante la concomitanza dei due eventi sportivi, al Dall’Ara si superano i 24 mila presenti e alla Segafredo Arena se non è sold out, poco ci manca. Quando lo sport ti porta al vertice, il tifo risponde. Sempre.
Tornando al campo, ritornano ad indossare la maglia da titolare Sam Beukema e Charalampos Lykogiannis, mentre Stefan Posch e Riccardo Calafiori completano la linea difensiva davanti a Lukasz Skorupski. A centrocampo la diga rossocrociata, composta da Remo Freuler e Michel Aebischer, mentre in avanti Lewis Ferguson è direttore d’orchestra di un attacco composto da Riccardo Orsolini, Joshua Zirkzee e Alexis Saelelmaekers (tutti e quattro assenti col Verona in Coppa Italia).
Capitano di serata Michel Aebischer, che bissa la fascia di martedì sera.
Dopo 5 minuti è la Lazio a rendersi pericolosa con un colpo di testa di Castellanos che colpisce il palo di testa alla sinistra di Skorupski, ma l’azione viene fermata dall’arbitro La Penna per un evidente fallo su Beukema.
Lazio manovriera e precisa con il possesso palla, Bologna che attende l’avversario e inizia a prendergli le misure, lasciando sfogare i biancocelesti, che martedì giocheranno in Champions League, a Roma, contro il Feyenoord.
Al 15esimo bell’azione biancoceleste su corner con imbeccata di testa in piena area di Rovella che Skorupski para a terra.
Splendido intervento di Beukema a chiudere una bella galoppata sull’out sinistro di Pedro. Il Bologna c’è, magari arretra, ma non molla.
Lazio fisicamente più prestante, vince spesso i duelli di forza, ma quando il Bologna gioca di prima, i ragazzi di Sarri faticano e non poco a creare geometrie sulla pelouse del Dall’Ara e ad imporre il proprio gioco, che vive sulle accellerazioni di Pedro.
E un Bologna che, superata la mezzora del primo tempo, rimane comunque molto guardingo, imbeccando quasi niente le proprie punte e Zirkzee e Orsolini fino a questo momento rimangono non giudicabili.
E al 38esimo primo vero pericolo per Provedel: azione prolungata in attacco rossoblù, con Lykogiannis che scodella al centro un pallone tagliato che la testa di Zirkzee devia poco sopra la trasversale del portiere biancoceleste.
E ancora al 45esimo è ancora Zirkzee che, su una palla sbilenca, abbozza un tiro verso la porta di Provedel, ma la sfera esce di poco alla destra dell’estremo laziale e con essa i primi 45 minuti.
Poco da segnalare nella prima parte di questa partita: Lazio con un organico di grande qualità che ha spesso espresso un pressing alto, ma spesso infruttifero nei confronti di un Bologna che si rintanava con un ripetuto possesso palla dalle parti di Skorupski, spesso facendo correre a vuoto gli avanti biancocelesti. Ma poche, pochissime le azioni da gol da ambo le parti, a significare la poca efficacia la davanti per entrambe le squadre.
Si torna in campo: pronti partenza, Lewis. 1 a 0 per il Bologna, al 46esimo. Il Dall’Ara diventa una bolgia e i laziali provano a buttarla in “caciara”, chiedendo un rigore inesistente su fallo di Saelemaekers. La Penna rischia di farsi sfuggire di mano la partita se non interviene sulle intemperanze laziali, che non ci stanno ad essere sotto per uno a zero.
Iniziano a scaldarsi Kristiansen e Ndoye (raggiunti poi da Moro) al 55esimo e sempre allo stesso minuto Beukema, per fermare Pedro, si prende un giallo che ci sembra un attimo “inutile”.
Sarri, per non vivere 35 minuti di patema, fa entrare anche Zaccagni e Immobile, per sovvertire l’inerzia della partita, che pende, adesso, decisamente dalla parte rossoblù.
Al 62esimo, in un tentativo di intervento di testa di Calafiori, il centrale rossoblù sfiora l’autogol.
Ma è ancora il Bologna al 65simo a rendersi pericoloso, con una bella azione di Orsolini che prima ruba il tempo a Pellegrini, poi si invola sulla destra e, a pochi centimetri dall’area, viene abbattutto da Luis Alberto, versione stopper reloaded. La punizione di Orsolini non trova il bersaglio grosso per una deviazione fortuita di un difensore avversario.
E’ un altra partita rispetto ai primi 45 minuti, dove le squadre si stanno giocando moltissimo, non solo punti in classifica, con uno Zirkzee ovunque, che gioca e incanta anche in difesa.
Al 73esimo Moro sostituisce Aebischer, che aveva giocato anche martedi sera, nella vittoriosa serata di coppa.
All’80esimo un Orsolini in serata fa ammonire Zaccagni e pochi secondo dopo Motta decide un doppio cambio: Ndoye per Saelemaekers e Kristiansen per Lykogiannis.
Finale in crescendo per i rossoblù che provano a legittimare la vittoria, con azioni ripetute che non sempre mettono gli avanti di Motta a tu per tu con Provedel. AL 93esimo Fabbian sostituisce Zirkzee, acciaccato ma presentisismo.
Finisce con 1 a 0, con l’ennesima prodezza dello scozzese: la classifica ride e lo stadio canta. Se deve andare male…
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook