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Bologna-Lazio, parla Marchegiani: «E’ un piacere vedere i rossoblu» (Corriere di Bologna)
Luca Marchegiani, storico volto della Serie A e di Sky Sport, ha commentato la gara di oggi: ci si gioca buona parte del biglietto europeo

Nell’attesa del match, Luca Marchegiani, storico portiere della Lazio e attualmente talent di Sky Sport, si è concesso al Corriere di Bologna per una lunga intervista sulla “sua” squadra più celebre.
Bologna-Lazio: la partita decisiva (e Marchegiani lo sa bene)
Anzitutto, Marchegiani si è discostato dai pareri di molti che, vedendo risultati e classifica, reputano la Lazio una squadra rodata. «La Lazio non sta così bene: ha avuto momenti in cui era più in forma. Si vede da come conduce la partita. Spesso noi addetti ai lavori giudichiamo chi gioca ogni tre giorni sulla tenuta fisica, ma la sofferenza è anche mentale: avere tutte queste gare una dietro l’altra non ti permette di prepararle tutte con la stessa attenzione». Il Bologna invece sta bene, e, anche a detta dell’ex portiere, è cresciuto grazie alla Champions, visto che sta ripetendo una cavalcata che sembrava irreplicabile. E lo fa con la filosofia del suo allenatore, a testa altissima e con un gioco offensivo e frizzante.
Castellanos: il faro dei biancocelesti
Successivamente, si è parlato di attualità e del ritorno di Castellanos. Che è stato fondamentale, anche per il marchigiano. «Ci sono numeri clamorosi sull’assenza del Taty che condiziona in negativo l’attacco laziale, con soli 5 gol in 5 gare. All’inizio di questa stagione, nessuno di noi lo considerava così importante. Invece è cresciuto tanto, ha trovato fiducia e sicurezza ed è stato responsabilizzato. (…) Ne trae beneficio l’intera Lazio». Facendo un paragone con questa ascesa determinante della punta argentina, Marchegiani ha pensato subito ad Odgaard, che ha beneficiato di un inatteso cambio di ruolo con incisività. Ma attenzione, perché nella rosa rossoblu c’è anche il molto apprezzato Dominguez, simbolo di una crescita di gruppo. «E’ un piacere vedere le partite». E se lo dice uno col suo curriculum, che cosa possiamo aggiungere noi?
Fonte: Corriere di Bologna, Alessandro Mossini
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