Bologna FC
Dai 5 gol di Klose ai 5 gol di Italiano: i 100 passi (fatti) dal Bologna
Quante cose possono cambiare in 12 anni. La casa, la macchina, la famiglia, ma di sicuro non la squadra del cuore, anzi, alle volte più sei dentro un ambiente più te ne innamori. E probabilmente per un imprenditore caseario canadese è stato così, e la soddisfazione di passare dal subire 5 gol da un solo giocatore a farne 5 a quella squadra deve essere parecchia.

5 maggio 2013, 35esima giornata di Serie A. La Lazio di Vladimir Petkovic ospita allo Stadio Olimpico il Bologna di Stefano Pioli. Risultato? Un secco 6-0, con tanto di pokerissimo di Miroslav Klose, che in soli 61 minuti in campo batte per ben 5 volte il povero esordiente Dejan Stojanovic. Sono passati quasi 12 anni da quel momento, e proprio domenica scorsa ecco che un altro protagonista, questa volta Rossoblù, mette – figurativamente – a segno 5 gol.
Bologna-Lazio: manifesto dal lavoro Rossoblù
Dal 6-0 dell’Olimpico al 5-0 del Dall’Ara, 12 anni dopo. Nel mezzo un fallimento, l’ennesimo, rischiato, una retrocessione in Serie B e tante, forse troppe, difficoltà affrontate. Ma soprattutto, filo conduttore di questi ultimi 11 anni, la voglia di emergere di un Italiano trapiantato in Canada, a Montreal più precisamente, che dal “vendere mozzarelle” è passato al regalare emozioni: Giuseppe Saputo, per gli amici Joey.

Joey Saputo e Riccardo Orsolini all’Olimpico (©Bologna Fc 1909)
Di strada, Joey ed il Bologna, ne hanno fatta in questi ultimi anni. Basti pensare che quel 5 maggio 2013 (quando ancora il Bologna era sotto la proprietà Guaraldi) dalla panchina Stefano Pioli estrasse Rene Khrin e Tiberio Guarente. Due giocatori che, con tutto il rispetto, hanno poco a che vedere con Cambiaghi e Dominguez, due dei 5 cambi di Vincenzo Italiano, autori, insieme a Miranda e Fabbian, dello straordinario quinto gol che manda in paradiso il Bologna ed all’inferno la Lazio.
Ma nel grande lavoro fatto da Saputo c’è anche una parte oscura di cui ancora troppe poche persone parlano. Perchè i successi, nello sport e non solo, si costruiscono su legami forti e strutture all’avanguardia, e questo un grande imprenditore lo sa. Ecco quindi che il Bologna acquisisce Casteldebole, facendolo diventare la sua casa, e lo riempie di persone che sanno di calcio e che sanno stare insieme, partendo da Mihajlovic ed arrivando a Giovanni Sartori, passando per il settore giovanile e tutta quella parte “dietro le quinte” fatta di magazzinieri, staff tecnico e persone ogni giorno a contatto con la squadra, con l’obbiettivo di trasmettere quel legame familiare che porta avanti da una decade il Bologna.
Ora si corre verso un futuro ancora migliore

Stadio Dall’Ara, Bologna (© Damiano Fiorentini)
E cosa c’è meglio di una società seria, organizzata e che porta risultati? Una società che vince, semplice rispondere quanto difficile portarlo a termine, Antonio Percassi ed Atalanta B.C. docet. Una società ed un modello a cui Saputo, Sartori e Fenucci sanno di ispirarsi, ma a cui vogliono aggiungere l’appellativo di vincente, come la storia del Bologna insegna, e come la gran parte dei tifosi sogna, a partire, magari, già da quest’anno. Prossimo episodio della crescita Rossoblù? Aspettiamo le 23 dell’1 Aprile per saperne di più.
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