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Bologna, i numeri sono da big e la mentalità da grande

Bologna-Lazio è stata fatta da possesso, xG e tiri a senso unico: ecco cosa raccontano i numeri di un match da vera big.

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Atalanta-Bologna 0-1, il postpartita di Vincenzo Italiano (©Bologna FC 1909)

Ci sono partite in cui una squadra non solo vince, ma si prende il palcoscenico, dimostrando di appartenere a una dimensione superiore. Il 5-0 con cui il Bologna ha battuto la Lazio è molto più di un risultato rotondo: è una dichiarazione d’intenti.

Bologna-Lazio: numeri da big

Il Bologna non ha solo battuto la Lazio, l’ha annientata. E i numeri sono la prova concreta di una superiorità netta in ogni aspetto del gioco.

Nonostante il possesso palla sia stato solo leggermente a favore dei rossoblù (52% a 48%), la differenza sta nella qualità di questo possesso. Il Bologna ha giocato in avanti, ha cercato la verticalità e ha gestito il ritmo con intelligenza. A testimoniarlo ci sono i 53 passaggi in zona d’attacco contro i 29 della Lazio. Mentre i biancocelesti faticavano a costruire gioco, il Bologna avanzava, senza mai perdere intensità.

E poi c’è il dato degli Expected Goals (xG): 2.25 a 0.49. Una distanza siderale, che racconta una squadra in grado di creare occasioni concrete e trasformarle in gol, contro un avversario incapace di rendersi davvero pericoloso. Il Bologna ha avuto quattro grandi occasioni e le ha trasformate tutte, mentre la Lazio ha avuto solo un’opportunità che non è stata concretizzata. Cinismo, lucidità, freddezza: la squadra di Italiano ha mostrato la mentalità di chi sa come si vincono le partite decisive.

Il Bologna: un attacco devastante contro una Lazio impotente

Forse il dato più impressionante è quello dei tocchi in area avversaria: 26 per il Bologna, appena 8 per la Lazio. Significa che i rossoblù non solo hanno avuto il controllo del gioco, ma hanno schiacciato l’avversario nella propria metà campo, impedendogli di respirare.

A questo si aggiunge un’altra statistica che fotografa l’inerzia della partita: il Bologna ha effettuato 13 tiri, di cui 7 in porta, mentre la Lazio ha concluso appena 7 volte, trovando lo specchio solo 2 volte. L’attacco rossoblù ha funzionato come una macchina perfetta, alternando combinazioni veloci, transizioni letali e inserimenti puntuali, il cui culmine è arrivato, come abbiamo visto, con il gol di Giovanni Fabbian.

Oltre a lui Odgaard, Orsolini, Ndoye, Castro: tutti hanno dato il proprio contributo, e ogni giocata sembrava studiata per affondare nel momento giusto. I rossoblù non hanno mai abbassato il ritmo, continuando a cercare il gol anche dopo il triplo vantaggio. Segno di una squadra che non si accontenta più, che vuole dimostrare di poter essere grande.

Difesa e intensità: il Bologna è completo

Il dominio del Bologna non si è limitato alla fase offensiva. Anche quando la Lazio ha provato a reagire, ha trovato davanti a sé un muro invalicabile. I numeri difensivi lo dimostrano: 18 contrasti vinti contro i 9 della Lazio, 8 intercetti contro 4, 40 palloni recuperati contro 39.

La squadra di Italiano non si è mai disunita, ha sempre mantenuto le distanze giuste tra i reparti, pressando con ordine e soffocando le fonti di gioco avversarie. I biancocelesti sono stati costretti a giocare in spazi strettissimi, perdendo il pallone in zone pericolose e subendo le rapide ripartenze del Bologna.

Un Bologna maturo, una squadra da Champions

A nove giornate dalla fine del campionato, la classifica dice che il Bologna è quarto. Ma questa non è più una favola, non è più un caso. Questa è la realtà. Questa squadra gioca con la maturità di chi sa di poter arrivare lontano, con la consapevolezza di chi non si pone più limiti.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ivano Salomoni

    17 Marzo 2025 at 15:30

    Dopo 60 anni ho rivisto tremare il mondo.

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