Bologna FC
Si, è ora di far caso al Bologna (di nuovo…)
Tutti, ma proprio tutti, si stanno accorgendo che il Bologna è di nuovo lì: meglio tardi che mai, no?

Era il 2 novembre, quando il Bologna accarezzava il settimo posto, valevole potenzialmente (Coppa Italia permettendo) per l’accesso alla terza competizione europea, la Conference League. Più di quattro mesi dopo, i Rossoblù in classifica hanno fatto un passo in avanti, al sesto posto, ma con una situazione ribaltata: sono solo due i punti dal quarto, dalla Champions League.
Dietro ai felsinei squadre come Fiorentina, Roma e Milan. Squadre che oggi, visto il range di punti ristretto, vengono considerate ancora in lotta per quel posto Champions, chi più e chi meno. E il Bologna? Il Bologna ci è dentro a piedi pari: per molti da qualche settimana, forse meno. Altri invece – pochi – lo accennavano da tempo. Anche quest’anno si sono accorti tardi dei Rossoblù?
Il Bologna regge (e decide, forse)
Pian piano, a livello nazionale, sta sempre più prendendo piede l’idea che il Bologna possa ripetere il risultato della scorsa stagione: la qualificazione alla Champions League. Tutti iniziano a guardare ai Rossoblù come un potenziale pericolo per le altre “grandi”: si, perché il Bologna è diventato anch’esso “grande”, ancora una volta. E, quest’anno, è ancora più sorprendente, con molta probabilità. Un inizio altalenante, dove non arrivano né risultati e né riscontri dal campo. A ripensarci oggi, sembra un’altra epoca. In questo, c’è tutta la bravura di Vincenzo Italiano. Il mister è riuscito a creare un gruppo ancora più unito di prima, forse, alzando l’asticella dell’entusiasmo e portando i Rossoblù di nuovo a giocarsi l’Europa più bella.

(© Bologna FC 1909)
Non solo, però: il Bologna, nella prima e nell’ultima settimana d’aprile, si giocherà l’accesso alla finale di Coppa Italia, contro l’Empoli. Una doppia semifinale che mancava da fine anni ’90. E tutto ciò con ben otto partite in Champions League, dove, a lungo andare, in tanti hanno riconosciuto il valore dei Rossoblù. Il Bologna, secondo tanti, avrebbe mollato, prima o poi. Oggi, quindi, è quasi inevitabile che per tutti sia “suonata la sveglia”: il Bologna è lì, avrà il proprio destino in mano per l’Europa e, addirittura, avrà un triplo scontro contro Napoli, Atalanta e Inter il quale, per molti, deciderà le sorti dello Scudetto 2024/2025. Come cambiano le cose, in poco tempo.
Sempre più spazio
Ecco quindi che del Bologna si sente parlare sempre di più, sempre a livello nazionale. In televisione, per radio. Più articoli sui giornali nazionali. Il Bologna non è più un miracolo, ma è un progetto. Lo scorso anno era stato inquadrato come “miracolo”, appunto, o come stagione irripetibile, quasi casuale. Ma, se uno guarda al percorso del Bologna (soprattutto dall’avvento di un uomo chiamato Giovanni Sartori), può facilmente arrivare alla conclusione che i Rossoblù sono stati costruiti, pian piano, per arrivare a questi risultati.

I rossoblù esultano dopo la vittoria contro l’Atalanta in Coppa Italia (© Bologna FC 1909)
Per questo motivo tutti, nuovamente, stanno riscoprendo il Bologna. Lo stanno riscoprendo con una concezione diversa, appunto. E riconoscendo i meriti: della dirigenza, di Vincenzo Italiano e dei giocatori. Della struttura, insomma. È questo il focus, più di tutto: ci sono stati cambiamenti, sia nella rosa e sia nella guida tecnica, nello staff. Ma il Bologna ottiene addirittura risultati migliori, in termini di gol ad esempio, o con il raggiungimento della semifinale di Coppa Italia, altra vetrina che ha abbagliato gli occhi dei più, di quelli che non se ne erano accorti. Erano rimasti in tanti a non essersi accorti del Bologna, anche quest’anno: meglio tardi che mai, ci verrebbe da dire.
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