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Bologna: niente drammi, ma ora devi rialzare la testa

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crediti immagine: Bologna Fc


Il Bologna cade a Cagliari e porta a casa la seconda sconfitta consecutiva in trasferta dopo quella di Udine. In terra sarda, la squadra di Thiago Motta ha messo in evidenza tutte le difficoltà del momento: un calo fisiologico dopo un girone di andata al di sopra delle aspettative e la difficoltà nel far fronte a diverse assenze pesanti.  Le ultime tre partite in campionato denotano un momento di poca lucidità da parte del Bologna, che soprattutto contro il Genoa (ma anche ieri) ha faticato a concretizzare la grande mole di occasioni costruite. Dall’altra parte, cinque gol subiti contro squadre inferiori come Udinese, Genoa e Cagliari fanno registrare un primo calo anche in fase difensiva: ne è una prova la prima vera prestazione sottotono da parte di Riccardo Calafiori, che ieri ha faticato e non poco a controllare i movimenti di Petagna.

Tante, troppe assenze pesanti

Le assenze pesanti non possono e non devono costituire un alibi per il solo punto conquistato contro Udinese, Genoa e Cagliari, tuttavia, le ultime prestazioni dei rossoblù hanno evidenziato quanto stia mancando un giocatore come Ndoye alla manovra offensiva di Motta. Lo svizzero è il giocatore, tra gli esterni offensivi, che più riesce a creare scompiglio nelle difese avversarie: questo grazie alla sua rapidità e alla sua grande capacità di saltare l’uomo. Nulla togliere ad Orsolini, che sicuramente possiede più il vizio del gol rispetto all’ex Basilea, ma che sull’esterno non riesce a creare la stessa pericolosità. Ieri al Bologna sono mancati anche il regista offensivo (forse l’uomo più importante), ovvero Zirkzee, e un giocatore come Saelemaekers, che specialmente quando entra dalla panchina (vedi con il Genoa) porta freschezza e pericolosità.
Con il Milan si potrebbe rivedere, per lo meno in panchina, Jesper Karlsson: il giocatore più pagato dell’ultima sessione di mercato. Lo svedese può essere il vero acquisto del mercato di gennaio, soprattutto per la sua grande qualità su palla inattiva: su queste situazioni, infatti, il Bologna fatica parecchio, soprattutto sulle punizioni. L’unica punizione finita in gol fino a questo momento è stata infatti quella calciata da Lykogiannis a Lecce.

Le riserve non sono tutte all’altezza

Complici le pesanti assenze nel reparto offensivo, ieri Thiago Motta ha dovuto affidarsi a Urbanski e Van Hooijdonk. Il giovane polacco ex Primavera ha dimostrato nuovamente di non trovarsi a proprio agio sull’esterno e soprattutto di essere ancora un giocatore acerbo per la Serie A: la personalità non basta per giocare ai massimi livelli, le qualità a Urbanski non mancano, ma andare a giocare in prestito potrebbe fargli bene. La mossa di non mandarlo a giocare (come fatto invece per Raimondo, Stivanello e Motolese) si sta rivelando azzardata. 
Al Bologna, poi, serve urgentemente un giocatore che possa essere la giusta riserva di Zirkzee: Van Hooijdonk ieri ha disputato l’ennesima prestazione insufficiente risultando sempre in ritardo sui palloni a sua disposizione (pochi, a onor del vero, dal momento che il Bologna ha iniziato a crossare con continuità solo dopo la sua uscita dal campo). Una prestazione quasi da ”fantasma” in mezzo al campo per il giovane olandese che già in estate era stato messo ai margini del progetto di Motta, salvo poi essere reinserito all’ultimo per mancanza di alternative. Nulla da dire al ragazzo, che si è sempre comportato da professionista esemplare, ma è ormai indubbio che la Serie A gli stia larga. Sartori e Di Vaio sono al lavoro per trovargli la giusta sistemazione e per regalare a Motta il giusto sostituto di Zirkzee. 

Servono interventi dal mercato, anche in difesa

Non solo la riserva di Zirkzee, non è da escludere che l’area tecnica possa intervenire anche sulle fasce, dal momento che il Bologna quest’anno sta avendo decisamente poco apporto dai propri terzini. Posch da inizio stagione sembra solo il lontano parente del giocatore che lo scorso anno aveva fatto innamorare tutti: aspettarsi gli stessi gol era cosa impensabile, tuttavia, le sue scelte in fase offensiva destano spesso più di qualche perplessità. Dall’altra parte, sulla fascia sinistra, Kristiansen (pur essendo riproposto con una certa continuità da Motta) si dimostra essere un giovane ancora parecchio acerbo. Il danese fatica soprattutto in fase difensiva, risultando il più delle volte in ritardo sulle chiusure e faticando tanto ad anticipare gli attaccanti avversari.
Il Bologna, non è un caso, è alla ricerca di difensori che possano svolgere il doppio ruolo del centrale e del terzino. Amian su tutti. 

Alla luce di questa analisi è giusto ricordare che i cali sono fisiologici per ogni squadra: il Bologna degli ultimi mesi ha abituato a prestazioni di grande livello e di grande ritmo, ma i momenti di poca brillantezza sono cosa comune a tutti. Quello che non deve cambiare è la mentalità della squadra: «Non ci piace perdere» Thiago Motta (e lo stesso Freuler ieri) lo ha ribadito tante volte, e questo è un segnale che alla luce delle recenti stagioni, dove spesso ci si adagiava sugli allori, indica un cambiamento importante. Il Bologna ha tutto, ovvero qualità, gioco e mentalità, per tornare sui ritmi del girone di andata una volta recuperate la giusta lucidità la rosa completa. La ”pausa” arriva al momento opportuno.

 

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