Bologna FC
Bologna, non c’è più tempo per attendere la “magia”
I rossoblù hanno vinto una sola partita in stagione. Ora è il momento di cambiare passo, le speranze non bastano più
Martedì sera a Birmingham è arrivata un’altra sconfitta in Champions League per il Bologna di Vincenzo Italiano. Il piatto piange si direbbe a poker, guardando il conto dei punti rossoblù sia in Champions League che in Serie A.
Se in Europa, le difficoltà potevano essere prevedibili e previste, in Serie A i soli 9 punti raccolti in 8 giornate sono davvero troppo pochi. Il valore della squadra non è certamente da prime quattro posizione, ma se dopo 8 turni guarda dal basso l’8° posto occupato dall’Udinese, un po’ di irritazione da parte della tifoseria è lecito attendersela. Poi, è chiaro che i tifosi si godranno e continueranno a godersi le gare di Champions League, ma sicuramente si sperava e ci aspettava un rendimento diverso.
Una vittoria in undici gare
Dall’inizio della stagione i dati ormai parlano chiaro. Il Bologna di Vincenzo Italiano ha vinto appena una gara su undici di quelle ufficiali giocate. Troppo poco ripensando a quali fossero gli auspici di inizio stagione. L’idea era quella di crescere. E la crescita non implicava certamente fare meglio del 5° posto della passata annata. Ma almeno mantenere una posizione europea. E invece in questo momento i rossoblù giacciono nella seconda metà della graduatoria. La vittoria mancata col Genoa avrebbe modificato la percezione perlomeno del Bologna in classifica e invece non è arrivata.
Bologna 23/24 contro Bologna 24/25
È arrivato invece un pareggio beffardo e deludente soprattutto per il modo in cui è arrivato. Da 0-2 a 2-2 contro un Genoa in grande crisi nelle ultime settimane. Tutti ingredienti di una ricetta esplosiva, difficile da digerire. Oltretutto, come se non bastasse la sensazione negativa, se si guarda la corsa di questo Bologna paragonata a quella del Bologna 2023/24, inizia ad esserci una piccola discrepanza. Due soli punti, ma significativi. Anche perché se i rossoblù lo scorso anno facevano un passa avanti, difficilmente ne facevano qualcuno indietro. La crescita veniva consolidata di partita in partita.
Questo Bologna, invece, fa un passo avanti e uno o due indietro all’interno degli stessi 90 minuti di gara. Troppo discontinua la formazione del tecnico di Karlsruhe per trovare la chiave di volta della stagione.
Bologna, basta “attendere”
E così periodicamente arrivano proclami e promesse, dichiarazioni positive che non trovano mai corrispondenza nella realtà dei fatti. «La magia tornerà» diceva lunedì Dan Ndoye dopo il Genoa, «Il lavoro pagherà» dice Orsolini dopo l’Aston Villa. Eppure ancora questa svolta non arriva. Le continue rassicurazioni dei giocatori non bastano. Anche perché se i rossoblù avessero messo in mostra 11 prestazioni totalmente positive su 11, potremmo definirli la squadra più sfortunata del mondo. Ma non lo è. Ci sono troppi elementi che ancora non si trovano al loro posto. O meglio al posto in cui dovrebbero essere.
Il tempo delle parole è finito. Forse, oggi, più che una rassicurazioni su quando e come il Bologna tornerà a brillare, servirebbe una scossa. Qualcuno che all’interno della squadra abbia una faccia più cattiva quando capitano eventi come quello di Genova. Qualcuno che scuota l’ambiente, lo spogliatoio. E smettere, almeno pubblicamente, di dire che il lavoro che si sta facendo è quello giusto, è il massimo e preso pagherà. Si ripete la stessa cosa da due mesi e oltre. E al momento i risultati dicono che non è così.
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