Bologna FC
Bologna e alcuni finali “complicati”: rimpianti o percorso di crescita?
28 punti e un settimo posto: il Bologna poteva fare anche meglio? Forse, ma probabilmente non sarebbe la squadra che è ora
È sicuramente un Natale felice in casa Bologna. Un settimo posto in solitaria, con vista sulle pretendenti per quei posti europei per i quali, i Rossoblù, concorrono a pieno titolo ora. Era l’obiettivo per alcuni, la speranza per altri, ai blocchi di partenza della stagione che vedeva il Bologna tornare a disputare la Champions League dopo 60 anni dall’ultima volta.
In un inizio che definiamo “titubante”, Vincenzo Italiano e i suoi ragazzi hanno saputo attaccarsi al terno giusto con il passare delle settimane. Passando, però, anche per risultati che potevano essere diversi. Tra alcuni pareggi di troppo e alcuni gol presi negli ultimi minuti di gara, per il Bologna, oggi, sono rimpianti o partite che hanno portato alla crescita di oggi?
Bologna, pareggi agli antipodi
Sono 28 i punti del Bologna nelle prime sedici gare di campionato. In linea con la scorsa grande stagione, ma con una Champions League in più. Se all’inizio, attorno ai Rossoblù, si sentivano alcuni mugugni, a oggi sono solo complimenti per Vincenzo Italiano e la sua squadra, capace di rialzarsi in un periodo dove tutto sembrava girare nel senso opposto, anche per parole dei diretti interessati. È stato sicuramente un percorso di crescita, quello del Bologna. Allenatore nuovo, giocatori nuovi, e una squadra che ha dovuto imparare a gestire questo cambiamento con pressioni sicuramente diverse.
Una squadra che, almeno all’inizio, sembrava soffrire di “pareggite” acuta. E, soprattutto, ogni pareggio raccontava una gara a sé. Contro Udinese ed Empoli, il Bologna sembrava non riuscire a sfondare come avrebbe voluto, seppur creando. Contro il Como, sono i cambi a “salvare” i Rossoblù da una sconfitta in extremis e che avrebbe lasciato tanti, tantissimi dubbi. Atalanta, Parma e Genoa, raccontano storie ancora diverse: con la Dea sembrava quasi il “vecchio” Bologna, caduto all’ultimo solo per l’inferiorità numerica. Parma, invece, ha riaffiorato i ricordi delle prime partite. Contro il Genoa, probabilmente, per il tipo di gara condotta è stato il più sofferto.
Come sarebbe stato se…
Ora, che tutti vedono il bicchiere mezzo pieno – e con giusta ragione – viene da pensare: ma senza alcuni pareggi, arrivati magari all’ultimo, come sarebbe la classifica dei Rossoblù? Se uno guarda al pareggio di Genova contro il Grifone, o al pareggio contro l’Atalanta al Dall’Ara, ma anche all’ultima “X”, arrivata a Torino contro la Juventus, un pizzico di rammarico c’è. Non rimpianto, ma rammarico: sarebbe stato un sogno vedere, per il secondo Natale consecutivo, il Bologna ancora più in alto in classifica. Ma, ripetiamo, è comunque bello vedere questo Bologna lì: arrivato forse dopo, ma arrivato.
La domanda del titolo è lecita, in realtà, proprio in relazione a quest’ultimo pensiero: avremmo visto questo Bologna, senza alcuni dei pareggi arrivati? Se quello contro il Genoa aveva lasciato l’amaro in bocca, quello arrivato a Como, invece, sembrava essere stata una manna dal cielo, per un Bologna che aveva sofferto come nessuno si aspettava. Il Bologna di Vincenzo Italiano è dovuto passare da queste delusioni per arrivare alla consapevolezza maturata sino a questo momento: sembrano lontani i tempi in cui si faticava a segnare, ora che si stanno sbloccando proprio tutti.
E quindi, sarebbe stato bello vedere un Bologna più in alto, magari ancor più vicino alla zona Champions League (o pienamente dentro, contando magari quei 6 punti “persi” negli ultimi minuti), ma crediamo anche che se oggi il Bologna è tornato a giocarsela con tutti, nel suo modo, sia merito di quelle delusioni. Sembra tutto lontano oggi, e il percorso sembra non essere ancora terminato.
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