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Bologna, parla Guidolin: “Il Bologna di Motta deve credere nell’Europa”

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Il Bologna vola e ora l’Europa non è più così lontana. Dista, d’altronde, soltanto un punto. Un punto che potrebbe valere a fine stagione un posto in Conference League, un punto che potrebbe significare felicità. Felicità europea che a Bologna non si prova dal 2002, quando i rossoblù guidati allora da Francesco Guidolin, raggiunsero, seppur in maniera sfortunata l’Intertoto. Proprio l’ormai ex allenatore è stato intervistato da Massimo Vitali, per Il Resto del Carlino: “Parto da prima (della qualificazione all’Intertoto, ndr), dalla sconfitta di Brescia all’ultima giornata di campionato. Quel giorno avevamo in pugno un posto in Champions o in UEFA e invece chiudemmo settimi”.

Guidolin ricorda perfettamente quanto Bologna avesse voglia di Europa. Nonostante la beffa finale, anche l’Intertoto fu seguitissima dalla tifoseria: “A fine luglio venimmo giù dal ritiro di Sestola e col BATE Borisov trovammo subito il Dall’Ara pieno, grande partecipazione di pubblico, grande entusiasmo. Furono solo sei partite, ma in quei quaranta giorni toccai con mano la voglia di grande calcio che ha Bologna”. Ora l’occasione di provare a tornare in Europa c’è nuovamente. La possibilità ce l’ha la squadra di Thiago Motta che sta facendo benissimo alla guida del Bologna: “Intanto, bisogna riconoscere che Motta è stato bravo perché ha dimostrato di saperci fare: non è facile ereditare una squadra che non è tuta e ottenere risultati in così poco tempo. Adesso però Thiago deve fare un altro step: cambiare l’obiettivo in corsa”.

Dalla salvezza all’Europa, il passo è breve, soprattutto se come Motta viaggi al ritmo di 2 punti a partita di media. Il Bologna può dunque ambire a guardare sempre più avanti. La possibilità di arrivare in Conference esiste, è concreta, ci crede anche Mister Guidolin, che l’Europa, anche la Champions l’ha assaporata con l’Udinese anni dopo: “Io penso che (il posto in Conference, ndr) debba diventare un obiettivo del Bologna. Quando un club che in Serie A non è di primissima fascia, come il Bologna, si ritrova ampiamente salvo a febbraio il compito dell’allenatore dev’essere quello di dare nuovi stimoli al gruppo, di spostare l’asticella più in alto”.

L’Europa, insomma, è un treno da prendere al volo quando si ha l’occasione. Guidolin l’occasione l’ha avuta diverse volte con l’Udinese, arrivando nelle posizioni di vertice 4 volte su 5 stagioni in bianconero: “Un anno feci vedere alla squadra un video in cui c’era un tizio che le provava tutte per salire su un treno in corsa. Il messaggio che volevo trasmettere era che certi treni non passano sempre e quando passano non si può restare a guardare”.

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