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Bologna a passi incerti: si può (e si deve) fare di più

Il Bologna non brilla a Lecce e torna in Emilia con un solo punto: per alzare l’asticella bisogna vincere queste partite

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Santiago Castro in Bologna-Monaco
Santiago Castro, il 9 del Bologna è stato poco incisivo ieri (©Damiano Fiorentini)

Il Bologna non ha ancora scoperto la pozione magica per fare il passo decisivo in questa stagione: imparare a battere le squadre sulla carta inferiori. L’ottavo posto è lo specchio di un cammino che procede a passi incerti, timorosi. Era successo contro l’Empoli in trasferta, è successo ieri in casa del Lecce. Sfide non brillanti, faticose, dove lo spettacolo lascia posto a idee non bellissime per provare a risolverla. Vedi Empoli dell’anno scorso, per esempio: partitaccia, guizzo di Fabbian, fine dei giochi.

Bologna-Lecce: tanti rimpianti

Italiano gioca per sfinire l’avversario sulle ali, ma il contrattacco vincente ha dimostrato che affollando le fasce anche un gioco del genere può essere neutralizzato. Lo scorso anno la carta in più era Ferguson, di una lucidità disarmante, che sbilanciava offensivamente la squadra in modo tale da creare superiorità nella metà campo avversaria. Imbrigliati i vari Castro, Dominguez e Fabbian, il gioco del Bologna diventa faticoso, le rotazioni non funzionano più e l’avversario ne esce rinforzato.

Nodi che vengono al pettine, nonostante le fatiche dell’impresa in Coppa Italia contro l’Atalanta sembrano essersi fatte sentire. E alla fine dei conti ne esce pulitissimo Skorupski, fine. Cambiaghi è appena tornato e ovviamente necessita di tempo, ma è lontano dall’essere uno spostatore di equilibri, e Lucumi si sta rendendo protagonista troppo spesso di leggerezze difensive che possono costare molto caro. Casale non regge il confronto con Beukema: ma il problema, alla fine dei conti, sembra essere mentale.

Lewis Ferguson (© Bologna FC 1909)

Lewis Ferguson (© Bologna FC 1909)

Reggere, ma non incidere

La grande quantità di partite ha reso il Bologna capace di resettare e giocare nel giro di pochi giorni, ma forse il Bfc non ha ancora trovato la soluzione per capire come vincere. Il Borussia, l’Atalanta: grandi prestazioni che hanno lasciato sassolini nelle scarpe rossoblù, portando la squadra di Italiano a sfilacciarsi e offrire prestazioni non all’altezza delle ambizioni. Salti in avanti che portano però a salti indietro, frutto di impegni non sono stati affrontati con la testa giusta.

Lecce non ha approfittato completamente della morbidezza del Bologna, andandosi ad accontentare di un solo punto che gli permette sì di andare a Monza con maggiori consapevolezze, ma è indubbio che i 2 punti restanti del bottino sarebbero stati oro per andare sopra al Cagliari. Nessun guizzo vincente, ma Lecce è una squadra in crescita, che ha visto il gol negato solo da uno Skorupski in gran spolvero. La corsa salvezza in Via del Mare continua, quella verso l’Europa del Bologna sta aspettando una svolta decisiva.

Fonte: Bruno Bartolozzi – Corriere dello Sport, Stadio

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