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Bologna: problema attacco o difesa? Segnare più dell’avversario a volte diventa impossibile

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Quando si vede una squadra perdere subendo parecchi gol, così come quando la si vede vincere per varie partite, si rischia di perdere un po’ la percezione della realtà, ammesso che si possa di parlare di realtà oggettiva quando si discute di sport, un mondo che per antonomasia è legato al risultato. Ancora di più quando si parla di calcio, uno degli sport meno facilmente prevedibili e dove è maggiore la possibilità in cui il migliore in campo riesca a non vincere.

Il Bologna di Mihajlovic divide sempre più spesso, ma al netto del tifo, delle simpatie ed antipatie, e della comune speranza che i rossoblù comune vincano e si portino sempre più in alto in classifica, cosa dicono i dati? Qual è la fotografia che esce se si analizzano i numeri del Bologna di Sinisa?

Partite giocate, vittorie, sconfitte e reti segnate del Bologna di Miihajlovic

Dalla vittoria contro l’Inter alla sconfitta contro l’Empoli, Sinisa Mihajlovic è stato il condottiero dei rossoblù per 104 gare ufficiali tra Campionato e Coppa Italia, in questa sua seconda esperienza bolognese. In questi 104 precedenti il serbo ha totalizzato 35 vittorie, 27 pareggi e 42 sconfitte, a seguito di 155 gol fatti e 179 subiti.

Dobbiamo però evidenziare il fatto che i primi incredibili “sei mesi” passati da Sinisa a Bologna, hanno fatto la differenza in positivo, infatti se si toglie quella meravigliosa cavalcata in 87 incontri sono arrivate 26 vittorie, 24 pareggi e 37 sconfitte, a seguito di 121 gol fatti e 159 subiti.

Si vede in modo abbastanza evidente come il bilancio iniziale sia stato migliore di quello successivo, ma fermarsi a questa analisi sarebbe scorretto e ingeneroso, in quanto non possiamo decidere di scollegare i due momenti. Sarebbe stato impossibile continuare col passo avuto in quei mesi, ma così come sarebbe ingiusto non considerare quelle gare, non sarebbe corretto fingere che da allora la situazione non sia peggiorata.

La filosofia di Sinisa: segnare più degli avversari

Si è detto più volte che l’idea di calcio di Mihajlovic è quella di proporre gioco e cercare di segnare di più di quanto si subisce. Obiettivo per nulla semplice e che in questi anni è stato centrato solo in parte. Qualcuno dice per l’assenza di un bomber. Forse l’apparenza inganna, ma andiamo per gradi ed analizziamo un po’ di numeri.

Su 104 gare disputate infatti, il Bologna non ha subito gol 16 volte, di cui 5, quasi un terzo, proprio nei primi sei mesi. Invece, sono state ben 23 le gare in cui sono stati i rossoblù a rimanere a secco di reti, di cui solamente due volte nei primi sei mesi di guida Mihajlovic.

Detto così, sembrerebbe proprio un problema offensivo. Mancanza di un bomber di razza. Una formazione che punta a segnare un gol in più che invece finisce più volte per non farlo, indica una difficoltà in avanti. Ma se paradossalmente nei primi mesi il Bologna ha segnato mediamente di più che in quelli successivi, è altrettanto vero che ultimamente il numero di reti segnate è aumentato, segnale che lo staff ha cercato di mettere mano a questo “problema offensivo”.

Ad avvalorare la tesi della mancanza di reti, potrebbero essere i dati dei risultati frequenti. Il Bologna in questi anni ha perso 9 volte col risultato di 1-0 e pareggiato 8 volte col risultato di 1-1.

Ma in realtà questo teorema del “problema offensivo” inizia a traballare se consideriamo che la formazione rossoblù ha pareggiato solo 4 volte per 0-0, mentre ben 8 volte per 2-2, vincendo 8 volte (tra casa e trasferta) col risultato di 2-1 e addirittura 8 volte col risultato di 3-2.

A queste gare appena citate, si aggiungono le 9 sconfitte subite sempre col risultato di 3-2 (tra casa e trasferta), che indicano che forse il problema sia altrove rispetto all’attacco.

In fondo, per una squadra che arriva a metà classifica 23 gare su 104 con 3 o più reti segnate non sono poi così poche. E in questi partite sono arrivate 19 vittorie, 2 pareggi (3-3 contro Lazio nel 2018/19 e Fiorentina nel 2020/21) e 2 sconfitte (3-4 contro il Sassuolo nel 2020/21, e il 4-5 di Coppa Italia 2021/22 contro la Ternana).

Il problema della fase difensiva rossoblù

Il problema allora è forse da spostare sulla difesa, non certo come singolo reparto ma come intera fase di gioco, che coinvolge tutti i giocatori in campo.

Infatti dall’arrivo di Mihajlovic si contano 20 gare con 3 o più reti subite dalla difesa, di cui solamente 1 vinta (3-4 a Brescia nel 2019/20) e 2 pareggiare (sempre con Lazio e Fiorentina per 3-3). Di queste venti gare, 8 sono state giocate al Dall’Ara, e 7 sono state perse. Di certo un impatto emotivo importante per i tifosi rossoblù.

D’altra parte, quando si subiscono tre o più reti, diventa davvero difficile pensare di poter vincere o pareggiare, anche giocando bene, ed anche ipotizzando di essere più forti dell’avversario.

E bisogna poi ricordare che di quelle 20 gare, addirittura in 12 occasioni si sono subiti 4 o più gol e sono state tutte delle sconfitte. Di queste, 5 sono arrivate in casa e 7 in trasferta.

Ad appesantire il bilancio, c’è anche il fatto che 2 di queste disfatte sono arrivate con neopromosse (2-4 contro lo Spezia nel 2020/21 e 4-2 ad Empoli nel 2021/22), e 1 addirittura contro una formazioni di Serie B (5-3 contro la Ternana in Coppa Italia 2021/22). Forse, più che un problema di qualità, si evidenzia un problema di mentalità. E fa pensare che nelle ultime tre partite ricordate, si siano comunque segnate 7 reti, ma non siano bastate neppure per pareggiarne una.

Un miglioramento che pare non arrivare

La frustrazione di alcuni tifosi rossoblù è un miglioramento che pare non arrivare. Fino alla scorsa estate si parlava di problema della punta. Ora è arrivato Arnautovic, oggettivamente un giocatore necessario e di valore aggiunto, ma la situazione, sebbene si sia solo all’inizio, non pare troppo diversa dal passato.

Dopo la clamorosa sconfitta in Coppa Italia, sono arrivati 7 punti in 3 gare, che però ora sono stati seguiti da 1 punto in altrettante partite, con la pesante aggravante di aver subito 12 reti. Una media di 3 a incontro. E questa volta non si può dare troppa colpa all’attacco, che al netto di errori (tra cui un rigore sbagliato), ha comunque segnato 5 reti in tre gare.

Forse poche per chi ne vuole segnare uno in più dell’avversario, ma forse è più opportuno concentrarsi sui 12 gol subiti piuttosto che su quelli non fatti. Soprattutto per come sono stati subiti alcuni di questi. In 7 partite di questa stagione, il Bologna ha segnato 13 reti e ne ha subite 19.

Siamo certi che il problema sia davvero segnarne “solo” 1,86 a partita? O forse prenderne 2,7 a gara incide in maniera maggiore?

Forse la colpa è di alcuni giocatori che non stanno crescendo quanto si sarebbe sperato, o forse non lo stanno facendo anche per questa altalena di risultati? Chi può dirlo. Di certo c’è una formazione che al netto di miglioramenti di rosa e acquisti più o meno mirati, ha attualmente aumentato le reti segnate ma anche quelle subite, rimanendo apparentemente in una sorta di limbo altalenante tra buoni risultati e sconfitte disarmanti.

I bilanci, comunque, si fanno a fine stagione e questo 2021/22 è ancora tutto da vedere e tutto può ancora succedere. Questi dati sono certamente ben chiari nella mente dello staff rossoblù che sicuramente è al lavoro per fare il massimo possibile.

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