Bologna-Roma: un pareggio che sa di beffa

Un pareggio che lascia l’amaro in bocca, un risultato al limite del paradossale per come si è sviluppato. La sfida tra Bologna e Roma si è conclusa sul 2-2, una gara che i padroni di casa sembravano aver in pugno fino all’ultimo respiro. Ma il rigore trasformato da Dovbyk in pieno recupero ha permesso alla squadra di Ranieri di uscire indenne dal Dall’Ara. Da un lato la Roma, incapace di vincere in trasferta da 17 partite, ha dimostrato ancora una volta la sua discontinuità, un problema che si manifesta sia tra le gare che all’interno della stessa partita. Il Bologna, invece, ha pagato cara un’ingenuità che ha cancellato quanto di buono era stato costruito nei 90 minuti precedenti, in un finale che sa di beffa.

Il piano tattico ha funzionato

Ranieri ha riproposto la formula vincente del derby contro la Lazio, confermando lo stesso undici titolare e puntando su un atteggiamento prudente: attirare il Bologna nella propria metà campo per sfruttare poi la qualità nei 30 metri finali. Il modulo scelto, un 3-5-2 che diventava 4-4-2 in fase difensiva, doveva garantire solidità sulle fasce. Italiano, invece, ha preparato la gara con attenzione, scegliendo di non alzare troppo il baricentro per non lasciare spazi tra le linee a giocatori pericolosi come Dybala e Saelemaekers. Questa impostazione ha prodotto un primo tempo equilibrato e avaro di occasioni, dove l’unico vero brivido è arrivato da un errore di Lucumí che ha quasi regalato un’opportunità a Dybala.

Una gara orchestrata dal Bologna

La Roma ha trovato il vantaggio con un tiro di Saelemaekers, che Skorupski non è riuscito a trattenere. Un gol che sembrava mettere la gara in discesa per gli ospiti. Ma il Bologna ha reagito, forse con una delle migliori reazioni da situazione di svantaggio da inizio stagione, ribaltando la situazione in pochi minuti. Prima il pareggio di Dallinga, al termine di un contropiede orchestrato magistralmente da Dominguez e Odgaard, poi il rigore di Ferguson, concesso per un doppio fallo in area giallorossa. Il centrocampista scozzese, che non segnava da 10 mesi, ha portato avanti i rossoblù, facendo esplodere di gioia il Dall’Ara.

Benjamin Dominguez in Bologna-Roma (Credits Damiano Fiorentini))

Il finale thriller

Quando la vittoria sembrava ormai in tasca, l’episodio decisivo è arrivato al minuto 98. Su un calcio d’angolo per la Roma, Lucumí ha toccato il pallone con il braccio in area, costringendo l’arbitro, su segnalazione del Var, a concedere il rigore. Dal dischetto, Dovbyk è rimasto freddo, regalando ai suoi un punto prezioso e lasciando il Bologna con il rimpianto per l’occasione sfumata.

Il Bologna recrimina: occasione sfumata

Il Bologna di Italiano ha tanto da recriminare: sono già 15 i punti persi in stagione da situazioni di vantaggio. Un dato che spiega in parte la posizione in classifica al di sotto delle aspettative. Anche ieri, errori individuali e sfortuna hanno impedito ai rossoblù di conquistare una vittoria che avrebbero meritato per lunghi tratti del match.

Una occasione persa, per come si è concretizzata, dopo aver assaporato i tre punti fino alla fine. Inoltre, il pareggio non accontenta quasi nessuno. Il punto, seppur rocambolesco, lascia sensazioni contrastanti: il Bologna è in crescita dal punto di vista del gioco, ma continua a pagare caro ogni minimo errore. Obiettivo, come sempre, pensare alla prossima, ma non lasciarsi alle spalle la partita di ieri: la squadra deve piuttosto migliorare nella concentrazione degli ultimi possessi. Prendendo ieri come un punto di partenza per rivedersi, analizzarsi, e ripartire già da dopodomani con l’Inter.

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