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Bologna, Sartori racconta: «Guardo 90 partite all’anno, dal vivo. Seguivo Zirkzee da quando ero all’Atalanta»

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La pausa per le Nazionali è sempre occasioni per dar voce a chi di solito durante i periodi intensi di partite preferisce il silenzio ed il lavoro. È il caso di Giovanni Sartori, Responsabile dell’area tecnica del Bologna, il cui lavoro parla da sé coi fatti. Ogni anno il dirigente ex Atalanta allestisce squadre di alto livello con talenti di cui tutti bene o male si innamorano. Poche domande, risposte stringate, la descrizione di un ambiente e di un gruppo di lavoro affiatato e un metodo apparentemente semplice.

Una valanga dei partite

Il dirigente rossoblù confessa di non essere in possesso di un account WhatsApp, strumento ormai d’uso comune in quasi tutti i posti lavoro. Tuttavia, il 63enne ex DS di Chievo e Atalanta dice di utilizzare molto le “nuove” tecnologie per il lavoro: «Non ho WhatsApp. Guardo 90 partite dal vivo all’anno. Le nuove tecnologie sono un ottimo strumento e le utilizzo tranquillamente, ma per età e convinzione resto un cultore del live: ai tempi dell’Atalanta vedevo 200 partite l’anno sul posto».

Il metodo Sartori

Una valanga di partite che Giovanni Sartori vede e valuta in collaborazione con un ampio team: «Siamo tanti. Combiniamo i dati con i video e l’osservazione live. L’ultimo step è la conoscenza col giocatore, cercare di capire carattere e personalità. Oggi si può fare anche in videochiamata – racconta Sartori che poi inserisce un aneddoto importante – Nel caso specifico di Ndoye è stata una trattativa lunga e difficile, per convincerlo della bontà del progetto e di quanto lo volessimo. Le chiamate sono state quasi quotidiane per due mesi».

Il giocatore del momento a Bologna: Joshua Zirkzee

Dopo il gol di sabato pomeriggio al Meazza e le ottime prestazioni fornite recentemente, pur segnando solo col Cagliari, stanno facendo notare al grande pubblico della Serie A il talento di Joshua Zirkzee. Sartori spiega come lui e il Bologna sono arrivati all’acquisto del centravanti olandese: «È un calciatore che conoscevamo, ma non benissimo perché aveva giocato poco anche al Parma. Abbiamo ricavato una conoscenza oggettiva durante la stagione all’Anderlecht in Belgio, quando ha segna 16 reti. Io ero a Bergamo e l’ho seguito molto – spiega Sartori – Poi sono sono arrivato a Bologna ed era presente anche nelle loro relazioni, per cui lo abbiamo preso. Ha qualità tecniche e tattiche altissime e notevoli margini di miglioramento. È bello vederlo in campo perché ha il coraggio di fare giocate non banali. Deve diventare forte anche nelle giocate normali e si completerà».

L’allenatore del Bologna: Thiago Motta

Dopo pochi mesi a Bologna è stato il momento di scegliere un nuovo allenatore dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovic. La scelta è ricaduta su Thiago Motta, una scelta che si è rivelata vincente finora, ma qual è il pensiero di Giovanni Sartori in merito al tecnico italo brasiliano?: «È un allenatore che ha un’idea di gioco, ha coraggio e lo trasmette alla squadra. È in un momento di grandissima crescita – infine incorona l’allenatore rossoblù – Ha tutto per fare l’allenatore in una grande squadra».

Soddisfazione

A chiusura dell’intervista, il dirigente lodigiano si sofferma brevemente anche sul suo lavoro a Bologna: «Se penso di aver visto in carriera due favole o e Chievo e Atalanta mi sento fortunato. Sono risultati mai immaginati. E ora a Bologna sono contento: si lavora bene».

 

Fonte: Emanuele Corazzi, Cronache di Spogliatoio

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