Bologna FC
Bologna senza difetti: domata la Lazio 2-0
Chiudere un febbraio positivo: dopo la sconfitta con il Milan dello scorso 30 gennaio, il Bologna non ha più perso e oggi la Lazio al Dall’Ara, reduce dall’1-4 di coppa con il Bayern ma in ripresa in campionato, non è l’avversario ideale per cercare di prolungare la striscia. Tra Inzaghi e Mihajlovic quasi mai partite vuote di reti, e mentre il tecnico laziale deve rinunciare ancora a Radu e allo squalificato Escalante, Sinisa rimanda in campo dopo due mesi e mezzo Mbaye (ultima presenza nell’1-5 con la Roma dello scorso 13 dicembre) per sostituire Dijks, vittima di un affaticamento muscolare, e sceglie Orsolini al posto di Skov Olsen nei tre dietro Barrow.
Nessuna delle due squadre in avvio rinuncia ad attaccare. Ma per la prima conclusione insidiosa serve aspettare il decimo minuto, quando Danilo intercetta un passaggio avversario con la mano e si becca il giallo che gli farà saltare la trasferta a Cagliari. La punizione di Milinkovic-Savic è insidiosa ma finisce a lato, seppur di poco. Più largo invece il destro di Soriano poco dopo. L’episodio che strappa questo inizio di partita arriva al quarto d’ora: Dominguez interviene su Correa appena dentro l’area di rigore, pur essendoci due suoi compagni già in chiusura sul numero 11 laziale. Giacomelli non ha la minima esitazione e indica il dischetto: ma il destro di Immobile non è angolato e Skorupski para a terra.
Dopo lo scampato pericolo, il calcio tira uno scherzo dei suoi: Dominguez calcia al volo su un suggerimento dalla destra, Reina respinge e il tap-in vincente è proprio di Mbaye, per la più classica delle beffe. Il Bologna pressa alto, la Lazio nella sua metà campo va in difficoltà, e poco dopo Barrow calcia trovando ancora Reina a respingere. Poco dopo Luis Alberto ha una buona occasione in contropiedi ma serve male i compagni. Le squadre sono piuttosto lunghe e la partita è godibile. E cresce la pericolosità della Lazio: al 38° da Immobile a Marusic e destro debole tra le braccia a Skorupski da posizione favorevole. Un minuto dopo, primo giallo anche per la Lazio: Patric stende Sansone e viene ammonito. Il Bologna conclude la prima frazione di gioco in modo gagliardo, calciando altre due volte verso la porta di Reina, la prima conclusione finisce fuori, la seconda, di Dominguez, viene parata in modo un po’ goffo da Reina in due tempi. Si conclude un bel primo tempo, con il Bologna avanti e pienamente in partita.
La seconda frazione inizia con Lulic al posto di Lazzari, e con l Lazio che avanza il baricentro per creare pericoli ai padroni di casa senza però produrre nulla di troppo significativo. La spinta ospite però è notevole, il Bologna perde le distanze e non riesce più a uscire dalla sua metà campo, eccezion fatta per un tentativo di Dominguez che da buona posizione calcia a lato. Superato il quarto d’ora, fallo di Correa su De Silvestri, proprio davanti a Mihajlovic: il serbo da una pacca pacifica al laziale, che per tutta risposta rifiuta il gesto per l’irritazione del tecnico del Bologna.
Superata l’ora di gioco, però, dopo un dominio territoriale più di marca laziale, arriva il colpo che non ti aspetti di Sansone: cross dalla destra di Barrow dopo una rimessa laterale gestita egregiamente e destro al volo del numero dieci che buca Reina senza appello per il 2-0. La Lazio si rituffa in avanti, ma l’assedio è la fotocopia del precedente: raffazzonato e inconcludente. Mihajlovic manda in campo Skov Olsen al posto di Orsolini, Skouten per Svanberg e Poli per Dominguez. Inzaghi butta dentro Caicedo al posto di Luis Alberto, mentre erano già usciti Immobile, Lucas Leiva e Patric per far spazio a Pereira, Muriqui e Cataldi. Vignato entra per Sansone che si prende gli applausi della sparuta presenza in tribuna d’onore, e la Lazio riprende il possesso palla ma continua non pungere. Nel finale, spazio a Palacio per Barrow, autore di una prova proficua e altruista. L’ultimo brivido lo regala una deviazione amica che costringe Skorupski a un bel salvataggio sulla linea di porta. Dopo cinque minuti di recupero, Giacomelli decreta la fine delle ostilità: sì, il febbraio del Bologna è stato decisamente un mese da incorniciare.
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