Bologna FC
Il Bologna e la Supercoppa 2025, attenzione al format
Il torneo che metteva di fronte la vincitrice dello Scudetto a quella della Coppa Italia nelle ultime due stagioni ha cambiato format e ha allargato i propri confini per incassare i soldi sauditi. Ora che le eventuali partecipanti non attirano il Paese arabo, è possibile che nella prossima stagione il format torni alla finale secca come era sempre stato…

Da ormai una settimana il Bologna sa di poter e dover giocare la semifinale della Coppa Italia da grande favorita. L’avversario, l’Empoli, seppur ostico, resta sulla carta un avversario inferiore. Per questo il Bologna può sognare la finale di Roma e non solo, perché in palio potrebbe esserci anche un posto in Supercoppa.
Il condizionale ad oggi è d’obbligo perché la stagione deve ancora definirsi. Paradossalmente dopo i risultati di ieri e dell’altro giorno il Bologna si è avvicinato come mai negli ultimi decenni alla vetta. E soprattutto per arrivare alla finale di Roma c’è da superare un Empoli che, quest’anno, ha costretto i rossoblù al pareggio la squadra di Italiano sia all’andata che al ritorno in campionato. Tuttavia, vale la pena capire perché si sta accendendo una polemica sulla prossima edizione della Supercoppa Italiana.
Bologna, la finale vale realmente un posto in Supercoppa Italiana?
Come noto, nelle ultime due stagioni, la Lega Serie A ha accettato l’offerta dell’Arabia Saudita per ospitare la Supercoppa Italiana e ha adottato il format proposto già in precedenza alla Liga. Quattro le squadre partecipanti: le prime due del campionato più la vincitrice e la finalista della Coppa Italia (in caso di coincidenza della squadra, si scala alla terza e alla quarta della Serie A). Insomma, un format allargato per aumentare lo spettacolo, il numero di partite e dunque gli introiti. L’indigestione di calcio e la lontananza dall’Italia non ha realmente attratto l’interesse dei tifosi italiani. Se non quello dei tifosi delle formazioni partecipanti.
E la semifinale dell’Empoli, più ancora di quella del Bologna ha acceso un faro sulla situazione della Supercoppa Italian 2025. Già, perché esiste la possibilità che anche un posto da finalista in Coppa Italia o un clamoroso 2° posto in campionato potrebbero non bastare. Perché? Perché questa possibilità è sub-judice e bisognerà attende la primavera per capirle realmente dove e come si disputerà la prossima Supercoppa Italiana. Ecco perché quel posto in finale che, in tanti avevano visto come l’occasione di giocarsi anche un’altra competizione potrebbe non valere il terzo trofeo italiano per importanza.
Supercoppa: format e luogo, due elementi strettamente legati
Quando nel 2022 la Serie A ha accettato il contratto con l’Arabia Saudita per ospitare nel Paese mediorientale la Supercoppa Italiana ha accettato anche la variazione di format. Da due partecipanti, a quattro, come già raccontato nel paragrafo precedente. Il contratto con i sauditi ha una durata di 6 anni, all’interno dei quali dovranno disputarsi 4 edizioni del trofeo in Arabia. Nei primi due anni di contratto, la Lega Serie A ha fatto 2/2. E per completare il contratto non è strettamente necessario proseguire anche nella prossima stagione con la manifestazione ospitata in Arabia Saudita.
Sarà la controparte saudita a decidere se procede con l’ospitare un’altra edizione, la terza consecutiva a Riyadh o Gedda. La decisione dovrebbe arrivare verso la primavera. Il luogo, tuttavia, dovrebbe decidere anche il format. All’atto della firma del contratto con gli arabi, la Lega Calcio si è riservata anche la possibilità qualora la competizione non si svolgesse in Arabia Saudita di cambiare il format e tornare alla finale secca tra la vincitrice del campionato e quella della Coppa Italia (o la finalista, nel caso in cui le cose coincidessero).
Va da sé che, considerando che già nell’edizione dello scorso gennaio 2024 con la presenza di Napoli e Fiorentina erano giunte lamentele dall’Arabia in virtù dello scarso interesse generato, il rischio è che per la prossima Supercoppa, ci sia davvero una rinuncia e il ritorno alla finale secca. Non un problema in assoluto, ma uno smacco al merito del calcio e alla sua essenza. Ma d’altronde, l’idea di svendere il calcio al miglior offerente è chiara da anni. Al Bologna non resta che dimostrare di essere diventata una grande, andandosi a prendere la Coppa Italia a Roma e la qualificazione senza se e senza ma alla prossima Supercoppa Italiana.
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