Bologna FC
Bologna, aspettando Thijs: anche a Dallinga va concesso credito, ancora
L’enigma del mercato estivo del Bologna, Thijs Dallinga, ha avuto una “scossa” contro la Roma: gli va concesso ancora credito
La giornata giusta. Così avranno pensato un po’ tutti tra spalti, campo e panchina domenica pomeriggio in quel dell’Olimpico. Lo ha detto Vincenzo Italiano a Jesper Karlsson, prima del suo ingresso in campo, come rivelato nel post-partita, e forse lo ha detto anche a un altro elemento del suo parco attaccanti che ha un dannato bisogno di sbloccarsi in questo Bologna: Thijs Dallinga.
L’attaccante olandese, arrivato a Bologna con tutte le aspettative migliori, finora ha deluso: non solo nei numeri, ma anche nell’impatto. Una scintilla è arrivata proprio contro la Roma, però, con un ingresso finalmente convincente. Ma come sono stati gli inizi di stagione dell’attuale 24 Rossoblù? Si deve credere ancora in lui?
Thijs Dallinga, un diesel “a modo suo”
Partiamo subito dalla risposta all’ultima domanda dell’introduzione: si, si deve credere ancora in lui. Perché il Bologna ha fatto un investimento su un ragazzo di 24 anni e non saranno questi primi mesi a trarre le conclusioni. C’era grande entusiasmo attorno al suo arrivo, soprattutto in quel di Valles: dopo l’addio di Joshua Zirkzee, un altro olandese a raccogliere la sua eredità, come se fosse destino.
Ma, per ora, è rimasta solo la “favola” immaginata. Dallinga è arrivato a Bologna con solo buoni propositi, come confermato dalle sue parole nella conferenza stampa di presentazione, ma l’avvio è stato completamente diverso da tutti gli immaginari possibili.
È una novità questa? Forse, in termini di numeri, si; in termini di “partenze”, in realtà, no. Prendiamo in analisi i suoi numeri, alla data di oggi, nelle ultime due stagioni, e quindi nella sua esperienza al Tolosa, in Ligue 1. Nella sua prima stagione in Francia (2022/2023), in arrivo dall’Olanda, Thijs, al 12 novembre, aveva disputato 14 partite di campionato, accumulando ben 909′ e partendo dal primo minuto in ben 12 occasioni, con sole due partite da subentrato.
Quanti gol ha messo a segno? Tre. Un gol ogni 303′, quindi un gol ogni tre partite e un terzo, a voler essere precisi precisi. “Tre son meglio di zero”, in molti diranno. Vero, ma la Ligue 1 non è la Serie A, e la concorrenza non è quella di ora al Bologna per l’olandese, che davanti ha un certo Santiago Castro.
Nella scorsa, invece, alla data di oggi Dallinga aveva messo a referto 12 presenze in campionato, per la bellezza di 782′ nei quali è andato a segno per quattro volte. Ha avuto a che fare anche con l’Europa, come quest’anno: nelle prime quattro partite di Europa League sono stati 326 i minuti in campo, per la bellezza di tre gol. Numeri diversi, per consapevolezze diverse. Il secondo anno in una nuova squadra e in un nuovo campionato, e i risultati a fine stagione si sono visti nelle sue statistiche.
Bologna, hai aspettato tutti: a Roma Thijs Dallinga ha lanciato segnali ?
Ciò che ha “frustrato”, nei momenti difficili, di più i tifosi del Bologna è stata la poca incidenza di Dallinga in questo inizio di stagione. L’abbiamo scritto qualche riga sopra: le aspettative erano alte, questo comporta oneri e onori. Sicuramente, per un attaccante, questa situazione è tutt’altro che facile. Italiano gli ha concesso, fino a oggi, 188′ in undici partite di Serie A, nelle quali ha messo a referto 8 presenze, di cui solo una da titolare, a Como.
Se è vero che con una media di poco più di 23 minuti è difficile lasciare il segno – vista anche l’altalena del Bologna in questa prima parte di stagione – il buon Thijs ci ha messo anche del suo: in certe partite è sembrato quasi avulso, un corpo estraneo. In Champions League non è andata meglio, nei 192′ a disposizione in quattro partite.
Però, come per Karlsson, sembra esserci stata una reazione nel pomeriggio dell’Olimpico. Dallinga, domenica, è entrato in campo con un piglio diverso. Ha aiutato la squadra nel momento di difficoltà, prendendo metri importanti di campo e tempo prezioso, con falli guadagnati da vera prima punta. È stato più propenso allo spirito di sacrificio e la ciliegina sulla torta è il gol, fatto e poi annullato.
Non era convinto nemmeno lui nell’esultanza, consapevole del tocco di mano probabilmente, ma chissà non gli sia servito comunque per “sbloccare” qualche meccanismo dentro la sua testa. D’altronde, anche Orsolini nel post-partita lo ha detto: «Mi dispiaceva perché Thijs è entrato bene e si meritava la rete, anche se l’aveva trovata ma poi gliel’hanno annullata». La squadra è con lui, il Bologna è con lui e tutti lo stanno aspettando: tocca a lui, ora, ricambiare tutto questo.
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