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Bologna, per l’Europa devi invertire il trend difensivo

Le ultime uscite della formazione di Vincenzo Italiano sono state caratterizzate da una certa fragilità difensiva. Una situazione che, molti hanno ascritto solamente agli errori individuali, ma il calo è generalizzato e i numeri dicono che le reti subite non possono essere responsabilità dei soli Beukema e Lucumí

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Lucumi Beukema Bologna
Jhon Lucumí, Lukasz Skorupski e Sam Beukema (© Damiano Fiorentini)

C’è un dato su tutti che deve preoccupare il tifoso rossoblù rispetto alla corsa ad un posto in Europa e in vista dello scontro diretto col Milan. È il dato sul calo delle prestazioni della difesa del Bologna. Serve un nuovo cambio di passo per la retroguardia rossoblù.

Un cambio di passo che, rispetto all’inizio della stagione, la squadra in questo senso aveva avuto anche in autunno, riducendo tanto i gol subiti. Da fine dicembre in poi le cose sono invece cambiate, causando un calo dei risultati di tutta la squadra. Un calo che non può essere solo ascritto alla voce “errori individuali”. Il calo è generalizzato e riguarda inevitabilmente tutta la squadra che è sicuramente calata nell’aggressività, nel pressing e dunque nell’organizzazione generale della fase di non possesso.

I numeri del calo della difesa del Bologna

Principali responsabili di questo calo, evidentemente, sono i difensori. Ed in particolare i difensori centrali. Lucumí e Beukema sono cascati in più di qualche scivolone difensivo, soprattutto il colombiano. E in generale la squadra non sembra riuscire a supportarli nella maniera giusta. Lo dicono i numeri. Nelle ultime 9 uscite stagionali, la difesa del Bologna ha incassato 13 reti: tre dal Verona, due dalla Roma, una da Monza ed Empoli, due ancora da Torino e Parma. Le uniche gare in cui il Bologna è uscito con la porta inviolata sono state quelle contro Lecce (0-0) e col Como (2-0), a cui va aggiunto il clean-sheet di Lisbona contro il Benfica (0-0).

Un calo netto rispetto al recente passato, che ha messo il Bologna nella posizione di dover lottare per mantenere anche l’ottavo posto. Tra le prime nove della graduatoria i rossoblù hanno la seconda peggior difesa. L’ottava assoluta del torneo. Solo la Lazio, tra le squadre che precedono i rossoblù, ha concesso più reti: 31 a 34. Mentre, dietro il Bologna, la difesa della Roma fa meglio con sole 29 reti subite. Un altro dato oggettivo in questo senso è la tendenza delle gare del Bologna a finire con Lukasz Skorupski come migliore in campo.

Finali difficili

Se si zooma l’obiettivo sulla situazione all’interno delle gare, il Bologna subisce tanti gol nei finali. Nell’ultimo quarto d’ora, in particolare i gol subiti sono 19 su 31 totali. Ma quelle che pesano davvero sulla classifica sono le reti subite nel periodo di recupero della gara ben quattro. Quella ininfluente contro il Napoli, ma soprattutto i pareggi contro Juventus, Atalanta e Roma. Sei punti che avrebbero fatto tutta la differenza del mondo. Perché oggi il Bologna si troverebbe a -2 dal 4° posto della squadra dell’ex Thiago Motta.

Nessun capro espiatorio

È evidente, dunque, che il problema si allargato e generalizzato. La squadra soffra in difesa, sia per errori individuale che sicuramente incidono nel computo totale. Ma anche perché, forse, qualcosa è venuto meno nell’organizzazione complessiva della fase di non possesso. In sostanza, non tutto possono pagare Beukema e Lucumí, sicuramente responsabili di qualche distrazione, ma è soprattutto chi gli sta davanti a dover migliorare il proprio rendimento.

Anche perché i due centrali restano giocatori molto appetiti sul mercato. E non possono essere solo i loro cali ad aver peggiorato tutto il rendimento della formazione di Vincenzo Italiano. Ma d’altronde il mister lo sa e lo aveva detto dopo il 3-2 col Torino: «Dobbiamo porre rimedio ai blackout che ci capitano, perché possono costare carissimo».

fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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