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Bologna, una settimana all’esordio: 10 auspici, speranze e aspettative verso la stagione 2024/25

Uno sguardo d’insieme verso la prossima stagione del Bologna

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Vincenzo Italiano raccontato da Leonardo Colucci, ripresa degli allenamenti (© Bologna FC 1909)

Una settimana esatta all’inizio del campionato. Il 18 al Renato Dall’Ara arriverà l’Udinese, una squadra che si può considerare un’incognita quasi assoluta, perché ha cambiato allenatore e diversi giocatori importanti. Ma la stagione stessa del Bologna parte con diversi punti d’ombra e aspettative da rispettare.

1. Prima di tutto la “chimica” tra il gruppo Bologna-Italiano

Quello dell’integrazione tra allenatore e squadra è un tema centrale in queste ore. Le parole di Vincenzo Italiano, a caldo, dopo la fine del triangolare di Bolzano, con la dovuta prudenza accendo una piccola spia sulla sua capacità di entrare nella testa della squadra. Il tecnico di Karlsruhe deve fare i conti con un passato ingombrante è inevitabile, ma solo i risultati sul campo lo aiuteranno ad accelerare questo processo. Serve un Bologna subito positivo per evitare ritardi nella crescita durante l’annata.

2. Punto due, come gli acquisti ancora da fare

Mancano 10 giorni all’avvio della stagione, ma la finestra di calciomercato rimarrà poi aperta fino a fine agosto. Il Bologna deve portare a casa due giocatori: un difensore centrale e un centrocampista. La priorità va ovviamente al difensore che manca proprio a livello numerico. C’è tempo, ma se si vuole un Vincenzo Italiano totalmente sereno, anche visto l’infortunio di Lucumí, è necessario accelerare almeno sul primo fronte.

3. Il Bologna può ancora crescere

È chiaro ed evidente che il Bologna lo scorso anno col 5° posto ha raggiunto una vetta di rendimento difficilmente replicabile. D’altronde bisogna fare i conti anche con le squadre che, arrivate dietro il Bologna a maggio scorso, si presenteranno ad agosto molto rinforzate. Quello che non deve mancare nei rossoblù è l’ambizione di crescere e dopo una stagione come la scorsa, crescere significa confermarsi sopra un certo livello. Il materiale e le competenze per farlo ci sono. Sarebbe la 3^ stagione di fila il club va in crescita.

4. Quattro, come i gol subiti dal Bochum

I quattro gol presi dal modesto Bochum rappresentano sicuramente un campanello d’allarme. Soprattutto se sommati a quelli presi dall’Asteras Tripolis. Tuttavia, il reparto deve ancora completamente immergersi in un nuovo meccanismo, un elemento fondamentale per il filtro davanti alla difesa come Freuler è tutt’altro che in condizione e ci sono stati diversi errori tecnici imprevedibili alla base di quel duro ko. La difesa è sicuramente da rivedere, ma è anche vero che i sessanta minuti di partita contro il Bochum hanno sovradimensionato il problema.

5. Cinque come il numero di giocatori in infermeria

Gli infortuni fanno parte del gioco. Il Bologna non è stato fortunato in questo avvio di stagione. Jhon Lucumí non si è ancora ripreso dal problema in Copa America. Urbanski e Holm hanno avuto due problemi non dipendenti da sovraccarichi di lavoro o altro. Aebischer, ripetiamo, fa parte del gioco. Il quinto è Lewis Ferguson, ma sei andato oltre anche senza di lui negli ultimi mesi della passata stagione. Ci aspettiamo di ritrovarli presto, tutti protagonisti.

6. Sei come il numero di Nikola Moro

No, non è un giocatore a caso. Così come ci aspettiamo il Bologna in crescita, in questa prossima stagione vorremmo vedere anche un Nikola Moro in crescita. Il croato ha avuto un passaggio a vuoto nella passata annata dopo le buone cose fatte nel 2022/23. Ora è chiamato a reagire, a far capire di che pasta è fatto. Il calciatore ex Dinamo Mosca è chiamato ad una reazione con almeno due centrocampisti fuori all’inizio della stagione.

7. L’obiettivo Europa

Il 7 non è un numero a caso per il Bologna in ottica europea. Al di là della passata stagione, sono 7 i posti in Europa assegnati per la Serie A. Quattro in Champions League, due in Europa League e uno in Conference League. Chiaramente il secondo posto in Europa League si attiva solo nel caso in cui la vincitrice della Coppa Italia sia già qualificata in Europa dal campionato. Ma intanto sarebbe importante prendersi una delle prime 7 posizioni, per confermare che l’exploit del Bologna in Champions League non è stato solo un chiaro di luna.

8. Come le partite sicure del Bologna in Champions League

La stagione del Bologna sarà storica. Dopo 60 anni la squadra giocherà nella massima competizione europea. Otto partite sicure, otto gare storiche, otto gare uniche, col sogno di giocarne almeno altre due. Dal Bologna ovviamente ci aspettiamo che renda onore con le ottime prestazioni degli ultimi due anni. Non c’è l’ossessione di passare il turno, ma di fare una bella figura. Anche perché ogni risultato positiva significa qualche soldo in più e soprattutto visibilità.

9. Come il numero del “Toto” Castro

L’anno scorso abbiamo scoperto Joshua Zirkzee, dopo aver salutato Marko Arnautovic. Quest’anno vogliamo scoprire Santiago Castro dopo aver salutato l’olandese. Santi si è già sbloccato nell’ultima gara interna della passata stagione contro la Juventus. Vogliamo vedere da lui quella fame e quella sete di gol che hanno convinto il Bologna a prelevarlo dal Velez Sarsfield.

10. Come Jesper Karlsson

Non ci sono più scuse. Jesper Karlsson deve dimostrare. Finora è stato sfortunato con qualche problema fisico di troppo e non è riuscito a dare a Thiago Motta quello che voleva. Italiano, lo sappiamo da tempo, è un estimatore dell’esterno svedese e per questo motivo ci aspettiamo che svolti la sua esperienza rossoblù. Poco da dire sul talento in senso assoluto. Ma serve una risposta.

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