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Bologna vs Avellino 1 a 1: la cronaca del match – 9 mag

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La maledizione di Maratona persevera sui rossoblù: la truppa di Delio Rossi alla sua prima panchina bolognese, non va oltre ad un pareggio che aumenta le recriminazioni e mantiene inalterate le posizioni di classifica: secondo il Frosinone, terzo il Vicenza, quarto il Bologna che adesso spera in un finale in crescendo con 6 punti che le possano garantire il terzo posto. La mano di Rossi s’intravvede soprattutto nel secondo tempo, dove il riassetto del centro campo (con Matuzalem al posto di Krsticic e quest’ultimo al posto uno spento Laribi) consegna un Bologna (nel secondo tempo) più vivo e intraprendente. Ma purtroppo ancora non basta e le recriminazioni sono diverse a partire dal rigore sbagliato da Acquafresca al 19′ del secondo tempo, evento che poteva cambiare il corso della partita se non del campionato; dal canto loro gli irpini di Mister Rastelli mantengono inalterate  le chanches playoff, pur denotando una squadra che difficilmente avrà la possibilità di andare in serie A. Il primo tempo il Bologna presenta una manovra involuta e lenta, dove il playmaker di giornata (il serbo Krsticic) dimostra notevoli lacune nell’impostazione. Le azioni si contano sulle dita di una mano: Buchel, al 9′, scaglia un sinistro che lambisce il palo di Frattali, che ben si disimpegnerà subito dopo su una botta da fuori di Casarini. Gli ospiti presentano quel minimo di organizzazione che non lascia spazi alla manovra rossoblù e con Comi e Castaldo cercano il contropiede per fare male alla difesa felsinea. E alla prima vera occasione ci riescono: corre il 35′, Zito s’invola sulla sinistra e passa la palla a Visconti che crossa basso per l’accorrente Sbaffo il quale anticipa Masina e infila Da Costa per lo 0-1. Il colpo si sente e il Bologna chiude il primo tempo in sofferenza. Mister Rossi utilizza l’intervallo per modificare l’assetto tattico della squadra: dentro Matuzalem e Acquafresca per Laribi e Improta (quest’ultimo cambio ci ha lasciati un pò perplessi ma non sottilizziamo). E’ un altro Bologna quello che si presenta sull’erba del Dall’Ara nei secondi 45 minuti: pochi rischi (come sul tiro di D’Angelo) e molte ripartenze e azioni pericolose con Acquafresca e  con Buchel (che tira alto da posizione favorevolissima). Ma sarà l’austriaco a acciuffare il pareggio per la sua squadra,con un tuffo di testa al 9′  su cross di Ceccarelli. Il finale vede, nel bene e nel male, Acquafresca come protagonista: grande intraprendenza in area campana, ma anche il peso dell’errore dal dischetto dove Frattali intuisce la traiettoria e devia in angolo il rigore dell’attaccante rossoblù, al 19′ del secondo tempo. Il Bologna non demorde ma gli ultimi minuti sono all’insegna di arrembaggio confusionario e poco proficuo e nerovosismo cresce in campo e fuori: Ceccarelli si fa buttare fuori per fallo su Zito (anch’egli ammonito) e in curva gli animi si accendono e partono alcune risse che si placheranno nei minuti successivi. L’Avellino non centra un contropiede mortifero di Bittante e allo scadere Almici mura il tentativo di Mancosu e blinda l’1-1 finale. Non gettiamo la croce addosso a Robert: di fronte a 20mila spettatori ci vuole tanto coraggio per presentarsi sul dischetto e assumersi la responsabilità di tirarlo. Ma il punto è un altro: fra 4 settimane, in un verso e o nell’altro, tutto sarà finito e questa stagione schizofrenica sarà messa in archivio. Anche se non fosse serie A, la parola d’ordine sarà “rifondazione”. Solo allora l’era Guaraldi con tutti suoi effetti e le relative derivazioni avrà la sua definitiva conclusione. Forza Bologna, sempre.   

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