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Bologna vs Genoa 0 a 1: la cronaca del match – 2 ott

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Incredibile al Dall’Ara! Il Bologna perde l’imbattibilità in casa tra polemiche e veleni, per colpa di una direzione folle del direttore di gara Maresca. L’episodio chiave del match è l’espulsione di Gastaldello al 44′ minuto di gioco. Prima di allora la partita era stata molto equilibrata e davvero piacevole, con moltissime occasioni da una parte e dall’altra ed un ritmo di gioco moderato. Il Bfc ha comunque sempre avuto il controllo della sfida fin dal primo minuto. Nei primi dieci minuti di gioco tutto il Bologna si riversa nella metà campo avversaria. I felsinei provano in continuazione a trovare spiragli, attraverso la corsa degli esterni, la fantasia di Verdi e i muscoli di Dzemaili e Taider, fenomenali nel recupero dei palloni persi dagli interpreti offensivi durante le manovre d’attacco. Dopo qualche minuto il Genoa riesce a liberarsi dalla morsa dei padroni di casa e a fare un po’ di possesso palla. Al dodicesimo Laxalt si incunea in area bolognese e viene servito da Lazovic. Krafth si dimentica dell’ex Bologna ma riesce a rimontare e a chiudere lo specchio di tiro dell’uruguagio che così conclude malamente sull’esterno della rete da pochi passi. Alla lunga però gli ospiti sono ricacciati nella propria metà campo. Il Bfc riporta in avanti tutto l’arsenale offensivo anche se fatica ad incidere per via di una circolazione di palla troppo lenta. Donadoni lo fa presente in continuazione e così Adam Nagy prende in mano le redini del centrocampo e sembra un profeta che predica e gesticola schemi alla squadra. Juric, l’allenatore del Genoa, non vuole però che la propria squadra abbassi troppo il baricentro e di conseguenza vuole una intensificazione del pressing, a partire da Simeone, la punta figlia del Cholo e chiamata a non far rimpiangere Pavoletti. La maggior qualità e il miglior ordine di gioco dei petroniani costringe i genovesi a fare tanta legna in mezzo al campo. Cominciano dunque a piovere cartellini gialli per la squadra ospite. Finiscono sul taccuino dell’arbitro Veloso, Gentiletti e Rincon mentre Gakpè rischierebbe addirittura il rosso per una brutta entrata da dietro su Simone Verdi ma il direttore di gara non estrae nemmeno il cartellino giallo. Gli ospiti capiscono che non è il caso di proseguire su questa strada e alleggeriscono la pressione. Neanche il tempo di farlo e al 28′ Destro si mangia un gol clamoroso. Masina suggerisce per Nagy che salta secco un giocatore del Genoa, entra in area e serve Mattia che prova ad inventarsi un colpo di tacco molto difficile e manca l’impatto con la sfera. Il Bologna continua a premere e la difesa avversaria sventa gli attacchi come può. Dzemaili e Taider sono due furie in mezzo al campo e vincono ogni contrasto, mandando sulle furie il povero Juric, che viene allontanato dal direttore di gara. Mancano pochi minuti al termine del primo tempo e il Bologna vuole affondare il Genoa, lo ha in pugno. D’altro canto gli ospiti aumentano il pressing e tentano di fermare i rossoblù più con le cattive che con le buone. E alla fine accade l’episodio chiave, l’espulsione di Gastaldello, e qui riprendiamo da dove eravamo rimasti. Simeone commette un brutto fallo su Maietta, che stava tentando un disimpegno. Il giallo sembrava ovvio così come l’acqua è bagnata. Tuttavia Maresca si avvicina all’attaccante del Genoa per richiamarlo e metterlo in guardia: al prossimo fallo sarà cartellino giallo. La mancata ammonizione per questo brutto fallo manda su tutte le furie i bolognesi che si affidano a Gastaldello, l’unico che può protestare in maniera abbastanza decisa, in quanto capitano della propria squadra. Le proteste del centrale sono sembrate abbastanza vivaci, ma sicuramente lontane anni luce da un provvedimento disciplinare. Provvedimento disciplinare che arriva invece: Gastaldello viene ammonito. Daniele va su tutte le furie e si rivolge al quarto uomo affermando: “Questo è matto”, riferendosi chiaramente a Maresca, come si vede chiaramente dalla mimica del giocatore. Il quarto uomo mette la mano al microfono e riporta tutto all’arbitro che quindi espelle Gasta. Tutto il Dall’Ara esplode in un boato di fischi. Alla fine Maresca estrae il cartellino giallo anche per Simeone, autore di quello sciagurato fallo su Maietta, ma ormai la frittata è fatta. La partita finalmente riprende ma in campo c’è solo il Genoa perché i bolognesi sono infuriati. Così al 47′ Simeone arriva addirittura a colpire il palo su una disattenzione di Krafth, in netta sofferenza di Laxalt e del figlio d’arte, e di Da Costa. Finisce il primo tempo con valanghe di fischi verso Maresca. Dzemaili carica il pubblico ed è chiaramente nervoso sul viso, mentre a Maietta viene tappata la bocca per evitare un’altra espulsione. I dieci felsinei rientrano negli spogliatoi e Donadoni decide di sostituire, in maniera davvero coraggiosa, Nagy, e non una punta, per inserire Oikonomou e passare alla difesa a tre. L’intervallo dura di più del previsto, ben venti minuti. Evidentemente c’era tanta tensione da sbollire. La seconda frazione di gioco si prospetta incandescente, anche se il Genoa ora è nettamente favorito dalla superiorità numerica. Eppure sono ancora i bolognesi ad attaccare. Chiaramente si tratta per lo più di ripartenze, quando Dzemaili e Taider riescono a conquistare valorosamente il pallone. Così al 54′ la prima occasione della seconda frazione di gioco è proprio a favore dei padroni di casa. Fa tutto Destro: il numero 10 stoppa benissimo il rinvio di Da Costa, elude la marcatura di Burdisso mandandolo fuori giri, punta  Gentiletti e lo manda a terra con una finta. Ma al momento del tiro sbaglia tutto e calcia malamente un pallone che si stampa contro il cartellone pubblicitario ad un metro e mezzo dal palo. Perin era rimasto pietrificato. Il Genoa vuole portare a casa i tre punti, la superiorità numerica e un arbitraggio “amico” glielo impongono. Tuttavia la manovra degli ospiti è legnosa e poco fluida e le occasioni più grandi arrivano su tiri da fuori. Gakpè è impalpabile e Laxalt poco concreto, il Genoa si rende quindi poco pericoloso. Ancora una volta il Bfc torna ad attaccare, soprattutto grazie ai calci di punizione conquistati dalla fantasia di Verdi e ai corner ottenuti dalla testardaggine di Dzemaili. Alla lunga però i muscoli dei felsinei iniziano a cedere e gli avversari si presentano sempre più frequentemente nell’area bolognese e solo l’abilità dei tre centrali riesce a sventare il gol con la trappola del fuorigioco. La squadra di Donadoni però è troppo stanca e lunga e alla fine al 77′ arriva il gol del Genoa. Una ripartenza dei genovesi è letale per i padroni di casa. Laxalt di invola sulla fascia, approfittando dello spazio ubriaca di finte Krafth e serve in mezzo un passaggio forte che trova la deviazione in rete di Simeone, marcato da Rizzo, visto che Masina, esausto, era rimasto in attacco. 1 a 0 del Genoa. Lo svantaggio però non scoraggia i petroniani che tornano ad attaccare a dieci minuti dalla fine. La partita si può ancora pareggiare, anche se Verdi esce per un problema al polpaccio, sostituito dall’ultimo cambio Di Francesco. Anche Masina vorrebbe la sostituzione, ma non è più possibile. Il Bologna così getta il cuore oltre l’ostacolo e prova in tutti i modi. All’86’ Destro si procura un fallo dal limite dell’area che provoca il secondo giallo di Gentiletti e conseguente espulsione, ristabilendo la parità numerica. Dzemaili, vero trascinatore della squadra, su incarica di battere questo calcio di punizione, ma il suo tiro fiacco si spegne contro la barriera, creando una ripartenza per gli ospiti. Dzemaili stende così Ninkovic per evitare guai peggiori. Normalmente sarebbe un fallo da giallo, ma Maresca ha perso la bussola dell’incontro già da tempo ed estrae il rosso diretto, ponendo fine di fatto ai sogni di gloria rossoblù. Il Genoa si porta a casa questi tre punti in maniera del tutto immeritata ma il calcio è anche questo. Il Bologna di oggi non è giudicabile, tante circostanze e situazioni di gioco sono state interpretate male o comunque si poteva fare meglio. Ma di certo i ragazzi di Donadoni hanno dato il meglio e la gara è stata palesemente indirizzata dagli episodi e da una condotta folle di Maresca, il quale ha stupidamente innervosito il match. Sono le tipiche gare sfortunate dove tutto gira male, l’unico appunto alla squadra emiliana è quello di gestire meglio il proprio furore. Ma si può veramente criticare una squadra che gioca con il cuore? A nostro avviso no, quindi il Bologna è sulla strada giusta e non resta che pensare già alla prossima appassionante trasferta contro la Lazio. Forza Bologna, sempre e comunque!

Fonte foto: Pianetagenoa1983.net

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