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Bologna vs Sampdoria 3 a 2: la cronaca del match – 31 gen

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Il buon Luca Carboni, presente allo stadio, ha inciso nel suo ultimo album Pop up, il singolo “Bologna è una regola”. Mai un titolo più azzeccato per il Bologna che si è visto oggi. Il Bologna è una regola perché anche in questa partita è uscito vincitore, grazie ad uno spettacolare 3 a 2 sulla Sampdoria. Ma il club di Saputo è una regola perché non smette mai di soffrire e perché il Dall’Ara è diventato il teatro perfetto dei match epici. La squadra di Donadoni è a due facce totalmente opposte, un po’ come Raptor di Harry Potter. Il primo tempo felsineo è un vero e proprio inno rossoblù. Dopo 7 minuti, sullo sviluppo di un calcio d’angolo, Mattia Destro incorna di testa e centra il palo. I bolognesi pressano come dei forsennati, recuperando palloni a valanga e utilizzano un fraseggio cortissimo, arrivando, a tratti, a giocare di prima. Diawara, Taider e Donsah hanno le calamite ai piedi e si propongono spesso in avanti per ampliare la manovra. Proprio l’ex Cagliari dribbla sulla fascia destra due giocatori con altrettante finte di corpo e lascia partire un cross basso all’inglese verso l’area. Anthony Mounier è al posto giusto e al momento giusto e con la freddezza che lo contraddistingue indirizza il pallone in rete con il mancino. Siamo al 13′ minuto e il Bologna è passato in vantaggio. La Sampdoria è vittima dell’aggressività dell’avversario, il quale viaggia ad un altro passo. Neanche il tempo di reagire e nove minuti dopo, la pressione dei petroniani è incontenibile e costringe all’errore Ranocchia, il quale consegna palla a Donsah che dal limite dell’area fredda Viviano per il 2 a 0. Questa sfida assomiglia molto al match con la Lazio. I rossoblù infatti continuano a creare pericoli ai blucerchiati che barcollano a più riprese. I felsinei continuano ad attaccare per tutto il tempo a pieno regime mettendo a ferro e fuoco la difesa genovese. E quelle rare volte in cui gli uomini di Montella tentano il contropiede, vengono stoppati eccellentemente dalla retroguardia emiliana. Si va al riposo però senza ulteriori cambi di punteggio.
Se il primo tempo è stato l’esaltazione della squadra di Donadoni, la seconda frazione di gioco ha visto invece un Bologna irriconoscibile. A parte un sussulto di Destro parato da Viviano al 48′, per il resto i rossoblù faticano parecchio. Non c’è più ritmo nelle gambe, è sparita la pressione e il fraseggio da Atletico Madrid che avevamo visto nei primi 45 minuti. Il Bologna sembra apatico, in balia di se stesso, quasi demotivato e distratto. Non è un caso quindi che al 54′ la Sampdoria trovi il pareggio, grazie alla percussione di Muriel che fa ballare Gastaldello e poi infila Mirante all’angolino. Sul 2 a 1 i bolognesi hanno la reazione peggiore che si possa avere: abbassare il baricentro della squadra. I reparti si allungano sempre di più e i centrali Gastaldello e Oikonomou faticano a reggere le ondate blucerchiate, come dimostrano i cartellini gialli. Al 57′ Muriel sfiora la doppietta ma Mirante gli dice no. A parte questo episodio il Bfc non rischia più tanto, sfruttando l’innervosirsi del match. Ma alla fine la Sampdoria fa breccia nella retroguardia felsinea a 10 minuti dalla fine, quando Dodò sfonda dalla parte di un Rossettini in pessima giornata e mette in mezzo la palla. In area si fa trovare pronto Correa che anticipa Masina, in leggero ritardo nella diagonale difensiva, ma trova sulla sua strada Mirante. Sulla ribattuta lo stesso Correa fulmina il portiere ex Parma per il 2 a 2. Tutto sembra perduto e la partita si indirizza verso il ribaltone blucerchiato, nonostante la presenza di un ulteriore centravanti come Floccari tra le file avanzate emiliane. Ma Bologna è una regola e la regola recita che i bolognesi per indole non mollano mai perché hanno un cuore enorme. All’86’ l’arbitro Fabbri assegna un rigore al Bfc molto dubbio, per un presunto tocco di mano di Correa. Tra le proteste generali dei liguri, si presenta sul dischetto Mattia Destro, volenteroso di trovare il gol e cancellare il rigore sbagliato con il Chievo. L’esecuzione del numero 10 è perfetto: pallone da una parte, portiere dall’altra. Il Bologna torna in vantaggio. Gli ultimi 5 minuti di recupero sono da cuore in gola: la Samp non ci sta ma il Bologna non vuole assolutamente commettere un altro passo falso davanti ai propri tifosi. E così il risultato rimane inalterato: il Bologna batte la Sampdoria per 3 a 2. È il tripudio rossoblù. Una vittoria davvero spettacolare quella che si è vista oggi al Dall’Ara. Rimane però da analizzare il solito calo psicologico casalingo nel secondo tempo, come ammesso dallo stesso Donadoni. Ma è altrettanto vero che sui difetti ci si potrà lavorare ancora tanto. Il dato meraviglioso da osservare è che il Bologna si trova al decimo posto, a più 10 sulla terzultima, il Carpi. Un risultato che a inizio stagione era poco pronosticabile e che dopo l’esonero di Delio Rossi era addirittura impensabile. Da quando c’è Donadoni il BFC vola ad un ritmo da Europa League: in 12 partite 7 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Grazie Saputo, grazie Corvino e grazie Donadoni! Perché Bologna è una regola…

Foto (Tuttosport.com)

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