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Bologna vs Spal 2 a 1: la cronaca del match – 15 ott

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Non c’è due senza tre!

È proprio vero: non c’è due senza tre! Il derby tra Bologna e Spal va ai rossoblù che fanno il tris di vittorie consecutive, dopo i successi esterni contro Sassuolo e Genoa. I tre punti proiettano il Bfc al settimo posto, traguardo impensabile se pensiamo alla passata stagione. I felsinei sembrano essere finalmente maturati, e la gestione del match contro la Spal sembra esserne la conferma. Ma riassaporiamo questo appassionante derby.

Poli(centro)

Donadoni schiera la miglior formazione possibile e in attacco si affida al solito Palacio, faro insostituibile.
Le due squadre sono molto vivaci fin dai primi minuti. In campo regna l’equilibrio, anche se i due team ci provano in diverse circostanze. I petroniani sono i primi a farsi sentire, con il tentativo di Donsah al quarto minuto. Il ghanese replica lo sforzo anche al 21′ con una botta di destro che però non impensierisce il portiere. Tra le due chance della mezzala classe ’96, la Spal ci prova con schemi semplici, praticamente studiati a memoria in allenamento. Inizialmente i padroni di casa soffrono queste iniziative ben sviluppate, ma alla lunga emerge la maggior qualità dei propri interpreti. E al 30′ arriva il canto del cigno. Il gol esprime tutto l’arsenale della squadra bolognese, e anche la mano dell’allenatore. L’azione è spettacolare: cambio di gioco di Simone Verdi per Di Francesco, stop alla Messi del figlio d’arte e cross per Palacio. L’argentino si inventa una sponda di testa da urlo per l’inserimento del generosissimo Poli, che da due passi fa (Poli)centro. Il vantaggio era nell’aria, e ora il Bfc può scatenare tutta la propria forza per trovare immediatamente il raddoppio. Poli sembra essere dotato dell’ubiquità, Verdi è immarcabile, Di Francesco una freccia, mentre Palacio è di tutt’altra categoria. Al 35′, proprio i quattro tenori rossoblù si scatenano e sfiorano il 2 a 0. Poli innesca Verdi, il quale lancia sul fondo Di Francesco. Il passaggio forte di Federico è perfetto per Palacio, ma l’argentino viene raddoppiato e la conclusione viene smorzata.
Dopo la sfuriata felsinea, gli ospiti tornano a farsi sentire e provano a rinchiudere la squadra di Donadoni. La strategia di Semplici è assolutamente corretta, ma l’allenatore della Spal non ha fatto i conti con Don Rodrigo. L’ex Inter, alla bella età di 35 anni, si fa tutto il campo in velocità. Il contropiede di Palacio è fulminante e rischia di culminare con un gol da capolavoro assoluto. L’ex portiere rossoblù Gomis rovina però molto bene l’opera d’arte di Palacio.
Le emozioni non terminano qui. Una improvvisa accelerazione dei ferraresi porta Lazzari al cross. Sulla traiettoria bassa c’è Di Francesco che disinnesca il traversone con… L’ascella! Viene chiamato il VAR che fortunatamente dà ragione ai padroni di casa. Ma che brivido!
Il primo tempo termina sul risultato di 1 a 0.

Mister muscolo Donsah

I primi 45 minuti sono stati molto dispendiosi per entrambi i team. Di conseguenza, i primi attimi della seconda frazione di gioco saranno decisivi per l’andamento del match. E infatti, le due fazioni partono come le F1. Comincia la Spal, con il gol al 48′ di Paloschi a seguito di una bella azione degli ospiti. La rete però non viene convalidata a causa di un evidente offside. Molto bene la retroguardia bolognese. Sessanta secondi dopo, è il Bologna a spingersi in avanti e lo fa con Godfred Donsah. Il numero 77 porta palla per 50 metri, con uno scatto degno del migliore Usain Bolt. Una volta giunto al limite dell’area, la mezzala scarica per Verdi, il quale elabora un pallone di ritorno meraviglioso. Donsah arriva sulla sfera in corsa ed esplode un cross all’inglese in mezzo all’area, che centra lo sfortunato Salamon. L’autorete dell’ex Pescara cambia il risultato: Bologna 2, Spal 0.
Il raddoppio bolognese congela la partita. La Spal sparisce dal campo, mentre il Bologna non può affondare il colpo, costretto invece a fare i conti con la stanchezza e con acciacchi di alcuni giocatori. Così, tra sostituzioni e tentativi pretenziosi di Verdi, il triplice fischio dell’arbitro Guida si avvicina senza colpi di scena significativi. E invece le emozioni non sono ancora terminate.
Antenucci ha ancora qualcosa da dire a questa sfida. Il gol in Serie A gli manca da troppo tempo, circa sette anni. Per questo motivo, quando all’87’ Pulgar lascia un minimo spazio, l’attaccante non ci pensa su due volte e fa partire un destro meraviglioso che si spegne all’angolino. 2 a 1 e la partita si accende.
La Spal si riversa in avanti, prestando il fianco alle ripartenze bolognesi. Al 92′ Di Francesco ha la possibilità di chiudere il match, ma fallisce malamente, spedendo il pallone alto sopra la traversa dopo una bellissima azione dei suoi compagni di squadra. Gol sbagliato-gol subìto? Fortunatamente no, perché anche il successivo tentativo di Salamon va in fumo. Siamo agli sgoccioli, la partita procede per velocissimi cambi di fronte. Fortunatamente l’ultima ripartenza capita ai petroniani, che possono quindi siglare il 3 a 1. Taider lancia in velocità Verdi, il quale entra in area e passa in mezzo per Palacio. Rodrigo impatta molto forte un pallone non facilissimo, voglioso di coronare la propria prestazione con un gol. Ma ahimè, l’argentino dovrà rimandare l’appuntamento con il gol per le prossime partite, perché la sfera si stampa sulla traversa, decretando tra l’altro la fine del derby.

La squadra è maturata?

La squadra è maturata? È forse la domanda che tutti i tifosi del Bologna si pongono. La vittoria contro la Spal ha segnato un grande passo in avanti dei rossoblù che hanno ottenuto anche la prima vittoria casalinga della stagione. Ha impressionato l’atteggiamento della squadra. La Spal aveva più fame di vittoria e anche più necessità di ottenere i tre punti. Tuttavia, il Bfc si è disposto in campo con attenzione e concentrazione, ma soprattutto con la voglia di non sfigurare. Proprio questa voglia di dimostrare il proprio potenziale ha consentito al Bologna di agguantare tre successi di fila estremamente importanti.
Ora non bisogna ipotizzare voli pindarici, ma è altrettanto necessario battere il ferro finché è caldo. Magari sfruttando un Palacio e un Poli in più rispetto alla passata stagione.

 

Fonte immagine di copertina: Ilrestodelcarlino.it

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