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Bologna vs Torino 2 a 0: la cronaca del match – 22 gen

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Tutti i tifosi del Bologna si chiedevano se la bella prestazione contro l’Inter in Tim Cup fosse un punto di partenza o un semplice fuoco di paglia. Ebbene la vittoria dei felsinei per 2 reti a 0 contro il Torino lascia pensare ad una reazione. La doppietta di Dzemaili non implica il salto di qualità del Bfc, comunque non convincente sul piano del gioco. Tuttavia il carattere messo in campo dagli uomini di Donadoni unito finalmente al cinismo sotto porta ha portato una ventata di ottimismo tra i tifosi bolognesi, oltre ovviamente ai tre punti. Forse la squadra sta iniziando a maturare, in ogni caso il ritorno in grande stile di Verdi, oggi spettacolare, può garantire quell’ulteriore step in avanti di qualità. E forse potrà dare una mano a ritrovare Mattia Destro, anche oggi a secco.
Ma ripercorriamo insieme le fasi salienti di questo match.

Il primo tempo inizia con un Bologna pimpante è abbastanza vivace. I ritmi di gioco sono molto bassi e si manterranno così per tutti o novanta minuti. Il Torino parte invece un po’ più timido, forse per l’assenza del suo bomber Belotti. Le qualità dei granata sono limitate senza il gallo ed è dunque l’atteggiamento a fare la differenza in queste sfide. I rossoblù forse l’hanno capito in tutte queste partite andate storte. Così il primo squillo è proprio quello dei padroni di casa. Al quarto minuto Oikonomou sfiora il vantaggio. Pulgar batte un ottimo calcio di punizione e trova il greco di testa, ma Hart con un colpo di reni strozza in gola la gioia del gol ai tifosi del Bologna. È il segnale di un buon avvio da parte dei petroniani, ma la partita è ancora in totale equilibrio. Il Torino è rimasto negli spogliatoi, ma la velocità di gioco dei rossoblù è troppo bassa per impensierire gli ospiti. Così assistiamo ad un dominio territoriale del Bologna, ma gli uomini di Donadoni non pungono mai veramente i granata. Il possesso palla emiliano è sterile e una volta che il Bfc arriva ai 20 metri, l’offensiva si ferma. La lentezza di esecuzione degli schemi proposti dal mister felsineo fa sì che gli attacchi dei padroni di casa siano di facile lettura. Rossettini e i suoi compagni di reparto si esaltano negli anticipi su Destro, Krejcí e Di Francesco. I tre provano a creare giocate di qualità per irrompere le linee, ma spesso e volentieri si ritrovano soli a combattere contro i giganti avversari. L’attacco del Bologna viene mal supportato, e così, dopo 25 minuti di attacchi sterili, arriva la prima chance del Torino. Al minuto 29 Ljajic batte il corner che attraversa tutta l’area di rigore, ma sul secondo palo sbuca Boyé che in girata prova a gelare il Dall’Ara. Fortunatamente la sua girata non è abbastanza forte da impensierire Mirante, il quale può raccogliere la sfera tra le braccia. È il segnale che il Torino c’è, anche se sottotono. Il Bologna lo sa e tenta subito la reazione, rabbiosa ma comunque efficace. Al 31′ Masina si lancia in velocità sulla sinistra e crossa molto bene al centro, dove Destro si avventa su un pallone così delizioso. Rossettini è consapevole del potenziale di Destro e forse con malizia lo abbraccia e lo sbilancia. Tutto il popolo rossoblù chiede giustamente il penalty, ma l’arbitro Ghersini non lo accorda, ahimè commettendo un grave errore. La sfida diventa più divertente, quantomeno sul piano delle occasioni, più che del gioco. Il Torino comincia a proporsi più costantemente in attacco grazie alla agilità di Ljajic e Iago Falque. Proprio l’ex Inter fa impazzire la retroguardia emiliana e al 40′ conquista un calcio di punizione da ottima posizione e conseguente ammonizione di Dzemaili, il quale si è dovuto sacrificare per il team di casa. Ljajic si incarica della battuta e il suo tiro non è male e chiama Mirante alla deviazione in angolo. Nonostante il forcing del Torino, l’equilibrio della partita è ancora inalterato: queste sfide si decidono con gli episodi. Episodio che arriva al 43′ con il gol di Dzemaili. Di Francesco fa fuoco e fiamme sulla corsia di destra e lascia partire un bel cross anche se un po’ troppo lungo. Sul secondo palo però c’è il bravissimo Krejcí che si inventa una sponda di testa da ala vera. Dzemaili si trova proprio da quelle parti e punisce per l’ennesima volta la squadra che lo portò in Italia con una girata di sinistro che si infila sotto le gambe di Hart. Si sblocca finalmente la partita e si va al riposo a risultato invariato. Psicologicamente questo gol fa male al Torino. Gli uomini di Mihajlovic non hanno le forze e le qualità per ribaltare il risultato. Solamente con un cambio di velocità si può invertire la partita, ma l’atteggiamento del Bfc è sembrato molto solido fin dal primo minuto.

E il secondo tempo infatti si rivelerà proprio un monologo a tinte rossoblù. Mihajlovic preleva il nervoso Zappacosta per inserire il più concreto De Silvestri, ma ben presto ci si rende conto che è una questione di carattere e di testa più che di uomini. Il Bologna usa un modesto possesso palla con i due centrali come protagonisti. Di tanto in tanto prova ad attaccare ma la caratteristica che permette i rossoblù di evitare le offensive ospiti sono la velocità sulle seconde palle, il pressing e un baricentro molto alto, con Nagy che viaggia al piccolo trotto in tutte le posizioni di centrocampo. La partita entra in stallo e nessuna delle due squadre riesce a schiacciare l’altra tanto è l’equilibrio in campo. Un sussulto arriva al 67′ con la punizione di Krejcí: a lato ma più insidiosa di quanto si possa immaginare. E un altro al 71′ con Benassi, il più attivo dei suoi, che calcia in corsa ma Mirante blocca senza troppe sofferenze. Il match sta diventando da sbadigli; sbadigli di noia ma anche di tensione: basta un niente per cambiare tutto. Mihajlovic effettua sostituzioni su sostituzioni ma la sostanza della squadra non cambia: il Torino ha troppo bisogno di Belotti. Nel Bfc invece Donadoni effettua un solo cambio. Ed è una mossa che scalda il cuore dei tifosi e spacca la partita. Al 72′ esce Di Francesco ed entra… Simone Verdi! In molti si chiedono cosa possa dare in questo momento il fantasista rossoblù. Il talento di Broni risponde offrendo non solo una prestazione di preziosa copertura è sicuro palleggio in mezzo al campo, ma incanta il pubblico a suon di giocate. Tunnel, accelerazioni improvvise, cambi di passo strepitosi: Verdi è tornato, e per il Torino si fa ancora più dura. Al 79′ proprio il numero 9 bolognese si fa largo sulla trequarti, seminando il panico in Benassi&co. e lascia partire una fucilata di sinistro ad incrociare. Purtroppo la conclusione termina a lato di un niente. L’equilibrio ora si sta rompendo e al minuto 83′, puntuale, arriva il raddoppio dell’uomo copertina di questo Bologna: Blerim Dzemaili. Lo svizzero si dimostra il boia dei granata, segnando la sua quinta marcatura contro i torinesi. Succede tutto con un’incursione del neo entrato Donsah. Il ghanese fa partire uno splendido contropiede. Destro va a sinistra, Dzemaili a destra, l’ex Cagliari spinge un pallone strepitoso per la corda di Blerim. L’ex Napoli incrocia con il mancino e batte Hart, segnando il suo momento d’oro con quattro gol in tre partite. Il match è ovviamente concluso, ma Verdi ha ancora tanto da dire. Il 24enne vuole sfogare tutta la sua voglia di giocare dopo tre mesi lontano dai campi. All’89’ la sua foga rischia di diventare rete: tunnel ai danni di De Silvestri, si accentra e prova la botta col sinistro! Hart si supera mettendo in angolo.
Finalmente termina la partita, con il risultato di 2 a 0.

Il Bologna porta a casa i tre punti ma soprattutto ritrova Simone Verdi, importantissimo giocatore per Donadoni. Non è stata una partita esaltante o ricchissima di occasioni e le due squadre hanno dimostrato di equivalersi in buona parte dell’incontro. Ma stavolta il Bologna è stato concreto e si è dimostrato maturo nel portare a casa un successo senza grandi difficoltà o sofferenze, colpendo alla prima chance possibile. L’esperienza di Dzemaili ha aiutato certo, ma tutta la squadra è apparsa solida. L’unico appunto che si può fare alla squadra è la mancanza di un gioco convincente. Il Bologna, parliamoci chiaro, gioca male, ma l’importante è ottenere i tre punti. Il ritrovo di una pedina importante come Verdi e magari qualche acquisto dal mercato possono aiutare Donadoni a costruire un Bfc più bello. Ma che giochi bene o che giochi male, i rossoblù dovranno sempre avere questo tipo di atteggiamento: aggressivo e concreto. Con un campionato altalenante siamo già nella parte sinistra della classifica (in attesa delle altre partite), perché non provare a fare il tanto atteso salto di qualità? Se prima non c’erano le basi, ora possiamo dire di sì. Con un Verdi in più.

 

Fonte immagine di copertina: Tuttosport.com

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