Bologna FC
Bolognaland: dove tutti diventano grandi (Stadio)
A Bologna in tanti stanno diventando grandi negli ultimi anni, grazie ad una struttura societaria quasi impeccabile.

Più indizi fanno una prova. Se indovini una stagione particolarmente positiva e poi ritorni nel dimenticatoio, può anche essere stato un caso. Qui però parliamo di un percorso ben delineato in cui molti stanno raccogliendo i frutti tanto desiderati. A Bologna, negli ultimi anni, in tantissimi stanno diventando grandi. Il merito di queste crescite, è il Bologna stesso.
Bolognaland: competenza e serenità
Il primo punto da cui è doveroso partire in questa analisi è la bravura di chi sta al vertice di questa piramide. Da Saputo, passando per Fenucci, Sartori, Di Vaio ecc… tutte persone che, grazie alla loro dedizione alla causa, sono artefici della continua crescita del club rossoblù. Una struttura societaria sana in grado di far sentire a casa tutte le persone che ci entrano dentro, allenatori e giocatori.

Sartori con Fenucci e Saputo (©Bologna FC 1909)
Un percorso, quello cominciato ormai più di 10 anni fa, che inizialmente ha avuto alti e bassi. Adesso però Bologna è un’oasi felice, un posto da cui sempre più persone vorranno passare nell’immediato futuro, a meno di clamorosi ribaltoni. Un club in cui la coesione dell’ambiente è tutto, perché quando c’è quella i risultati vengono molto più naturali. Senza le grandi pressioni a cui invece sono sottoposte tante altre big del nostro campionato.
Allenatori e giocatori diventano grandi
Un clima che permette quindi a tutti quanti di esprimere il meglio di se stessi, senza eccessive preoccupazioni. Le prime avvisaglie di questa situazione arrivarono nel drammatico periodo della malattia di Sinisa Mihajlovic. L’allora tecnico dei rossoblù ricevette un enorme supporto da parte di tutto il club. Un sostegno che poi venne cementificato anche nei confronti dei suoi successori: Thiago Motta prima e Vincenzo Italiano poi.
Competenza e serenità, appunto. Un mix che ha permesso a Thiago Motta di diventare, nei suoi quasi due anni in rossoblù, il condottiero di una storica qualificazione in Champions League. Un’annata, la scorsa, che gli valse la chiamata della Juventus, così come a Zirkzee quella del Manchester United e a Calafiori quella dell’Arsenal.

Vincenzo Italiano crediti (© Bologna Fc 1909)
Sembrava poter essere la fine della favola e invece, a quasi un anno di distanza, la situazione è differente. I primi due sopra citati non hanno fatto centro nelle rispettive nuove avventure, soprattutto Motta. A Bologna, invece, ci sono altri protagonisti, Vincenzo Italiano in primis, che sono ancora in piena corsa per raggiungere nuovamente un bersaglio molto grosso. La forza di un club sano e solido è tutta in questa sintesi.
Fonte: Claudio Beneforti, Stadio
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