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Cairnes: «Ferguson? Un professionista nato, verrò a vederlo in Italia»

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La storia di Lewis Ferguson come calciatore inizia ancor prima del 1999, suo anno di nascita, suo zio Barry infatti ha collezionato ben 287 presenze con i Rangers, stessa maglia che ha vestito anche il padre di Lewis, Derek. Un destino già scritto quello del attuale centrocampista del Bologna, ma non da “Ranger”. Lewis a soli 14 anni viene infatti mandato via dal settore giovanile della “squadra di famiglia”. 

La seconda possibilità 

Il padre Derek, decise di affidare il giovane Lewis a George Cairnes responsabile nell’academy dell’Hamilton Accies, che parla così dei loro primi incontri: «intravidi subito qualcosa nella sua mentalità. Il suo modo di parlare sembrava già da professionista. Mai una parola di troppo.» Aspetti che ha sottolineato più volte anche Thiago Motta riferendosi al suo numero 19, Cairnes parla anche di devozione assoluta al lavoro: «Voleva migliorarsi in ogni aspetto. Faceva molta palestra, mangiava sano, allenamenti extra in campo e poi a casa con il padre… Non si fermava mai.» A quei tempi, forse anche spinto dal rifiuto dei “suoi” Rangers, il giovane Ferguson voleva dimostrare di poter competere ad alto livello, senza però far si che questa volontà gli facesse perdere il focus sulla mentalità da professionista che già presentava al suo interno: «Aveva molto talento, era tecnico, correva e segnava, ma la disciplina nel lavoro era la sua forza ed era un leader nel modo di stare in campo. Un vero vincente.» 

Professionista nato 

Lewis, proprio sotto Cairnes, firma il suo primo contratto da professionista a 16 anni, da lì inizia la sua vera carriera in patria, prima l’Hamilton e poi l’Aberdeen da dove il Bologna lo acquista per 3.5milioni nell’estate 2022: «Mi aspettavo facesse bene fin da subito, era entusiasta di questa nuova sfida. Vederlo parlare italiano nelle interviste mi rende fiero, fa capire che ragazzo fantastico è.» 

Lewis e George si sentono ancora oggi a distanza di anni, uno Italia l’altro ancora a dirigere il settore giovanile dell’Hamilton Ancies che ha lanciato solo la scorsa estate tre ragazzi nelle Academy di Norwich, Leeds e Nottingham Forrest. Cairnes però fa una promessa a Lewis: «Verrò a vedere una sua partita in Italia entro la fine della stagione. Quale? Non lo dico, sarà una sorpresa.» 

Fonte: Gianluca Di Marzio – Davide Lusinga  

 

 

   

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