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Calciomercato Bologna – Cambiaghi sì, ma il colpo da Champions?

Cambiaghi c’è. Ma manca ancora qualcosa: per la Champions serve un vero colpo, e il Bologna ha le sue risorse per gestire al meglio questo calciomercato.

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Fenucci, Sartori e Saputo - ©Bologna Fc 1909

Nonostante l’arrivo di Nicolò Cambiaghi, il calciomercato del Bologna continua a lasciare una sensazione di incompletezza. Sebbene il tempo per rafforzare la rosa non manchi, sembra che manchi ancora qualcosa alla squadra rossoblù per essere competitiva ai livelli richiesti dalla Champions League, specialmente considerando i significativi incassi previsti dalle cessioni e dai premi UEFA.

Cambiaghi e gli altri acquisti di calciomercato

L’acquisto di Nicolò Cambiaghi, che oggi sosterrà le visite mediche, rappresenta uno dei movimenti più importanti di questa sessione di mercato. Il costo dell’operazione si aggira intorno ai 10 milioni più bonus. Cambiaghi, proveniente dall’Atalanta dopo due buone stagioni all’Empoli, si unisce a Miranda (arrivato a parametro zero dal Betis) e Holm (acquistato dallo Spezia per 7 milioni). Nonostante questi investimenti, il totale di 17 milioni di euro spesi finora non sembra sufficiente a costruire una squadra all’altezza delle aspettative.

Le cessioni e il “Tesorone” atteso

Il Bologna si aspetta di incassare molto dalle cessioni. La vendita di Calafiori all’Arsenal dovrebbe portare 45 milioni più 5 di bonus, dei quali però il 50% spetterà al Basilea. Zirkzee, destinato al Manchester United, porterà altri 22 milioni, con il 40% che andrà al Bayern Monaco. A questi si aggiungeranno i 28 milioni garantiti dalla partecipazione alla Champions League.

Con queste risorse, il Bologna ha la possibilità di rinforzare notevolmente la squadra, ma finora gli acquisti effettuati non sembrano sufficienti. I tifosi si aspettano colpi di mercato significativi, soprattutto considerando le partenze di titolari come Saelemaekers e Kristiansen.

Le prospettive di calciomercato

Tra le trattative di calciomercato in corso, spiccano i nomi di Ioannidis (con il Bologna che ha offerto 22 milioni rispetto ai 25 richiesti), Dia (sul quale si è inserita la Lazio in caso di partenza di Immobile), Mikautadze e Miovski. Inoltre, l’entourage di Nzola è stato avvistato a Casteldebole, anche se l’attaccante è attualmente nel mirino del Cagliari. Sul fronte difensivo, il Bologna cerca un centrale di esperienza, con nomi come Matip e Hummels sul radar. Quest’ultimo, tuttavia, potrebbe essere un’opzione difficile da realizzare a causa degli elevati ingaggi richiesti, superiori al tetto massimo del club fissato a due milioni di euro. Altri nomi presi in considerazione sono Bijol e Pongracic.

La fiducia in Sartori

Nonostante le incertezze e la sensazione di incompletezza, c’è una frase che riecheggia tra i tifosi: “Mi fido di Sartori”. Il direttore sportivo del Bologna, insieme al DS Di Vaio, ha dimostrato l’anno scorso di poter costruire una squadra competitiva anche a mercato inoltrato, come dimostrato dall’inseguimento di Ndoye durato 40 giorni. Ora, però, la pressione è maggiore: i tifosi si aspettano che il “tesorone” delle cessioni venga investito in colpi da Champions.

Il Bologna ha ancora tempo e risorse per migliorare una rosa che deve essere all’altezza delle sfide europee. Ma al momento, la sensazione prevalente è che manchi ancora qualcosa, un colpaccio che faccia la differenza. Ma chi lo sa: ricordiamo che il taccuino di Sartori, purtroppo o per fortuna, rimane custodito e difficilmente delude.

Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport

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