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Calciomercato Bologna – Zirkzee, Calafiori e il nodo “rivendita”

Il Bologna incasserà solo una parte degli introiti delle cessioni di Zirkzee e Calafiori, ma è stato per forza un errore di valutazione?

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Zirkzee in azione
Joshua Zirkzee( ©Damiano Fiorentini x 1000 Cuori Rossoblù)

Ormai è cosa nota, due dei giocatori più importanti della scorsa stagione rossoblù giocheranno in Premier League. Joshua Zirkzee al Manchester United è affare fatto, per Calafiori all’Arsenal manca sempre meno. Il Bologna incasserà complessivamente una cinquantina di milioni grazie a queste operazioni, quota che, senza le percentuali di rivendita, poteva essere molto più alta.

Proprio su questo tema, è lecito che a più di qualcuno si sia storto il naso pensando a quanti soldi in più potrebbe avere adesso il club senza quelle clausole. Per comprendere i motivi di tutto questo, bisogna fare un passo indietro e capire cosa si nasconde realmente dietro certe operazioni. In questo modo è anche possibile valutare effettivamente se, nel complesso, sia stata fatta una scelta lungimirante con Joshua e Riccardo.

L’affare Joshua Zirkzee

Joshua si fece notare fin da subito con la maglia del Bayern Monaco nella stagione 2019/2020, aggregato dalle giovanili. Al suo esordio in Bundesliga andò subito in gol ma, nonostante continuò a mostrare le sue qualità nel corso della stagione, per lui c’era veramente in poco spazio in quella super squadra. Quel Bayern Monaco, a fine anno, vinse la Champions League.

Viste le scarse possibilità di minutaggio, Joshua venne mandato in prestito a Parma nel febbraio 2021. L’esperienza durò pochi mesi e fu pesantemente condizionata da un infortunio al ginocchio che non gli permise di esprimersi. Tornato in Germania, venne nuovamente mandato in prestito all’Anderlecht, nel campionato belga. Qui Joshua disputò un’ottima stagione con 18 gol e 13 assist in 47 presenze.

Il club non lo riscattò e così Zirkzee tornò nuovamente al Bayern. In quell’estate si fece avanti il Bologna che riuscì ad acquistare il giocatore per appena 8,5 milioni di euro. Il Bayern Monaco però, conoscendo bene le potenzialità del ragazzo, decise di inserire una clausola che le assicurò il 40% dell’introito su una futura rivendita. I rossoblù, sapendo quanto Joshua avrebbe potuto spostare gli equilibri, decisero di accettare il compromesso.

L’affare Riccardo Calafiori

Calafiori è un prodotto delle giovanili della Roma. Il suo esordio in giallorosso avvenne nel 2020, ma nella capitale, anche a causa di qualche infortunio, non riuscì mai a imporsi. A gennaio 2022 venne mandato in prestito al Genoa dove nei pochi mesi di permanenza giocò pochissimo. A fine stagione venne venduto per 2,6 milioni al Basilea.

In questa avventura Riccardo è riuscito finalmente a giocare una stagione intera con continuità, totalizzando 38 presenze e 3’013 minuti complessivi. Nell’estate 2023 è stato acquistato dal Bologna per 4 milioni di euro, anche qui è stato deciso di inserire una clausola sulla futura rivendita del ragazzo.

Il rendimento di Zirkzee e Calafiori

I due giocatori hanno avuto un ruolo determinante nell’ultima stagione. Joshua, dopo una prima annata un po’ in sordina, nella scorsa si è preso le chiavi dell’attacco rossoblù con gol e giocate di livello. Nella stagione 2023/2024 ha totalizzato 34 presenze in Serie A condite da 11 gol e 5 assist.

Riccardo invece ha stupito per la sua duttilità e la sua completezza tecnica. Ha dimostrato di essere un giocatore moderno, capace non solo di fare il suo (difendere), ma anche di dare una grossa mano in fase offensiva. Nel corso della stagione ha giocato in diversi ruoli della difesa con un rendimento sempre elevatissimo. La qualità delle sue prestazioni gli è valsa la chiamata della nazionale per Euro 2024, dove si è messo nuovamente in mostra.

Zirkzee e Calafiori sono stati due dei giocatori chiave che hanno permesso al Bologna di raggiungere l’impensabile traguardo della Champions League. Hanno dimostrato di essere pronti per giocare ad altissimi livelli e non c’è da stupirsi se adesso andranno nel campionato più competitivo del mondo.

Le vendite di Zirkzee e Calafiori: rimpianto o affare?

Sicuramente, a causa delle percentuali di rivendita, il Bologna perderà buona parte degli incassi per le due cessioni. Facendo bottino pieno, Sartori e Di Vaio avrebbero potuto certamente avere vita ancora più facile sul mercato. Le possibilità di trovare sostituti di livello per entrambi i ruoli scoperti sarebbero state molto alte.

Guardando il rovescio della medaglia però, non bisogna dimenticarsi dei motivi per cui sono state prese certe decisioni. Come già accennato in precedenza, se il Bologna ha deciso di accettare determinate condizioni è perché era convinto delle potenzialità dei due ragazzi. Alla fine hanno avuto ragione tutti: i rossoblù hanno acquistato due giocatori che hanno fatto la differenza e ci hanno monetizzato, Bayern e Basilea avranno solo il secondo di questi due privilegi (e sicuramente sono contente così).

Facendo un ragionamento puramente economico, inoltre, proprio il raggiungimento della tanto sognata Champions League garantisce un gruzzoletto che va a coprire parte di quelle “perdite”. La sola qualificazione ha permesso al Bologna un incasso complessivo di 36 milioni di euro, più tutti i possibili bonus del caso. Senza Joshua e Riccardo questo traguardo sarebbe stato più complicato…

Il Bologna ha perso sicuramente due giocatori fortissimi, ma nel complesso l’operazione, considerando i risultati ottenuti, i relativi incassi e le emozioni fatte provare ai tifosi, ha sicuramente molti risvolti positivi.

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