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Calcioscommesse – Beppe Signori assolto anche nel “filone di Modena”
Ancora una assoluzione per Beppe Signori, questa volta al Tribunale di Modena. L’ex numero 10 rossoblù era finito sotto accusa nel 2011, nell’ambito dell’inchiesta calcioscommesse che travolse il calcio italiano tra il 2011 e il 2012, per aver manipolato i risultati di due partite del Modena: Modena-Sassuolo e Modena-Siena entrambe del 2011. Dopo 10 anni, per Signori è arrivata l’assoluzione perché il “fatto non sussiste”.
VITTORIA – Una vittoria su tutto il fronte per Signori perché ha ottenuto un’assoluzione piena, le cui motivazioni arriveranno solo tra circa 3 mesi. Signori aveva anche rinunciato di giungere alla prescrizione dei reati a lui ascritti, sicuro della sua estraneità ai fatti: “La prescrizione? Avrei potuto chiederla ma avrebbe lasciato un’ombra su tutto ciò che io e il mio avvocato non volevamo lasciare senza risposte e siamo riusciti ad ottenere il massimo”. Queste le sue parole dopo la sentenza e il lungo abbraccio all’esterno del Tribunale di Modena col suo avvocato Patrizia Brandi.
Una vittoria importante che arriva un mese dopo la prima assoluzione quella dell’altro filone che lo vedeva coinvolto. A Piacenza il 53enne ex attaccante era stato assolto per una combine riguardante la partita Piacenza-Padova dell’ottobre 2010.
L’ALTRA PARTITA – Non è finita però. Per Signori che ha vinto la sua personale lotta partita con la giustizia ordinaria, ottenendo un’assoluzione su tutta la linea, per tutte le accuse. La nuova sfida da affrontare è quella che lo vede impegnato con la giustizia sportiva. A seguito delle accuse e del processo sportivo, Signori era stato radiato dalla FIGC. Ora, con in mano le sentenze di assoluzione, il vice-campione del mondo 1994 vuole assolutamente cancellare anche l’onta della dura sentenza della giustizia sportiva: “È un fardello che mi voglio togliere e gettare via. Il mondo del calcio mi ha dato tanto, solo cose positive e chi c’è stato per anni vorrebbe ritornare. Progetti? Troppo presto parlarne ora, prima risolviamo il problema”.
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