Bologna FC
Caos tamponi, cosa sta realmente accadendo? Marotta tuona: “Campionato falsato”
Affermare che la Serie A sia tornata nel caos potrebbe essere una menzogna, dato che pare complicato pensare a un momento vicino in cui tutto filava liscio.
CASO LAZIO
La vicenda che in questi ultimi giorni si è presa la scena riguarda il caos tamponi che ruota intorno alla Lazio. Si pensava a un doppione del caso Hakimi (falso negativo, si dice), in realtà ci potrebbe essere qualcosa di più grosso: attore protagonista di questa telenovela è la Asl e i casi di Immobile, Leiva e Strakosha. Prima negativi, poi positivi: non l’hanno capito nemmeno loro. Fatto sta che la Procura di Avellino ha aperto un fascicolo dopo che la Guardia di Finanza, sabato sera a Formello, ha sequestrato tamponi, referti e documentazioni varie relative ai test effettuati nei giorni precedenti dai calciatori biancocelesti. L’obiettivo della Procura, guidata da Vincenzo D’Onofrio, è quello di capire come nascano le difformità tra i tamponi effettuati alla Futura Diagnostica di Avellino e le analisi svolte da Synlab. Nel mirino si trova la struttura campana e il presidente del Cda del laboratorio, Taccone. Le ipotesi di reato potrebbero essere pesanti: falso, epidemia colposa e frode in pubbliche forniture. Bisogna capire se alcuni referti siano stati alterati. La Lazio ora trema, perché potrebbero esserci conseguenza sia sul piano penale, sia su quello sportivo. Ora il grosso lavoro spetta a Taccone e Giuseppe Chinè, procuratore federale: l’obiettivo è quello di scambiarsi più informazioni possibili su quanto è accaduto negli ultimi mesi a Formello e Avellino.
IL BLITZ A FORMELLO
Nel blitz di sabato, la Finanza non si è concentrata solo sui tamponi, bensì sulle informazioni che la società romana avrebbe dovuto inviare alla Asl locale in caso di individuo positivo. Questo è un altro nodo da sciogliere: bisognerebbe trovare un punto comune tra le istituzioni e le varie Asl, perché è dannoso per tutti che quest’ultime si pestino i piedi in continuazione. Torniamo a Formello. L’autorità sanitaria aveva fatto saper che dal centro tecnico laziale non erano arrivate comunicazioni ufficiali sull’esito dei tamponi, cosa che si dovrebbe fare. Ad appesantire tutto questo c’è Luis Alberto che, in una diretta su Twitch, aveva annunciato la sua positività ai tamponi Synlab effettuati il 26 ottobre, prima della sfida al Bruges in Champions. Nessuno, però, sapeva questa notizia: tale informazioni doveva essere condivisa con l’Asl.
PERCHE’ LOTITO HA SCELTO LA ASL DI AVELLINO?
Lotito avrebbe scelto il centro campano perché è lo stesso che si occupa della Salernitana, altra sua squadra e perché conosce bene Taccone, sia per motivi calcistici ma anche per altri motivi. Questa amicizia spiegherebbe perché la scelta di Avellino e non di Roma, che sicuramente offre più possibilità rispetto alla provincia campana. Un altro dettaglio: la Asl di Avellino, sui tamponi della Lazio, può solo riferire i referti al medico sociale e non può notificare i contagi, dato che si deve occupare solo del territorio campano. Il compito di allertare le autorità locali spettava, invece, a Ivo Pulcini, direttore sanitario. Anche qui bisognerà indagare, perché Pulcini rischia grosso. Lui è convinto di avere la coscienza a posto, ma questo si potrà dire soltanto dopo che la magistratura avrà fatto il suo lavoro. Qualche tempo fa disse: “Per me l’asintomatico non è malato”. La speranza è che questa teoria non l’abbia applicata in questo caso.
OCCHIO AL BOLOGNA
In questa vicenda potrebbe entrarci anche il Bologna, che due settimane fa ha affrontato proprio i biancocelesti. Le attenzioni riguardo Lazio-Bologna sarebbero incentrate su Lucas Leiva: il brasiliano era stato fermato dall’Uefa prima dello Zenit, aveva poi giocato contro il Toro perché risultato negativo e, infine, aveva saltato i tamponi Uefa prima della sfida al Bruges. Motivo: non faceva parte del gruppo squadra perché indisponibile. Il problema è che contro i rossoblù aveva giocato. Cosa potrebbe succedere ora? Si era parlato di un possibile ricorso retroattivo da parte del Bologna, ma questa ipotesi sembrerebbe remota: secondo quanto trapelato da “Repubblica”, Fenucci non presenterà alcun ricorso.
FURIA MAROTTA
Questa vicenda in particolare riguarda la Lazio, ma il caos è esteso a tutto il campionato. Oltre la squadra biancoceleste, anche la Roma e la Fiorentina sono state bloccate dalle rispettive Asl per casi di positività. Non all’interno delle due società, ma in altre squadre che hanno affrontato qualche giorno fa. E qui alza la voce Marotta, che giudica falsato questo campionato. “Invochiamo l’intervento del Ministro dello Sport”, tuona. Quello che non piace all’ad dell’Inter è differenza di valutazione delle singole Asl. In poche parole, bisognerebbe annullare queste difformità. Qui deve entrare in gioco il Governo: servono regole serie. E subito.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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