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Carlo Felice Chiesa “Lo scudetto del ’25 fu vera gloria”
Carlo Felice Chiesa ne è certo: quella del 1925 “fu vera gloria”. Con buona pace delle ricostruzioni sommarie, trascinatesi nei decenni, della Fondazione Genoa: che da anni, lamentando una presunta interferenza della politica, reclama l’ipotetico scudetto della Stella. Una pretesa, secondo il libro uscito per Inchiostro Rossoblù, infondata, che vuole essere smentita, una volta per tutte, da “una minuziosa ricostruzione dell’ambiente socio-politico dell’epoca, basata unicamente sui documenti”.
Carlo Felice Chiesa, nuova fatica letteraria: un’apologia del primo scudetto?
“Più che altro, una ricostruzione della verità basata sui fatti. Ho già scritto un libro in passato sull’argomento (Romanzo Popolare), anche se era più una cronaca degli eventi. Qua, invece, siamo andati a consultare le fonti dell’epoca, specie i giornali del triangolo Genova-Milano-Torino, con metodo rigorosamente storico-scientifico, per dimostrare che certe affermazioni della Fondazione non hanno riferimenti precisi”.
E allora arriviamo subito al punto: quali sono le tesi avanzate dai genoani?
“Una presunta interferenza da parte del regime, con accuse in particolare verso la figura di Leandro Arpinati, gerarca e tifoso rossoblù; tutto parte negli anni Sessanta da una ricostruzione dei fatti, contenuta in un libro di Antonio Ghirelli, di De Prà, ex giocatore del Genoa, in cui si parla di furto sportivo, irregolarità e di responsabilità dirette del gerarca”.
Cosa avrebbe fatto di preciso?
“Nella terza gara (cioè il primo spareggio, giocato a Milano) avrebbe costretto l’arbitro, il signor Mauro, il principe dei fischietti italiani, a convalidare un goal fantasma. E poi gli si attribuisce un ruolo di primo piano nelle pistolettate post gara 4 alla stazione Porta Nuova. Accuse fatte cadere dalla figlia, che negli anni ha combattuto per difendere la memoria del padre, tanto che nell’edizione successiva del libro di Ghirelli, l’episodio fu tolto. Poi, all’epoca Arpinati non aveva ancora alcun ruolo nei quadri federali e in generale non era l’onnipotente che si vuol far credere. In generale, nessun gerarca poteva fare quel che gli pareva”.
Eppure, ancora oggi la Fondazione reclama lo scudetto per presunte irregolarità. E poi, c’è quell’articolo del Guardian…
“Sì, dove si definisce Genoa-Bologna come “la madre di tutte le porcate”. Come fosse un complotto politico: ma come dice il professor Brizzi, è una tesi che non regge. Perchè Genova non era città meno fascista di Bologna. E all’epoca, nonostante si fosse già sotto dittatura, uscivano ancora tutti i principali giornali d’opposizione, dall’Unità all’Avanti!, e in nessuno di questi (che pur parlavano di aggressioni fasciste agli operai), abbiamo riscontrato il benchè minimo accenno a invasioni di campo in camicia nera. Fa sorridere, poi, portare come altra prova il presunto astio del regime contro il Genoa, perchè squadra d’origine inglese”.
Quindi lo scudetto è blindato?
“Ripeto, le accuse mosse dalla Fondazione Genoa non trovano riscontro in alcun documento ufficiale. Abbiamo anche spedito il libro al Secolo XIX, il quotidiano storico della Lanterna. Se in futuro avranno nuove prove per confutarci, se ne potrà parlare; ma ad oggi, la situazione è questa”.
Qual è dunque, in sintesi, la verità?
“Che qualcuno cerca di riscrivere la storia, raccontando quel campionato diversamente da come andò. Il Genoa vorrebbe lo scudetto della Stella, ma i fatti dicono che fu un campionato regolare, e il Bologna si meritò ampiamente la vittoria. Lo si evince dalla cronache di Bruno Roghi, tra i maggiori giornalisti italiani dell’epoca, e Vittorio Pozzo: il gioco del Bologna era spumeggiante, una squadra giovane e in perenne ascesa. Fu di fatto il passaggio di consegne tra i rossoblù liguri, dominatori per il primo lustro degli anni ’20, e i rossoblù nostrani. Che tra l’altro, già l’anno prima, si erano affrontati, sempre in semifinale, tra mille e più polemiche”.
E a proposito: il Genoa chiede l’assegnazione dello scudetto ex aequo…da semifinalista!
“E qui si svela totalmente il paradosso della richiesta. Perchè quella tra Genoa e Bologna era solo la finale di Lega Nord, infatti i rossoblù andarono poi a vincere lo scudetto contro l’Alba Roma. Per questo, assegnare lo scudetto al Genoa ex aequo sarebbe una decisione in primis poco rispettosa per l’altra finalista. E poi per i giocatori di quel Bologna, per l’allenatore, per la nostra stessa dignità. Per l’arbitro Mauro, che come ho detto, era tra i più quotati.”.
Genoa che tra l’altro non è l’unica squadra a reclamare uno scudetto…
“No, c’è anche lo stesso Bologna, che chiede quello del ’27, revocato al Torino, e poi la Lazio, che chiede quello del ’15 ex aequo…con lo stesso Genoa!”
Insomma, una storia infinita…
“Non a caso ultimamente è stata istituita una commissione dalla Figc, capeggiata da Matteo Marani, per far luce una volta per tutte su queste dispute. Ma la Gazzetta, giornale di Cairo, ha subito sottolineato il fatto che Marani è bolognese, e quindi teoricamente parte coinvolta; ma con tutte le squadre protagoniste, in questa storia, per trovarne uno super partes bisognerebbe andare a prenderlo in Groenlandia!”
Come finirà questa storia? Cioè: ha più speranze il Genoa di ottenere lo scudetto del ’25, o il Bologna quello del ’27?
“Se la commissione lavora in modo serio, non c’è alcun dubbio: respinta la richiesta del Genoa e scudetto del ’27 al Bologna, il famoso ottavo titolo. Alcuni, ragionando in termini di schedine, dicono che quest’ultimo sia un 1×2, cioè una situazione in cui può succedere di tutto; ipotesi che con la nascita della commissione io escludo categoricamente, nel senso che le strade son due: o lo dai al Bologna o al Torino, squadra a cui fu tolto per illecito confessato. E quindi, alla luce di questo, mi chiedo in che modo possa essere assegnato ai granata. Di certo, comunque, c’è che l’X è impossibile: lo scudetto avrà un padrone, non resterà vacante”.
E quello del ’25?
“Darlo al Genoa, per le ragioni sopra dette, vorrebbe dire commettere un abuso sportivo, perchè non esiste ad oggi alcun documento che comprovi le loro tesi. E poi ripeto: al di là di tutto, come si può assegnare uno scudetto, un titolo, ad una squadra che arrivò soltanto in semifinale?”
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