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Caro amico Ti scrivo – In memoria di Lucio
Forse, quando scrisse “L’anno che verrà”, l’amico a cui si riferiva ero io o forse
Era ognuno di Noi, tanto era facile incontrarlo e parlarci in quella Via D’Azeglio, dove abitava e così poco distante dalla “Nostra” Piazza Grande. 10 anni sono passati da quando è stata scritta, uno da quando ci hai lasciato, ma stasera, rileggendola ho capito l’attualitá del messaggio che ci ha lasciato, che dopo oltre 10 anni esprime tutta la sua potenza e, in fondo, la sua malinconia per una grande occasione persa se il cambiamento non parte da ognuno di Noi.
Oggi siamo tutti un pò più lontani gli uni dagli altri e neanche Internet e Fb sono meccanismi che riempiono realmente questi vuoti relazionali, che la Nostra società crea ad arte.
Una società che usa il mezzo televisivo e altri media indiscriminatamente, per inventare realtà “approssimative” ma purtroppo legittimate, che alle volte sconvolgono la vita delle persone senza un perché è senza un chiedere scusa.
Per questo, cosi ci narrava in musica, oggi è importante esserci, questo è il Nostro momento, un momento da non delegare a nessuno perché è importante che contribuiamo “anche Noi” ad un domani migliore; forse Lucio aveva previsto questo nostro difficile “momento storico” e ci ha regalato, in musica e da par suo, un inno alla speranza, che cammina e camminerà sempre sulle gambe degli uomini che vorranno portare avanti il cambiamento per un futuro migliore.
Caro Lucio Ti scrivo e purtroppo ancora nessuna grossa novità in vista: rimane la Tua musica
A rendere meno triste il fatto che oggi non ci sei più, e la Tua, la Nostra speranza.
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