Seguici su

Bologna FC

Bologna, Castro: «Lautaro? Voglio che si parli di me per ciò che sono. Tra cinque anni mi vedo…»

Le parole di Castro a SportWeek: il rapporto con gli avversari, chi è e dove può migliorarsi, proprio al bologna

Pubblicato

il

Esultanza di Santi Castro in Roma-Bologna 2 a 3 (© Bologna FC 1909)
Santiago Castro (© Bologna FC 1909)

Una delle sorprese più belle per i tifosi del Bologna in questa prima parte di stagione è, senza ombra di dubbio, il rendimento di colui che ha voluto la numero 9, Santiago Castro. Il Toto, come lo chiamano sin dalla us esperienza in Argentina, è uno dei giocatori cardine della squadra di Vincenzo Italiano, sia per il contributo – ovviamente – di gol o assist (quattro gol e due assist in Serie A) ma soprattutto per la sua attitudine.

L’argentino ha rilasciato un’intervista al settimanale SportWeek, in cui si racconta come calciatore e parla delle sue esperienze passate, ma anche di quello che vede nel suo futuro.

Il rapporto di Castro con gli avversari del Bologna

L’intervista, ripresa dal sito SOS Fanta nei suoi passaggi principali, vede un Santiago Castro raccontarsi per come è durante le partite con il suo Bologna. Il giovane attaccante utilizza tecniche “d’esperienza”, se così si possono definire, contro i difensori più ostici, per dei veri e propri mind games: «È vero, io parlo molto con gli avversari. È una cosa che mi dà energia. Gli chiedo: come stai? Tutto bene? Come si vive nella tua città? È un gioco di mentalità (testuale), dipende dalla partita e dall’avversario. Spesso lo guardo e rido, e il mio allenatore, Italiano, mi urla: ‘Santi, tranquillo, tranquillo…’». Un esempio: «È successo con Cristante, nella partita contro la Roma che abbiamo vinto due settimane fa all’Olimpico… Gli faccio tunnel, lui mi fa fallo, io rialzandomi prendo la palla con le mani mettendogliela davanti alla faccia in un certo modo, lui dice ‘Che fai? Non farlo’, io rido, lui si arrabbia e andiamo testa contro testa. Però dopo gli ho chiesto scusa: ‘Perdonami se ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio’».

La zampata di Santiago Castro per lo 0-1 del Bologna (© FB Bologna FC 1909)

La zampata di Santiago Castro per lo 0-1 del Bologna (© Bologna FC 1909)

Le parole? Solo con gli avversari

Insomma, vent’anni si, ma Santiago Castro è uno che ha imparato anche i “trucchi” del mestiere per rendere al meglio e portare a casa il risultato. E continua, sull’argomento, concentrandosi sui difensori: «Ogni tanto li minaccio: ‘Adesso ti faccio gol’. Oppure gli dico: ‘Che partita di m…’ , oppure: ‘Ehi, adesso mi ha tirato una botta forte’. Se reagiscono? Dipende. Uno mi tira un calcione in più, un altro risponde con la bocca. Un litigio serio? Con Bremer della Juve. Ci siamo parlati contro per tutta la partita, un fallo lui, uno io. Ma, alla fine, lui e Danilo mi sono venuti vicino: ‘Sei forte, buona partita, continua così’.I più tosti affrontati finora? Buongiorno e Ndicka».

Arrivato lo scorso gennaio dal Velez, proprio per crescere, Santi sta raccogliendo ora i frutti del suo lavoro. Sia quello in Argentina, ma anche i sei mesi alla corte di Thiago Motta e in un Bologna che proprio in quel periodo ha abbracciato Castro mentre premeva l’acceleratore, per ritrovarsi poi in Champions League. Proprio il numero 9 si racconta di com’è lui nei confronti della squadra, in partita: «Non parlo tanto, lascio che lo facciano quelli con più esperienza: Freuler, De Silvestri, Skorupski, Beukema e Lucumì, i nostri centrali difensivi. La verità è che quando gioco non penso troppo, parlo di getto. È così fin da quando ero piccolo».

Chi è Santiago Castro, l’attaccante del Bologna?

Ma, tornando alla domanda del titolo qui sopra, chi è Santiago Castro? Ce lo dice lui: «Uno che dà il cento per cento per tutta la partita e che, anche quando gioca male, ci mette sempre la testa e si sbatte per i compagni. Per me fare gol è il massimo. Sono partito come terzino destro. Poi un tecnico delle Giovanili del Velez, Daniel Cielinski, mi ha spostato a mezzala sinistra; dopo, ancora più avanti, esterno sinistro. A un certo punto mi ha detto: ‘Vuoi provare da centravanti? Però devi fare gol. E io: devo fare gol? Benissimo!’ A 10 anni calciavo già forte».

Santiago Castro in #BFCMonaco (© Damiano Fiorentini), acquisto del calciomercato di gennaio

Santiago Castro (© Damiano Fiorentini),

Il paragone con Lautaro e il futuro

Lui, che appena è sbarcato in Italia è stato paragonato subito a uno come Lautaro Martinez, ora vuole provare a cambiare questa storia: «L’hanno fatto molte volte. All’inizio ne ero inorgoglito perché lui è un mio idolo, come lo era Tevez al quale pure sono stato accostato. Ma ora preferisco che si parli di me per ciò che sono. Voglio essere giudicato come Santiago Castro e basta». È ragazzo autocritico, ed è consapevole su dove può migliorare, ma anche consapevole del perché piace molto al suo mister: «In troppe cose (deve migliorare, ndr). Devo giocare un po’ più coi compagni e non tirare sempre. Perché gli piaccio così tanto (a Italiano, ndr)? Forse perché mi sacrifico per la squadra e lavoro tanto… Lui mi chiede energia e di andare incontro alla palla, girarmi e servire sul lato opposto Orsolini, a destra, o Ndoye o Karlsson a sinistra».

Dove si vede Santi tra cinque anni? Tutti penserebbero alle più grandi squadre d’Europa. Non Castro, che a Bologna si è legato, quasi come alla propria Nazionale, e a oggi risponde così: «Mi vedo nella nazionale argentina. E di nuovo in Champions, col Bologna».

Fonte – SOS Fanta, intervista SportWeek 30/11/2024

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *